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Lunedì, 16 Maggio 2011
Pubblicato in Attori A - B
Lunedì, 16 Maggio 2011
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Attrice Dunja Bogner è nata a Zagabria, Croazia, nel 1969. Suoi genitori sono Branko Sepcic, celebre pianista concertante, e Visnja Sepcic, professoressa universitaria d'inglese.

Finita la scuola media d'orientamento artistico, per due anni ha studiato lingue e letteratura (italiana ed inglese) sulla Facolta' delle lettere di Zagabria.

Nel 1991 si trasferisce negli Stati Uniti d'America, dove si laurea in Belle Arti presso la Lock Haven University of Pennsylvania. Nel 1993 si iscrive alla prestigiosa Accademia d'arte drammatica e cinematografica Tisch School of the Arts a New York, dalla quale prende la laurea in recitazione due anni dopo.

Per alcuni anni rimasta a vivere a New York ha lavorato come attrice in teatro, in produzioni cinematografiche low-budget, in radio e in spot pubblicitari. In questo periodo ha sostenuto vari ruoli in teatro (Feydeau: Lady from Maxim's, Shakespeare: Much Ado About Nothing, Bernard Slade: Same Time, Next Year, Michelle Rosenthal: In the Waking Moments ed altri).

Dal 2002 entra a far parte della compagnia teatrale 'Holderness', nell' organico di quale collaborava come attrice nella famosa produzione 'Einstein's Dreams', realizzata sui motivi del bestseller mondiale di Alan Lightman ed eseguita nel celebre teatro di off-Broadway 'Culture Project'.

Nel 1999 ha girato il film (di produzione croata) 'Cetverored' (La colonna a quattro) sotto la direzione del noto regista croato Jakov Sedlar, con il quale rinnovo' la collaborazione qualche anno dopo partecipando (con Martin Sheen e Renee Estevez) nel suo film 'Mercy of the Sea'.

Nel 2004, vista la straordinaria somiglianza con Maria Callas, viene chiamata dal regista Lary Zappia a interpretare la parte dell'alter ego della diva di teatro lirico nello spettacolo intitolato 'Maria Callas Master Class' di Terence McNally (una produzione del Dramma italiano del Teatro Nazionale Croato di Fiume/Rijeka, Croazia).

Dal 2006 ritorna a vivere in Croazia, dove continuamente lavora per il teatro, la radio nazionale e soprattuttola per la TV, interpretando vari ruoli nei diversi sceneggiati, alcuni dei quali con alto livello d'audience. Nell'ambito, specialmente va menzionato il ruolo della protagonista, l'ispettrice di polizia Anja Moric, nella fortunata serie televisiva prodotta da RTL Croazia 'Krim Team 2'.

Recentemente ha assistito Mario Mattia Giorgetti nella sua versione de 'L'ultima notte di Giacomo Casanova' di Stefano Massini, il premiato testo italiano, che pure vide la sua prima mondiale nella traduzione croata e nella produzione del Teatro 'Komedija' di Zagabria.

A parte il croato, Dunja Bogner recita anche in italiano ed inglese. Conosce anche francese e tedesco.

E' regolarmente iscritta all' Associazione degli artisti drammatici croati.

Lunedì, 16 Maggio 2011
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Claudio Bisio, nasce a Novi Ligure nel 1957, si diploma presso la Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano nel 1981. Bisio calca le scene teatrali lavorando con Dario Fo in "Morte accidentale di un anarchico", nel 1987, poi con il Teatro dell'Elfo ("Sogno di una notte d'estate", "Nemico di classe", "Comedians", "Café Procope"). Negli stessi anni riesce anche a dedicarsi al cabaret: la sua palestra è il Derby Club di Milano, prima, lo Zelig poi. Teatro e cabaret trovano un piacevole punto d'incontro in divertenti monologhi tra cui: "Guglielma" (1987), "Aspettando godot" (1990), Le nuove mirabolanti avventure di "Walter Ego" (1992), "Tersa Repubblica" (1994-95) e "Random" (1995), poutpourri dei precedenti. Il suo ultimo lavoro teatrale (1997), "Monsieur Malaussene au théâtre" di D. Pennac, per la regia di Giorgio Gallione, ha avuto un notevole successo.

Al cinema, con registi come Salvatores, Risi, Monicelli, G. Bertolucci, l'attore raggiunge una popolarità ancora più ampia. Artista poliedrico, incide anche un disco di successo, "Rappout" (con Rocco Tanica), che diventa la canzone dell'estate 1991. Molte anche le sue presenze televisive da "Cielito Lindo" (1992) a "Mai dire gol" (1998). Grande talento comico, Bisio ha trovato la notorietà sfruttando il filone cabarettistico e costruendo una sua personalissima satira dei tempi moderni. Efficace testimonial di un'epoca che ama il divertissement intelligente e lo svago di classe, non gli mancano né la capacità né la potenza per imporsi in ruoli drammatici.

Lunedì, 16 Maggio 2011
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Nato nel 1957, dopo una breve e sfortunata esperienza come calciatore (si fa male ad un ginocchio) nelle giovanili dell'Inter, s'iscrive alla scuola del Piccolo di Milano e debutta con "Timone d'Atene" di Shakespeare. In seguito, lavora con attori quali Romolo Valli, Giorgio De Lullo e Mario Scaccia, ottenendo un successo personale ne "I parenti terribili" di Cocteau, diretto da Franco Enriquez. In cinema esordisce nel '79, interpretando "Masoch" di Franco Brogi Taviani: due anni dopo si fa notare, a fianco di Isabelle Huppert, ne "La vera storia della signora senza camelie" di Mauro Bolognini. Successivamente, dimostra il proprio eclettismo nei più disparati ruoli, dal prete tormentato di "Morte in Vaticano" (1982) di Marcello Aliprandi al giovane uomo egoista di "Regina" (1987) di Salvatore Piscicelli.

La sua carriera conosce una svolta a fine decennio: è in questo periodo, infatti, che si colloca l'incontro coi due cineasti a lui più congeniali, Gabriele Salvatores e Silvio Soldini. Per primo, recita in "Marrakech Express" (1989), bel ritratto corale d'una generazione, e in "Turné" (1990), road-movie d'ambientazione teatrale; per il secondo, è uno dei personaggi coinvolti nella ronde de "L'aria serena dell'Ovest" (1990) ed una guardia che fugge con una rom in "Un'anima divisa in due" (1993, coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Venezia).

Volto fra i più tipici ed intensi della sua generazione, duttile per vocazione, dà vita negli anni '90 ad una serie di ritratti che ne confermano il notevole talento: nel 1991 è al centro dell'opera prima di Alessandro D'Alatri "Americano rosso", l'anno dopo appare nel giallo di Cristina Comencini "La fine è nota" (1993), nel '94 è tra i protagonisti del tagliente "Come due coccodrilli" di Giacomo Campiotti ed è pure l'avvocato Ambrosoli in "Un eroe borghese" (1995) di Michele Placido, nel '96 è straordinario nei panni del sacerdote pedofilo di "Pianese Nunzio 14 anni a maggio" di Antonio Capuano e convincente in quelli dello psichiatra de "La balia" (1999) di Marco Bellocchio.

Tra la sue prove più recenti, da ricordare quelle maiuscole fornite ne "L'amore ritorna" (2004) e "La terra" (2005), in entrambi i casi diretto da Sergio Rubini.

Lunedì, 16 Maggio 2011
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Roberto Benigni nasce a Misericordia, un paesino della provincia di Arezzo, il 27 Ottobre del 1952, si trasferisce ancora giovane a Vergaio un paese non lontano da quello natale ma nel Pratese.

A vent'anni (nel 1972) con solo la chitarra si trasferisce a Roma insieme a tre amici: Silvano Ambrogi, Carlo Monni e Aldo Buti, con i quali debuttò al teatro dei Satiri con la commedia "I Burosauri" di Silvano Ambrogie diventa una presenza fissa del Beat 72.

Con Giuseppe Bertolucci inventa il personaggio di Mario Cioni che si anima nel monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, che poi da vita anche alla serie televisiva Onda Libera e al film, molto criticato e boicottato fino alla sua censura dalle sale Berlinguer ti voglio bene.

L'anno successivo, nel 1978, partecipa al programma di Renzo Arbore L'altra domenica nelle vesti di un bizzarro e particolare critico cinematografico; segue poi, nel 1979, la partecipazione come protagonista (un maestro) nel film di Marco Ferreri Chiedo Asilo.

Roberto Benigni
Tutto Dante

Presenta poi, nel 1980, il Festival di San Remo e nello stesso anno recita nel film di Arbore il Pap'occhio; seguito l'anno dopo da Il Minestrone di Sergio Citti.

Fino ad allora non aveva mai diretto films ma però molti spettacoli teatrali spesso svolti nelle piazze o ai festival dell' Unità.

Bisogna aspettare il 1983 per vederlo finalmente anche dietro una telecamera; infatti interpreta e dirige il film Tu mi turbi che apre le porte al successo di: Non ci resta che piangere, in coppia con Massimo Troisi; iniziano da qui i suoi grandi successi cinematografici come attore-regista.

Nel 1985 un buon successo lo ha TuttoBenigni, un lungometraggio girato dal vivo durante la sua fortunata tournee teatrale.

Nel 1986 affronta una nuova esperienza andando negli Stati Uniti per essere diretto da Jim Jarmusch nel crepuscolare Daunbailò al fianco di Toni Walts e John Lurie e poi in un episodio di Taxisti di notte insieme ad attori di fama internazionale.

Roberto Benigni
La vita è bella

Nel 1988 dopo numerose incursioni televisive Benigni manda in tilt i botteghini dei cinema italiani con il film Il piccolo Diavolo interpretato al fianco di Walter Mattau e che da inizio ad una fruttuosa collaborazione con Vincenzo Cerami.

Nel 1989 recita da protagonista nell' ultimo film di Federico Fellini La voce della Luna al fianco di Paolo Villaggio e degli attuali "Turisti per caso".

E' il 1990 quando accetta volentieri lo strano compito di voce recitante nella fiaba musicale di Sergey Prokofiev Pierino e il lupo accompagnato dalla European Chamber Orchestra diretta da Claudio Abbado nell'ultimo spettacolo della rassegna Ferrara Musica 1990.

Nel 1991 esce Jhonny stecchino, che batte i record di incassi del cinema italiano di tutti i tempi realizzando oltre 40 miliardi di lire aiutato anche dalle vendite delle video cassette.

Nel 1993 "si riposa" interpretando il figlio segreto dell'ispettore Clouseau ne Il figlio della Pantera Rosa di Blake Edwards.

Arriva poi Il Mostro diretto, interpretato e prodotto dallo stesso Benigni che interpreta il ruolo di Loris: un mite e inconsueto personaggio sul quale si indirizzano i sospetti della polizia che danno la caccia ad un efferato maniaco sessuale che viene poi identificato nel suo professore di Giapponese.

Roberto Benigni
La vita è bella

Come Jhonny Stecchino aveva superato il già campione di incassi Il piccolo diavolo, così Il Mostro ha superato Jhonny Stecchino.

10 anni dopo l'ultimo tour teatrale, Benigni ha dato via, il 2 Agosto 1995, ad una nuova tournee teatrale che ha realizzato un grande successo e che è stata filmata e trasformata in una home-video da Giuseppe Bertolucci.

Il 1997 è la volta del comicotragico, un film diverso da tutti gli altri di Benigni, un film favoloso e toccante sulla seconda guerra mondiale vissuta da un ebreo che non sapeva di essere tale e che deportato ad Auswitz cerca in tutti i modi di salvare il piccolo figlio anche al costo della vita. Non servono molte alter aprole per parlare del capolavoro "La vita è bella". Film svolta nella carriera di Benigni, ricoperto di riconoscimenti; tra tutti il Gran Premio della Giuria al 51° Festival di Cannes e 3 Oscar (Miglior attore protagonista, Miglior film straniero, Migliore colonna sonora).

Roberto Benigni
Pinocchio

Nel 1999 è tra gli interpreti del film "Asterix e Obelix contro Cesare" del regista Claude Zidi, insieme a Christian Clavier, Gerard Depardieu, Vittorio Gassman e Laetitia Casta.

Il 10 Maggio 2001 è un giorno da ricordare; Roberto Benigni interviene con la sua solita irriverenza a "Il fatto" di Enzo Biagi; quell'intervento, qualche mese dopo, costera' il posto di lavoro al presentatore.

Dopo una lunga pausa, nel 2002 esce il film dell'ulteriore svolta, quella che, personalmente definisco come "la svolta dell'amore". Preceduto e succeduto da alcuni interventi televisivi memorabili esce il film di ispirazione felliniana "Pinocchio" dove Benigni ricopre la duplice parte di attore e regista. Il film e' la massima espressione del concetto dell'Amore. Non trova nella critica e nel pubblico il successo che si meriterebbe.

E' arrivato il 2005 e con lui il nuovo film del nostro attore. "La tigre e la neve", in uscita il 14 Ottobre nelle sale Italiane.

Francesco Magagnino

 

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