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Spettatori Erranti a Primavera dei Teatri.- a cura di Sara Bonci

Spettatori Erranti a Primavera dei Teatri Spettatori Erranti a Primavera dei Teatri

Spettatori Erranti a Primavera dei Teatri, 1 giugno: le aspettative

Dal primo al 5 giugno la città di Castrovillari, all'interno del festival di teatro contemporaneo Primavera dei Teatri, ospiterà un gruppo particolare di testimoni: gli Spettatori Erranti. Spettatori Erranti è un progetto di formazione del pubblico e avvicinamento ai linguaggi del teatro contemporaneo attivo dal 2010, ideato e curato da Isabella Lops e Laura Caruso e sostenuto dalle residenze artistiche della Provincia di Arezzo: Rete Teatrale Aretina, Kilowatt, Sosta Palmizi e Laboratori Permanenti. In questi anni il progetto ha creato una grande comunità di spettatori curiosi, attenti e partecipi che scelgono tra le nuove proposte gli spettacoli da vedere privilegiando quelli di compagnie giovani, quelli che affrontano testi di nuova drammaturgia o sperimentano diversi linguaggi espressivi come il teatro circo, il teatro di figura e il teatro-danza. Durante tutto l'anno si spostano tra i Teatri della provincia aretina per assistere agli spettacoli, conoscere gli artisti, gli autori, approfondire le poetiche e le tematiche. Dal 2015 il progetto è cresciuto sempre di più, tanto che sono nati altri tre gruppi di Spettatori Erranti: in Valdarno, Valtiberina e Valdichiana.
L'estate 2016 segna un'ulteriore crescita di questa esperienza con due appuntamenti importanti: dall'1 al 5 giugno un gruppo di Spettatori Erranti sarà a Castrovillari al festival Primavera dei Teatri, inseriti nel programma "Primavera extra, visioni e incontri", mentre dal 15 al 20 luglio durante Kilowatt Festival prenderanno parte a uno scambio culturale con il gruppo francese dell'atelier di teatro dell'Association Italo Calvino di Parigi. A Primavera dei Teatri l'esperienza sarà condivisa con il gruppo guidato da Antonello Fazio di "42° parallelo" e con il pubblico del Festival. Ogni giorno si terranno incontri di avvicinamento alla visione degli spettacoli in programma e momenti di confronto con artisti e critici: sarà l'occasione per vivere attivamente uno degli appuntamenti più coraggiosi dedicati al teatro contemporaneo. Durante questi giorni seguiremo l'avventura dei partecipanti al progetto pubblicando quotidianamente foto e commenti dal Festival. Di seguito, intanto, riportiamo le loro impressioni a seguito dell'impegnativo viaggio in autobus che li ha portati a Castrovillari:
"Dopo un lungo viaggio nottetempo in autobus per Castrovillari, ci accoglie un paese, Civita, splendido e accogliente. Un'enclave albanese arroccata tra la Timba del demanio e il torrente Raganello. Un panorama veramente affascinante da cui si vede lo Ionio. Cosa ci spinge fino a qua? Tiziana dice che è il modo migliore per concludere il nostro anno di Spettatori Erranti, per Gabriella a muoverci è anche il desiderio di fare questa esperienza insieme, in gruppo, condividendo la passione per il teatro con altri spettatori."

2 giugno: il teatro come dialogo 

Castrovillari, Primavera dei Teatri. Dopo un lungo viaggio in pullman che li ha portati da Arezzo in Calabria, gli Spettatori Erranti hanno preso parte alle attività previste dal programma: teatrali e non solo. Hanno partecipato all'incontro coordinato dal giornalista e critico Antonello Fazio di 42° parallelo, hanno scoperto l'arte dei burattini tradizionali calabresi, sono rimasti con interrogativi in sospeso di fronte allo spettacolo firmato da Serena Sinigaglia, si sono fatti travolgere dal terzo atto dei Giganti della montagna riscritto da Valentina Diana per la compagnia Principio attivo Teatro. Di seguito riportiamo le loro impressioni a conclusione della prima serata.

zampalesta

"In mattinata abbiamo preso possesso del nostro furgoncino, Silvana e Rossana si alternano alla guida. Prima tappa della giornata: la spiaggia di Villa Piana. L'aria di mare e il sole ci hanno aiutato a riprenderci dalla notte di viaggio.
Nel pomeriggio abbiamo finalmente raggiunto il caffè letterario dove si tengono gli incontri con gli artisti. Era presente la compagnia milanese Guinea Pigs. Con loro e con gli spettatori presenti coordinati da Antonello Fazio si è svolta una conversazione molto franca, conviviale, in un clima che ci ha fatto sentire subito a nostro agio. A seguire abbiamo visto Zampalesta u cane tempesta della Compagnia della Maruca, spettacolo di burattini dedicato ai bambini ma coinvolgente per tutto il pubblico, un lavoro di una cura e una capacità a far muovere i burattini che raramente si vede. La storia ha avuto momenti di tensione emotiva autentici.
In serata abbiamo assistito ad altri due spettacoli: 32 secondi e 16 di Atir Teatro Ringhiera e Opera nazionale combattenti presenta I giganti della montagna atto III di Principio attivo teatro. Il primo è uno spettacolo diviso in due parti molto diverse tra loro: la prima ha emozionato la maggior parte di noi, la seconda ci ha lasciato decisamente più disorientate. L'ultimo spettacolo è un lavoro corale a tratti molto divertente, che riprende il finale sospeso del testo lasciato incompiuto da Pirandello. La compagnia elabora un dialogo originale che recupera il percorso metateatrale dell'autore inserendo profonde riflessioni contemporanee sulla necessità del teatro oggi.
In generale ci ha colpito la tanta partecipazione di pubblico al festival e i luoghi della città che ospitano gli spettacoli, molto diversi tra loro ma adatti ai diversi linguaggi. La città è a misura di Primavera dei Teatri e allo stesso tempo il festival è a misura della città."

3 giugno: la famiglia in teatro

L'avventura degli Spettatori Erranti a Castrovillari sta per concludersi, ma i pensieri continuano a viaggiare e a impregnarsi nelle nostre pagine.

"Un'altra giornata intensa qui a Castrovillari è trascorsa. Stamattina siamo andati alla scoperta del Parco Nazionale del Pollino con Francesco Dillorenzo, una guida molto disponibile e preparata che ci ha spiegato le caratteristiche del territorio e della vegetazione (famosa la specie autoctona del pino loricato). Abbiamo condiviso la passeggiata sotto i grandi boschi di faggi con tre operatori dell'Associazione Ubuntu, che a Putignano (Ba) gestiscono uno spazio teatrale collettivamente: un modo e un luogo originali per scambiarci esperienze e buone pratiche.
Dopo un ottimo pranzo di specialità calabresi, è iniziato il pomeriggio al festival. Come consuetudine abbiamo discusso sugli spettacoli visti la sera precedente. Ci ha fatto piacere vedere che il gruppo di spettatori locali cresca di giorno in giorno e speriamo davvero che questo lavoro con il pubblico prosegua nei prossimi anni.

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Alle 19 abbiamo assistito al primo spettacolo: Dario De Luca, direttore artistico di Primavera dei Teatri e fondatore della compagnia Scena Verticale, ha debuttato con il Vangelo secondo Antonio. Insieme ad altri due attori bravissimi, Matilde Piana e Davide Fasano, ha portato in scena la drammatica storia di un prete affetto da Alzheimer. Una storia personale diventa così esperienza collettiva in cui tanti purtroppo si possono rivedere. Il testo e la messa in scena rendono perfettamente il dramma che questa malattia comporta nei familiari che si trovano ad assistere gli infermi. Il lavoro ha riscosso una grandissima adesione di pubblico e anche noi Erranti siamo rimasti molto colpiti dalla delicatezza con cui è stato trattato un tema così difficile.
Alle 21 è andato in scena il secondo spettacolo della serata: l'anteprima nazionale di Geppetto e Geppetto di Tindaro Granata, storia di una coppia di uomini che decidono di avere un figlio affrontando tutte le difficoltà che questa scelta comporta. Lo spettacolo affronta il periodo dell'adolescenza e della maturità del figlio attraverso una drammaturgia molto articolata, con tanti personaggi (sei sono gli attori in scena) che interagiscono e dialogano tra di loro. Ci sembra di poter affermare che, viste anche le nostre esperienze come genitori, il rapporto con i figli è sempre complesso indipendentemente dalla composizione sessuale della coppia. Dopo lo spettacolo è nato un aperto confronto tra di noi a partire dai vari spunti forniti dagli spettacoli, in ognuno dei quali è stato affrontato il tema della famiglia come luogo spesso di conflitto ma anche di cura incondizionata."

4 giugno: l'ironia come arma sociale

"L'ultimo giorno di festival è iniziato con l'incontro al caffè letterario insieme agli altri spettatori. Era presente Dario De Luca, direttore artistico di Primavera dei teatri e regista dello spettacolo Il Vangelo secondo Antonio. Abbiamo approfondito la genesi dello spettacolo, nato da una ricerca di storie di vita sull'Alzheimer e dal desiderio di fare emergere le vicende delle famiglie che vivono la malattia come emarginazione dalla società. È stata poi l'occasione per parlare del festival, come è pensato e costruito e come l'abbiano vissuto noi: l'intenzione degli organizzatori di farne un luogo in cui il teatro è sentito come qualcosa che riguarda tutto il pubblico è stata percepita chiaramente, anche vista la numerosa partecipazione di spettatori locali.

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La giornata, dopo una piacevolissima sosta al mare, è proseguita con due spettacoli: Lei è Gesù della compagnia riminese quotidiana.com e Ci scusiamo per il disagio, grazie al quale Gli Omini hanno vinto il Premio Rete Critica 2015. Il primo è stato un dialogo sussurrato, in cui due personaggi (interpretati da Roberto Scappin e Paola Vannoni) giocano con la parola e con il gesto e immaginano un Gesù donna, i suoi comandamenti, il suo primo discorso alla montagna: una riflessione che pone ironicamente domande sulla dialettica tra universo maschile e femminile.
Per quanto riguarda Gli Omini - compagnia composta da Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini che conosciamo per aver visto loro lavori precedenti e averli incontrati più volte - la loro indagine, che procede raccogliendo racconti autentici, si è rivolta a persone che vivono alla stazione, crocevia di vite borderline. Emergono tanti personaggi un po' buffi, un po' strampalati, un po' disperati, descritti con un'ironia che svela anche una grande amarezza e malinconia. L'ironia diventa così strumento per trattare e ribaltare grandi temi, quali la religione, l'emarginazione, la solitudine."

Ultima modifica il Domenica, 05 Giugno 2016 17:00

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