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FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI 2019 - "I DUE GEMELLI ...VENEZIANI", regia Jurij Ferrini. -di Roberto Trovato

"I due gemelli... Veneziani", regia Jurij Ferrini. Foto Stefano Roggero "I due gemelli... Veneziani", regia Jurij Ferrini. Foto Stefano Roggero

I DUE GEMELLI ...VENEZIANI
di Natalino Balasso
da Carlo Goldoni
Regia: Jurij Ferrini
Assistente alla regia: Elisa Mina
Foto di scena. Stefano Roggero
Scenografia: Eleonora Diana. Costumi: Paola Caterina D'Arienzo
Luci e suono: Gianandrea Francescutti
Organizzazione e promozione: Chiara Attorre
Produzione esecutiva: Wilma Sciutto
Interpreti: Jurij Ferrini, Francesco Gargiulo, Maria Rita Lo Destro,
Federico Palumeri, Stefano Paradisi, Andrea Peron e Marta Zito
Produzione: Progetto URT
Borgio Verezzi, Piazza S. Agostino, 3- 4 e 5 agosto 2019

Lo spettacolo adattato con grande sapienza dall'attore e drammaturgo Balasso dall'omonimo testo goldoniano è intelligente, godibile e coraggioso. Scritta da Goldoni nel 1747 per Cesare D'Arbes, è stata da lui portata presto al successo con la compagnia Medebach nel duplice ruolo del saggio e spavaldo Tonino e del ridicolo e sciocco Zanetto. I due gemelli, che non si vedono da anni, incrociano casualmente le proprie vite. Il primo viene raggiunto da Beatrice, che Tonino aveva affidato all'amico Florindo che si rivelerà un traditore. Il secondo è venuto a Verona per sposare la capricciosa e autoritaria Rosaura, figlia del dottor Balanzone. Articolata in tre atti in prosa la pièce, pur legata ai moduli della commedia dell'Arte, è atipica nella sua produzione in quanto assomiglia ad un dramma ottocentesco. Nel finale infatti abbiamo due morti: quella per avvelenamento di Zanetto e il suicidio, per evitare la prigione, del suo assassino, il torbido e doppio Pancrazio, interessato a ottenere i favori di Rosaura. Inoltre nel testo di partenza, oltre all'incesto con Rosaura evitato per poco grazie al matrimonio con Lelio che corteggia Rosaura, e alla sostituzione anni prima da parte del Dottore della figlia perduta con Rosaura, ritrovata in fasce dopo un assalto di malandrini, allo scopo di tutelare la propria eredità, abbiamo sfide a duello e personaggi rissosi e pericolosi. Il lavoro di Goldoni è orchestrato con sapienza sul ritmo binario con la sparizione a turno dei due gemelli. Nel libero adattamento di Natalino Balasso, classe 1960, si insiste sul fatto che quasi tutti vogliono apparire quello che non sono attraverso l'impiego deliberato della menzogna e della finzione. Il tema dello scontro tra reale e virtuale evidenzia nella felice riscrittura di un autore che conosce bene i tempi comici la fallacità delle nostre percezioni. Balasso ha scritto la pièce su commissione dal regista e attore Jurij Ferrini. Nella rappresentazione che ha quale tratti caratterizzanti la genialità delle soluzioni e lo stile pungente e sarcastico vengono apportate alcune modifiche rispetto al copione di Goldoni: Tonino da saggio e spiritoso qual era diventa un fascinoso criminale in fuga dalla legge; il sciocco e sprovveduto Zanetto è un cantante in cerca fortuna che vuole sposarsi con Rosaura per scongiurare i sospetti di una sua omosessualità; la vicenda è ambientata negli anni Settanta del Novecento; frequenti poi sono le rapide entrate e uscite dal ruolo da parte degli attori e gli ammiccamenti divertenti col pubblico chiamato di continuo in causa.
Una serie di coincidenze e rocamboleschi scambi di persona daranno luogo, come del resto in Goldoni, ad un trascinante gioco degli equivoci basato sull'alternanza di giochi, equivoci e doppi sensi irresistibili, godibili gag e situazioni comico-grottesche. La collaborazione tra Balasso e Ferrini aveva avuto un precedente fortunato con l'allestimento nel 2017, proprio al Festival di Borgio Verezzi, di un altro testo di Goldoni, Le baruffe chiozzotte. L'opera si svolge negli anni di piombo, e cioè fra il 1972 e il 1978, scanditi dai primi sequestri delle Brigate Rosse, dagli attentati compiuti dal cosiddetto partito armato, dalle bombe a Brescia e al treno Italicus e dal sequestro Moro.
Questa originale rivisitazione non ha la stessa fortuna dello spettacolo che ha avuta la regia di Luigi Squarzina a partire dal 1963 che si avvaleva dell'interpretazione di un Alberto Lionello esatto come un cronometro. Balasso non punta in prevalenza sulla spensieratezza del lavoro e la sveltezza sbarazzina con cui procede l'azione ma semmai sul suo valore sociologico. Questo originale e convincente approccio è vicino alla lettura cruda ed aspra offerta nel 1991 da Branciaroli e ancora di più a quella di Ronconi che nel 2001 aveva evidenziato l'ambigua comicità e le zone grigie presenti nella commedia goldoniana. Ambientata negli anni Settanta del Novecento la vicenda drammatizzata con estrema bravura da Balasso, oltre a rappresentare bene la convulsa e contraddittoria società italiana di allora, lascia l'amaro in bocca per le frequenti virate verso la tragicità delle situazioni proposte e per l'impietosa osservazione della società. Pur non rinunciando a sottolineare l'equilibrio che caratterizza il testo originale, l'autore e il regista fanno emergere alcuni aspetti: lo sguardo impietoso del commediografo veneziano nei confronti della realtà coeva; i brividi del malessere profondo che la sostanzia e percorre; e i personaggi calcolatori, freddi e cinici che vi agiscono. In questa prova piacevole, scattante e agile hanno un ruolo rilevante le scenografie scarne, movimentate da vista dagli attori; gli abbigliamenti casual, rinunciando ai costumi paludati. Quella offerta da Balasso pertanto non è una mera attualizzazione di un testo del passato ma una riflessione critica sulla nostra storia recente. Questo lavoro si giova della convincente interpretazione della giovane compagnia. I 7 attori in scena dono impegnati in più ruoli come nel caso di Ferrini che interpreta i due gemelli, sanno rendere bene i 16 personaggi del testo di Goldoni grazie all'utilizzo consapevole di ogni strumento a loro disposizione: dal corpo scattante alla duttilità della voce, dall'architettura dello spazio scenico alla sapiente manipolazione del tempo ritmico.

Roberto Trovato

Ultima modifica il Lunedì, 05 Agosto 2019 09:01

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