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FESTIVAL IN UNA NOTTE D'ESTATE DEL TEATRO LUNARIA 2019 - "QUIXOTTERIE", regia Fausto Cosentino. -di Gabriele Benelli

"QUIXOTTERIE", adattamento e regia Fausto Cosentino "QUIXOTTERIE", adattamento e regia Fausto Cosentino

QUIXOTTERIE
di Fausto Cosentino da Miguel de Cervantes
Adattamento e regia: Fausto Cosentino
Interpreti: Vittorio Ristagno, Andrea Benfante, Anna Giarrocco
Produzione: Lunaria Teatro. Lunaria Teatro, Piazza di San Matteo, Genova, 6 agosto 2019

Il cartellone di prosa di Lunaria Teatro per questa edizione del Festival in una notte d'estate, nel contesto dell'evocativa Piazza di San Matteo, chiude con una nuova rilettura. Fausto Cosentino è autore e regista di Quixotterie, reinterpretazione del Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, spettacolo che vede in scena Vittorio Ristagno, Andrea Benfante ed Anna Giarrocco. Quelle che sono le scene di Quixotterie si muovono su una scenografia limitata ma funzionale. Una panca sullo sfondo, alcuni elementi degli abiti dei tre personaggi e due piccoli pelouche di un lupo e di un agnello. Tanto è limitata la scenografia quanto è istrionica e spumeggiante la recitazione dei tre attori. Andrea Benfante, nei panni di Sancho Panza, rappresenta l'essenza della rilettura adoperata da Fausto Cosentino. L'attore genovese dà vita ad un Sancho Panza esuberante, estroverso e acuto. È una rilettura, questa, che pare azzardata ad una prima impressione, ma che nel corso dello spettacolo trova il suo registro con buon successo. Il Sancho Panza di Quixotterie si propone come l'astro bisbetico, poetico e rilucente della vicenda e ben più di un subalterno servitore del cavaliere errante. Quella di Benfante è un'interpretazione spiritosa e sfrontata, con accenni fisici, mimici e vocali che ricordano il genere comico grottesco. Di rilievo sono sicuramente anche le interpretazioni di Vittorio Ristagno e Anna Giarrocco, nei panni di Don Chisciotte e Dulcinea. Vittorio Ristagno adopera una recitazione relativamente più misurata e aderente al testo originale, vestendo i panni di un Don Chisciotte sognante e poetico ma comunque bizzarro ed eccentrico. Ristagno, nonostante il tono comico dello spettacolo, è il più misurato e il meno spinto all'effetto grottesco. Anna Giarrocco è invece una Dulcinea più evocata che presente in scena, ma comunque di buon impatto. Insieme i tre attori mettono in scena battute piacevoli e ricordano, grazie alle caratteristiche ipertrofiche della recitazione, inedite maschere da Commedia dell'Arte. In particolar modo lo sembra Sancho Panza, servo permaloso, dinoccolato, iperattivo e in fondo attratto dalla contadinella spaesata e turbata. Il testo si svolge con un ritmo sempre spedito ed episodicamente si fa frenetico senza mai mancare di divertire, anche se tale divertimento è a volte superficiale. A concorrere a questa, comunque gradevole, caratteristica è la recitazione fatta da battute incisive degli attori e dai loro rapidi movimenti. Un Don Chisciotte maggiormente instabile dell'originale, un Sancho Panza garrulo ma che ricorda, per movenze, lo Charlot di Chaplin e una Dulcinea maggiormente scaltra sono intuizioni che ben si integrano nell'originalità della rilettura adoperata. In questo modo la coppia maschile protagonista dello spettacolo funziona e, nelle loro avventure, assumono anche le caratteristiche di una coppia comica di vecchio stampo oppure l'immagine di cowboy in sella ai loro improbabili destrieri. Con il prosieguo dello spettacolo gli attori mettono in scena anche brevi e intensi monologhi, che evidenziano la loro bravura mentre lo spettacolo abbandona lo spirito istrionico e comico per andare a chiudersi nella dolcezza e nel romanticismo. Il calore degli applausi finali ha confermato il favore del pubblico nei confronti della proposta di Lunaria Teatro.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Venerdì, 09 Agosto 2019 17:29

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