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FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI 2019 - "PARADISO", regia Silvio Eiraldi. -di Roberto Trovato

"Paradiso", regia Silvio Eiraldi "Paradiso", regia Silvio Eiraldi

PARADISO

dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
Regia: Silvio Eiraldi
Disegno luci: Pietro Zanella
Service audio luci: Mixando-Savona
Costumi: I Coribanti del Liceo Martini-Chiabrera di Savona
Interpreti: Miriam Mesturino, Manuel Signorelli, Davide Diamanti,
Giovanni Bortolotti, Luca D'Angelo, Alessio Dalmazzone, Gaia De Marzo,
Valentina Ferraro, Omar Scarone e Monica Russo
Produzione: Compagnia Uno sguardo dal palcoscenico
Grotte di Borgio Verezzi, 12, 13, 14 e 16 agosto 2019

Questo evento speciale, inserito all'interno del LIII Festival di Borgio Verezzi, è una prima nazionale. Lo spettacolo realizzato dalla compagnia Uno sguardo dal ponte, nata nel 1980 a Cairo Montenotte e ancora con lo status di non professionista, è la conclusione di un suggestivo trittico dedicato alla Divina Commedia di Dante, iniziato qui nel 2017 e proseguito nel 2018. Nella fiabesca cornice delle grotte, risorsa naturalistica del sottosuolo di Borgio, gruppi di trenta spettatori per volta, suddivisi ciascuno a intervalli di mezz'ora, in sei turni, hanno modo di seguire Dante, pellegrino/astronauta, nel suo straordinario viaggio attraverso gli spazi siderali verso la sede dei beati, degli angeli e di Dio. Nella prima parte, la più mossa, interpretata da Monica Russo (introduzione e brani da canti I e II), Luca D'Angelo, Alessio Dalmazzone, Valentina Ferraro, Giovanni Bortolotti (primo atto e brani dal canto III al canto XXII) e il professionista Davide Diamanti, vengono presentati alcuni spiriti incontrati da Dante in compagnia di Beatrice, nelle prime sette sfere del Paradiso. Dante in un lungo e articolato flashback ripensa ad alcuni personaggi incontrati in una messinscena celeste, allestita da Dio appositamente per il poeta: da Piccarda Donati a Giustiniano, da San Tommaso d'Aquino a San Francesco e a San Domenico, da San Bonaventura a Cacciaguida, il trisavolo di Dante. La seconda parte, caratterizzata da molte visioni, che vede impegnati Gaia De Marzo e Omar Scarone (secondo atto - brani dal canto XXIII al XXXIII) e i professionisti Miriam Mesturino, canto XXXIII e Manuel Signorelli, si concentra invece sugli ultimi canti: Primo Mobile ed Empireo. In questa parte a predominare sono le descrizioni di Dante riguardanti Beatrice, gli angeli, i beati nel loro insieme, la Vergine Maria e Dio. L'ultimo canto, con la preghiera di San Bernardo alla Madonna e la visione della Trinità, viene proposto quasi per intero. A quanto rileva in una stringata nota di regia Silvio Eiraldi: "la nostra messinscena cercherà di dimostrare che il Paradiso non è poi così ostico e che comunque le supreme pagine di poesia presenti in tutta la cantica ne fanno il più gran libro della nostra letteratura". Di qui la scelta della regia di montare con grande abilità e di seguito brani brevi distribuiti su più canti, con passaggi senza soluzione di continuità, "come in un susseguirsi di flash". Lo spettatore come era già accaduto lo scorso anno col Purgatorio vede "l'alternanza / dialogo di vari attori nella recitazione di ogni brano, che risulterà quindi più teatralizzato" e con un ritmo più incalzante. I brani musicali che punteggiano lo spettacolo, da quelli di Johann Strauss, utilizzati nel film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio, e gli altri tratti da canti gregoriani sono stati scelti dal regista con la collaborazione di Monica Russo.
La mimica, i movimenti e i gesti degli attori impegnati nello spettacolo itinerante, che è stato seguito con grande interesse e calorosamente applaudito dagli spettatori lungo gli ottocento metri del suo percorso, sono sobri e misurati. Inoltre la loro interpretazione è sempre gioiosa. Costumi e scenografie sono stati realizzati dai Coribanti, sotto la guida di Marina Basso, che si è avvalsa della collaborazione di Stefano Boagno e Umberto de Facis, con materiali di recupero semplici, come tele grezze monocromatiche e neutre, confezionate con un taglio lineare, e successivamente dipinte e adattate ai singoli attori. Dante invece indossa una pesante tunica color porpora che gli conferisce un'autorevolezza senza orpelli. Va infine segnalato che i poster esposti all'ingresso delle Grotte, opera di tredici allievi iscritti all'indirizzo grafico dell'Istituto Falcone di Loano, sono funzionali a questo spettacolo rigoroso.

Roberto Trovato

Ultima modifica il Mercoledì, 14 Agosto 2019 09:38

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