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Stockholm: The 24th International Film Festival - Abuse of weakness

Abuse of weakness, regia Catherine Breillat Abuse of weakness, regia Catherine Breillat

Accidenti che occasione per una attrice!

Il film Abuse of weakness, regia di Catherine Breillat, consente a Isabelle Huppert di sfoderare tutte le sue qualità di interprete, affrontando un personaggio complesso sia per il problemi fisici di cui è vittima (dopo una emorragia celebrale rimane seminferma, con momenti epilettici, con problemi alla deambulazione, con un braccio bloccato con pochi segni di vita), sia per i risvolti psicologici che ne derivano.

Lei, regista affermata, con due figli già grandicelli, vuole realizzare un film e cerca il suo protagonista: lo individua in una trasmissione televisiva dove un ex criminale si confessa con disinvoltura i suoi reati, ma ora si sente normale agli altri, avendo scontato le pene inflitte dalla giustizia.
Lei, pur essendo già menomata nelle sue possibilità fisiche lo fa cercare dal suo assistente perché lo ritiene l'interprete geniale per il suo film. Lo ingaggia si frequentano e piano piano la presenza dell'ex criminale diventa condizionante e dipendente tanto che lui con varie storie le succhia, assegno dietro assegno, tutto il suo capitale in banca, fino a portarla alla bancarotta.
I famigliari, assenti giustificati, solo di fronte al disastro creato si riuniscono per cercare di capire come tutto ciò sia potuto accadere.
Lei si giustifica dicendo che essendo assistita solo da lui, ha trovato giusto comportarsi come si è comportata.
La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto ad una nota regista, fa pena e rabbia. Ma al di là del contenuto, questa storia offre ad una interprete capace di offrire tutto il possibile per far emergere la sua bravura.
La Huppert si cala con intensità nel personaggio, lo controlla su ogni minimo gesto, lo vive da dentro rendendocelo credibile, non cade mai nel melodrammatico, dimostra una capacità di comportamenti encomiabili dal punto di vista interpretativo: non c'è atto espressivo che possa renderla non efficace.
Lei, così minuta, così esile, diventa gigante, superba, eccellente nel suo lavoro d'attrice.
Al suo fianco Kool Shen, nel ruolo della carogna che la sfrutta, che la plagia, dimostra di essere un disinvolto interprete.
In un silenzio di tomba, il pubblico ha apprezzato il film e, soprattutto, la prestazione artistica di Isabelle Huppert.

Mario Mattia Giorgetti

Ultima modifica il Martedì, 19 Novembre 2013 12:08

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