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(CINEMA) - "Doppio amore" di François Ozon. - L'oscuro specchio dell'altro da sé

"Doppio amore" di François Ozon "Doppio amore" di François Ozon

Doppio Amore
di François Ozon
con Jacqueline Bisset, Marine Vacth, Jérémie Renier, Myriam Boyer,
Dominique Reymond, Jean-Édouard Bodziak, Jean-Paul Muel
Francia 2017

L'oscuro specchio dell'altro da sé

Chloé Fortin (Marine Vacth) è una giovane ex modella che soffre da sempre di un forte dolore alla pancia. Nessun dottore è stato in grado di diagnosticare una causa, se non quella psicosomatica. Così Chloé prende la decisione di andare da uno psichiatra, Paul Meyer (Jérémie Renier). Si ritrova davanti un bel uomo, silenzioso ed educato, che la guarda in un modo che la colpisce. Lei a cadenza regolare si presenta alle sedute, gli parla di se stessa e del proprio passato, cimentandosi in "monologhi" che lasciano trasparire un desiderio di sedurre. Chloé diviene subito una Sabina Spielrein, ma con una differenza sostanziale: il suo Jung non è sposato e dopo iniziali riluttanze morali si lascia andare alla passione e diviene il suo compagno. La loro diventa un'affiatata convivenza, anche se Paul con il trascorrere dei giorni diventa più distante e misterioso, riluttante a parlare del suo passato e nervoso a sentirsene fare domande a riguardo. Un giorno Chloé lo vede in un luogo dove non dovrebbe essere, ma lui la sera stessa nega tutto. A questo punto la ragazza decide di indagare scoprendo una paradossale verità: Paul ha un fratello gemello identico a lui nell'aspetto e che esercita la sua stessa professione, Louis Delord. Chloé finge di voler essere una sua paziente e si ritrova davanti un uomo uguale al compagno fisicamente, ma tutt'altro caratterialmente: Louis è arrogante,schietto, imprevedibile, e perfino crudele, ma anche molto seducente e affascinante. Lei vorrebbe scappare, ma si ritrova sempre a finire nel suo studio, in cui lui la trasforma nella sua amante. Oscuri segreti sono dietro l'angolo, e niente è come sembra...
Il nuovo sublime film di Ozon è un thriller psicologico intenso e magnetico, che si sviluppa sul tema del doppio,attraverso immagini simboliche potenti e perturbanti. In un gioco di specchi accattivante e surreale, doppelgänger e sosia invadono lo schermo in un incubo dove scindere la realtà dalla fantasia diviene quasi impossibile. Per quanto paradossale il doppio contiene in sé l'idea di morte: la visione di un doppelgänger era ritenuta dalle credenze popolari un presagio di morte o al limite di malattia o sventura; Freud nel teorizzare il concetto del perturbante fornì come esempio quello dei fratelli gemelli omozigoti, la cui visione l'uno dell'altro evoca in essi la paura della morte. Un personaggio nel film dice a Chloé che i gemelli sono sempre l'uno l'opposto dell'altro: questa è una delle caratteristiche dei doppi, estremi in lotta tra loro, spesso allegorici del conflitto cosmico tra Bene e Male, che abita nel microcosmo dell'animo umano. La fusione simbolica dei doppelgänger rappresenta il cosmo riappacificato e l'interezza dell'individuo. A livello cinematografico un ottimo esempio ne è stato Il Cigno nero di Darren Aronofsky, film di doppelgänger e di immagini riflesse e distorte, che presenta delle forti similitudini con Doppio Amore.
Ozon prosegue la collaborazione con la giovane Marine Vacth, sua musa anche in Giovane e bella. L'attrice fornisce un'ottima prova, riuscendo ad esprimere ogni turbamento emotivo della protagonista e affascinando con la sua incantevole ed enigmatica bellezza. Ad affiancarla Jérémier Renier nel doppio ruolo dei fratelli Paul e Louis, dei quali rende perfettamente le ambiguità e le differenze caratteriali.
Ozon adotta totalmente l'approccio del cinema post-moderno, di cui il cineasta esemplificativo è Brian De Palma: un cinema fondato sul citazionismo e sull'amore per la settima arte. Tanti sono gli autori che il film di Ozon evoca fortemente, primi fra tutti David Cronenberg, Roman Polanski e Alfred Hitchcock (nella prima metà del film è lampante un riferimento a Vertigo). Il fantasma del cinema di Cronenberg è onnipresente: l'attenzione macabra per il corpo femminile, le sue fessure, il confine interno-esterno; la tematica dei fratelli gemelli, che Cronenberg aveva sviluppato in Inseparabili; quella del doppio in senso più ampio, come travaglio psichico, e dell'impossibilità di distinguere la realtà dall'illusione; una freddezza ed eleganza stilistica; l'interesse per la psicologia e per il rapporto paziente-psichiatra esplorato da Cronenberg in A Dangerous Method; l'indagine psicologica sul desiderio e sulla sessualità.
Infondo quale miglior modo di affrontare la tematica oscura del doppio se non attraverso un cinema che rimanda a un altro cinema, film che si riflettono l'uno con l'altro creando un gioco di evocazioni e metafore che va oltre le potenzialità di un solo autore, coinvolgendo magicamente tutto l'universo cinematografico per scavare nei meandri della psiche. Ozon non perde mai coerenza e personalità, realizzando un film che sa come sedurre lo spettatore, esattamente come viene sedotta la protagonista, da un mistero che inquieta ma attrae.

Corinne Vosa

Ultima modifica il Martedì, 24 Aprile 2018 09:11

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