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ESSERE SE STESSI NON È UN MALE, LO DICE BILLY ELLIOT


ESSERE SE STESSI NON È UN MALE, LO DICE BILLY ELLIOT

Cora Gasparotti - 5A Liceo Coreutico Gobettti Genova

Una continua lotta al pregiudizio ambientata in un'Inghilterra bigotta targata M. Thatcher, questa la storia di Billy Elliot, musical con testi e libretto di Lee Hall ispirato al film di Stephen Daldry e musiche di Elton John, adattato e diretto da Massimo Romeo Piparo, in scena mercoledì 2 Dicembre al Politeama Genovese di Genova.

Nonostante sia presentato come un musical fresco e divertente, come effettivamente si rivela anche agli occhi del pubblico, Billy Elliot tratta argomenti e problematiche ben più profonde, rappresentando l'Inghilterra delle miniere che chiudono e delle rivolte dei lavoratori, arretrata e piena di preconcetti infondati. Billy, interpretato da Alessandro Frola, quattordicenne che lascia senza fiato il pubblico per il suo incredibile talento, vive col padre e il fratello, entrambi minatori, che lo vorrebbero pugile, e la nonna, personaggio stravagante e pieno di energia. Il caso porta il giovane a trovarsi coinvolto in una lezione di danza durante la quale la maestra, Mrs. Wilkinson, nota in lui un notevole potenziale. Il balletto si insinua lentamente nei pensieri e nella vita di Billy che, appoggiato dall'amico "fru fru" Michael, prende lezioni in segreto per preparare l'audizione per la Royal Ballet Academy dove entrerà dopo molte lotte e peripezie. L'orgoglio e la ricerca della dignità da parte dei minatori passa in secondo piano quando subentra la sorprendente figura di Michael, personaggio forse maggiormente apprezzato dal pubblico e caratterizzato da una coinvolgente simpatia e da uno spiccato talento artistico, che spiega all'amico, confuso dal suo ambire al palcoscenico, che gli stereotipi non hanno senso e che ogni essere umano può essere ciò che più desidera senza avere paura di essere giudicato o di deludere qualcuno, spronandolo a continuare il suo studio della danza. Attraverso le parole e le manifestazioni di quest'ultimo e al timore del padre di Billy che lui diventi un "fru fru", in quanto ballerino, viene introdotto il tema dell'omosessualità, vista attraverso gli occhi di un ragazzino che non sembra curarsi dei pregiudizi. Tra una risata e una lacrima amara lo spettacolo scorre davanti agli occhi del pubblico stregato dall'energia di un cast di giovani e giovanissimi pieni di talento, da coreografie coinvolgenti e cori polifonici di grande impatto, aiutati anche delle scenografie sfruttate egregiamente ai fini della narrazione.

Ultima modifica il Venerdì, 06 Maggio 2016 09:58
La Redazione

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