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IL MESSAGGIO IMPELLENTE DI THE PRIDE


IL MESSAGGIO IMPELLENTE DI THE PRIDE

Giovanni Botto, 5B Liceo Classico A. D'Oria Genova

The Pride, rappresentato dal teatro della Corte di Genova dal 2 al 7 febbraio, è un testo denso, graffiante ed estremamente coraggioso che non teme l'esagerazione pur di esprimere un messaggio impellente che sembra voler fare capolino dalla scena e far risuonare le corde più intime e sensibili dell'animo umano;

uno spettacolo che pone intenzionalmente e senza pietà il dito in una piaga aperta: la non accettazione sociale e morale della diversità; in primis di se stessi. L'opera vede affiancate due storie, due delle innumerevoli vicende paralelle che la molteplicità dei casi umani rende possibili; gli attori di questi intimi racconti (interpretati dai magistrali Luca Zingaretti e Maurizio Lombardi) sono perfettamente speculari: stessi nomi e stessi sentimenti, con l'unica differenza di essere separati dal tempo che nel suo scorrere modifica inevitabilmente la vita dell'umanità. Tale contrapposizione temporale è il fulcro intorno al quale ruota uno dei temi principali della rappresentazione, la differente concezione di un problema etico-personale in due epoche lontane ed ormai estranee. La prima vicenda è ambientata nel 1958, gli ambienti sono tetri e disturbanti nella loro grigia semplicità che pare sottolineare la casualità dell'oggetto di fronte alla determinatezza di un profondo dissidio interiore; i primi dialoghi sono intrisi di "non detto" e l'atmosfera è carica di una tensione inspiegabile che cresce fino al suo apice, quando il protagonista,ormai messo alle strette dalla potenza di un amore reciproco, tenta invano di negare se stesso e la propria sessualità, dando vita ad un titanico scontro tra cuore e ragione che lo porterà paradossalmente alla totale affermazione del suo essere.Il secondo racconto, che si dipana in un continuo ed inestricabile intreccio con il precedente, trova la sua collocazione in epoca recente ed in particolare nel 2015, a Londra; la tensione dovuta al tabù di una sessualità diversa dal comune sembra essersi dissolta e la figura della donna che in passato pareva quasi il mezzo dell'auto-repressione, si fa ponte dell'espressione stessa del proprio Io più intimo e diviene portavoce del sentimento dell'amicizia che, talvolta più paziente dell'amore, riesce a lenire i dolori di un cuore travagliato.
Ai problemi di un tempo tuttavia si sostituiscono quelli dell'oggi: l'impossibilità di dominare le proprie pulsioni naturali, e la conseguente perdita dei legami davvero importanti senza i quali la libertà non significa nulla.
Infine il complesso intreccio si ricollega in modo antitetico al suo tetro inizio, concludendosi in un'immagine di serena accettazione del proprio amore che conduce ad una vita più semplice, il fine tanto desiderato dai protagonisti di entrambe le vicende.The Pride è un vero e proprio grido che nasce dal palcoscenico per poi germogliare in chi ha voluto prestargli ascolto.

Ultima modifica il Venerdì, 06 Maggio 2016 10:00
La Redazione

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