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TESTIMONIANZA E MUSICA COMMOVENTI PER RICORDARE IL LAGER


TESTIMONIANZA E MUSICA COMMOVENTI PER RICORDARE IL LAGER

Loris Tarzia Denti, V B CPU I.I.S. Sraffa Crema

Il gruppo dei musicisti sale sul palco ancora offuscato, ogni componente prende posizione e ad un certo punto si diffondono per la sala le delicate note create da un violino, che danno forma a una melodia triste e malinconica, seguite da un contrabbasso, poi da una chitarra e, infine, da una fisarmonica.

Questa è una delle tante scene che caratterizzano lo spettacolo intitolato Un adolescente in lager; una rappresentazione riservata agli studenti che ha avuto luogo nel teatro San Domenico di Crema la mattina del 21 gennaio, con una sala piena.
Il tema non poteva essere più azzeccato in vista del Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale dedicata alle vittime dell'Olocausto.
All'inizio dello spettacolo, quando le luci si spengono e il sipario si apre, un enorme schermo incomincia a trasmettere l'intervista ad un anziano di nome Marcello Martini, nato sotto il regime fascista e in seguito, il 24 giugno del 1944, deportato a Mauthausen dove fame e sete assillavano ogni suo singolo giorno: non era più un essere umano ma uno schiavo.
Ecco una delle frasi più significative di Martini per raccontare l' orrore del campo: "nel lager, pian piano, inizi a dimenticarti di te stesso, dei tuoi amici, della tua famiglia, perché il lager ti toglie tutto, anche la voglia di andare avanti".
A metà intervista lo schermo si spegne ed entra in scena il quintetto "Muzikobando", compagnia che svolge un'attenta ricerca alla riscoperta della vasta tradizione musicale ebraica. Durante lo spettacolo i musicisti deliziano il pubblico con  musiche Klezmer, genere musicale di tradizione ebraica e canti  yddish, dialetto  parlato dalla maggioranza degli Ebrei dell'Europa centrale.
La compagnia riesce a commuovere il pubblico quando il silenzio della sala accompagna i brani più malinconici, ma sa anche coinvolgere e rendere partecipi gli spettatori che a ritmo battono le mani, accompagnando le melodie cariche di gioia e allegria.
Gli studenti hanno apprezzato lo spettacolo che, unendo codici espressivi diversi, la testimonianza diretta e la musica, ha trasmesso un grande insegnamento: l'importanza di ricordare  gli errori commessi in passato in modo da non ripeterli. Per usare le parole dello stesso Martini: "Ora la memoria siete voi".

Ultima modifica il Venerdì, 06 Maggio 2016 10:20
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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