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TRAGICITA' DI AMLETO, MA CON SFUMATURE IRONICHE

TRAGICITA' DI AMLETO, MA CON SFUMATURE IRONICHE

Ilaria Balduzzi, V A TGC Istituto Sraffa, Crema

Uno sfondo nero, tragico ma con sfumature ironiche, e tre ballerini uniti tra loro da corde elastiche che corrono uno dietro l'altro formando un cerchio, aprono lo spettacolo serale del 20 febbraio al Teatro San Domenico di Crema.

L' "Amleto" che mettono in scena Angelo Pedrone e Francesca Pennini, con la compagnia Collettivo Cinetico, è comico, coinvolgente e originale. Il protagonista della più lunga tragedia di Shakespeare? Sarà
decretato dal pubblico, che interagisce e si rende partecipe della sorte dei personaggi tra sfide di mimica, ginnastica, sequenze coreografiche, corse e abilità canore. I quattro personaggi, scelti dal web, affrontano un'estenuante competizione per poter interpretare il ruolo di Amleto. Lo spirito di Shakespeare si inserisce alla fine, sulle note di Šostakovič, quando il trionfatore viene annunciato ed entra a far parte di un ciclo che si conclude con la morte. Come nell'originale shakespeariano, dopo il decesso dei suoi precedenti sfidanti, anche Amleto muore. L'opera originale analizza i temi della vendetta, della morte e della follia, mentre questo è uno spettacolo comico sul piano della creazione e dell'interpretazione che analizza la sfida, l'inventiva, l'ironia e la metafora della morte, intuibile per chi ne conosce la storia: Il fantasma del defunto re appare ad Amleto, suo figlio, e gli chiede di essere vendicato. Ad ucciderlo è stato infatti il fratello Claudio che si è ora appropriato del trono e ha sposato la vedova moglie del re, Gertrude. Il principe assicura di tener fede alla promessa ma, desideroso di avere la concreta prova della colpevolezza dello zio, decide di ritardare il momento della vendetta. La certezza che lo zio sia responsabile della morte del padre gli viene quando, durante uno spettacolo teatrale, mette in scena l'omicidio del defunto re e Claudio, indignato e al contempo impaurito, si alza e se ne va. Recandosi a parlare con la madre per giustificare il proprio comportamento, Amleto uccide per errore Polonio, consigliere del nuovo re e padre di Ofelia e Laerte. Quest'ultimo, tornato in Danimarca non appena appresa la notizia, dichiara Amleto colpevole della morte del padre e della sorella, che nel frattempo ha deciso di uccidersi per mettere fine al proprio dolore, e lo sfida a duello. In accordo con Claudio, Laerte cosparge la punta della propria spada di una sostanza letale e avvelena anche la coppa dove Amleto dovrà bere in caso di vittoria. In una serie di casuali eventi, però, è la madre Gertrude a bere dalla coppa avvelenata e la letale spada colpisce entrambi i duellanti; prima di morire, Amleto riesce però ad uccidere Claudio.

Ultima modifica il Venerdì, 06 Maggio 2016 10:25
La Redazione

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