mercoledì, 01 maggio, 2024
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PASIONARIA - coreografia Marcos Morau in collaborazione con i danzatori

“Pasionaria”, coreografia Marcos Morau in collaborazione con i danzatori. Foto Alex Font “Pasionaria”, coreografia Marcos Morau in collaborazione con i danzatori. Foto Alex Font

Compagnia La Veronal
idea e direzione artistica Marcos Morau
danzatori Alba Barral, Àngela Boix, Ariadna Montfort, Núria Navarra, Lorena Nogal, Shay Partush, Marina Rodríguez, Sau-Ching Wong
coreografia Marcos Morau in collaborazione con i danzatori
assistente di coreografia Lorena Nogal
répétiteur Estela Merlos
consulenza artistica e drammaturgica Roberto Fratini, Celso Giménez
scenografia Max Glaenzel
disegno del costume Silvia Delagneau
progettazione suono Juan Cristóbal Saavedra
progettazione video Esterina Zarrillo
progettazione luci e direzione tecnica Bernat Jansà
assistenza tecnica ed effetti speciali David Pascual
realizzazione costumi Ma Carmen Soriano
maschere e oggetti di scena GADGET Efectos Especiales
elmetti Ricardo Vergne
protesi Martì Doy
realizzatore di sfere Goretti Puente
calzature Natalio Martin
produzione Juan Manuel Gil Galindo e Cristina Goñi Adot
coproduzione Teatros del Canal (Madrid), Théâtre National de Chaillot (Paris), Les Théâtres de la Ville de Luxembourg (Luxembourg), Sadler’s Wells (London), Tanz im August/ HAU Hebbel am Ufer (Berlin), Grec 2018 Festival de Barcelona – Institut de Cultura Ajuntament de Barcelona Oriente Occidente Dance Festival (Rovereto), Mercat de les Flors (Barcelona)
con la collaborazione di El Graner Centre de Creaciò (Barcelona) 
con il supporto di INAEM  Ministerio de Cultura y Deporte de Espana e ICEC Departement de Cultura de la Generalitat de Catalunya
Festival  Danza in rete 2024
Vicenza, teatro Comunale, 5 aprile 2024  PRIMA REGIONALE

www.Sipario.it, 10 aprile 2024

La danza contemporanea, contrapposta comunque sia alla danza moderna, sempre più si avvicina a una forma autonoma dallo stile singolarissimo e proprio, agglomerandosi con strettissima forma teatrale tanto vicino allo stile della prosa, che vede anche un uso dei costumi sempre più ricercati e azzeccati, quando non addirittura con dialoghi in scena. E con grande attenzione alla musica, usata o composta come colonna sonora assoluta. Questo, per chi lo apprezza, è un vero piacere. Per gli occhi, le orecchie, la visione dell’insieme. E in questo suo insieme ci entra piacevolmente la Compagnia di danza spagnola La Veronal, con questo suo Pasionaria, terribile sguardo sul futuro che ahinoi è un po’ anche già presente, per certi quadri. La Pasionaria è un immaginario e immaginante mondo nuovo dove l’uomo e la sua essenza si sono nel frattempo trasformati in un individuo (più individui) mostruosamente tecnologico e quasi privo di anima. Il lavoro di Marcos Morau, coreografo della compagnia e suo fondatore, getta prepotentemente lo spettatore in un universo algido e inquietante e per questo di un certo impatto visivo, esteticamente universale. Dietro a una cornice neon, invenzione dell’autore oltre ad altre, numerose, presenti, si muovono scattosi degli uomini-automi, raccontando il loro vivere estraniato, alienante, segnale vivo di un’esistenza troppo poco umana, per non dire abbandonata ai margini, ormai. E’ il progresso, voluto, ottenuto, raffigurato osmoticamente dai ballerini, in grande forma, vestiti di color pastello in un’ambientazione surreale e incantatrice, se ci si ferma al lato estetico ovviamente. Che va a richiamare talvolta anche i quadri di Hopper, disincantati e freddi, eloquenti ma suggestivi.  Il solo pensiero, per noi umani di oggi, di ritrovarci in un mondo così, dove viverci appieno fa venire i brividi. Che poi, a dire il vero, gli stessi abitanti di quel mondo non hanno nulla infatti di umano, solo una vaga ispirazione concentrata non nei migliori gesti. O perlomeno, non sempre. Automi, dunque, in grado di connettersi con un’esistenza ai limiti dell’assurdo, complicata e invivibile secondo il nostro canone medio, seppur tra le pieghe metalliche degli stessi esseri si può riconoscere qualcosa, un lieve fruscio forse, dell’anima umana. Un futuro ormai a fianco dell’uomo, un futuro presente che si distacca molto da ciò che noi viviamo nell’oggi. Le coreografie di Morau sono molto indicative, appunto scattose , dileguanti, il ritmo è continuo da moto perpetuo, senza sbilanciamenti affettivi riconoscibili. I ballerini indicano, attraverso i loro personaggi una qualità di vita peggiorativa, simbolicamente e virtualmente sanguinante, in una linearità d’azione che presenta però due o tre momenti staccati e sospesi, quasi come a voler fare un resoconto, un report di ciò che siamo e di dove andiamo, o siamo già andati. Potrebbe anche però, al tempo stesso essere un’illusione al negativo, un mostrare al pubblico come potremmo andare a finire se governati da menti strutturate , e di potere infimo, annientante, che mirino solo a sottomettere. Interrogativi, domande, in fin dei conti quello che ci si pone ogni giorno quando si trova il tempo e la ragione di porseli. Certo, a voler essere del tutto pessimisti, ci si riesce e senza nemmeno tanti sforzi, lo stesso vivere quotidiano che ci riguarda da vicino ci mostra e ci dà dei segnali oscuri spesso e volentieri, dai quali possiamo solo cercare di prendere il meglio. La speranza in prevalenza qui non la si vede, nemmeno in questo spettacolo, che affascina e in qualche maniera sa colpire chi lo guarda. Morau con la sua compagine, ancora una volta, di abilissimi danzatori immagina uno sforzo dell’uomo da farsi, per non cadere prigionieri di se stessi e delle logiche dinamiche del progresso che possono sfociare, eventualmente, vedi in questo periodo storico l’intelligenza artificiale, in qualcosa da cui star lontani. Ancora una volta dunque a Danza in rete 2024 va in scena da un lato l’inquietudine sulla quale siamo avviati sempre più, dall’altro l’eleganza di un balletto di alto livello, che mira a un nuovo e meditato pensiero da farsi. Anche se pare che quest’uomo sia sempre più slegato dai suoi simili e in una certa misura condannato a non esser più uomo, ma, appunto, robot.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Giovedì, 11 Aprile 2024 06:13

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