balletto in due atti
musiche: Piotr Ilic Cajovskij
coreografia: Fredy Franzutti
scene: Francesco Palma
con Amaya Ugarteche, Toni Russo e il Balletto del Sud
Orchestra Sinfonica I.C.O. della Fondazione "Tito Schipa"
direttore: Attilio Tomasello
Lecce, Teatro Politeama Greco, 9 e 10 novembre 2007
A LECCE UNO "SCHIACCIANOCI" TRA TRADIZIONE E MODERNITA' CON L'ICO E IL BALLETTO DEL SUD
Lecce - C'è un deus ex machina a muovere i fili dello Schiaccianoci coreografato da Fredy Franzutti, che al Politeama Greco di Lecce sino a ieri ha festeggiato dieci anni di collaborazione tra il Balletto del Sud e l'Orchestra della Fondazione "Tito Schipa", iniziata proprio col capolavoro di Ciajkovskij. Il burattinaio in questione è Drosselmeyer, il giocattolaio che ha fatto dono alla giovane Clara di un misterioso pupazzo: lo schiaccianoci a forma di soldatino che, durante la notte di Natale, diventa nei sogni della fanciulla il compagno di avventura con cui viaggiare alla scoperta dell'amore e della sessualità.
Un percorso iniziatico indotto da Drosselmeyer, che Franzutti trasforma in un pifferaio magico con tributi inevitabili al Flauto magico di Mozart e, soprattutto, al Pifferaio dei fratelli Grimm, l'incantatore che nella sua battaglia contro i topi di Hamelin diventa il punto di raccordo con la fiaba Lo schiaccianoci e il re dei topi di Hofmann, cui si richiama la trama del balletto, pur dovendosi ricondurre le coreografie originarie di Petipa e Ivanov al più rassicurante racconto di Dumas. L'operazione di Franzutti consiste in una sintesi scenica delle due fonti ispiratrici, peraltro con una scelta stilistica ben definita nel rappresentare con un lessico personalissimo e moderno gli inquieti e fantastici abitanti del regno dei sogni, e con un linguaggio rispettoso della tradizione romantica i passi di Toni Russo e Amaya Ugarteche, applauditi protagonisti di uno splendido spettacolo confezionato con la collaborazione dello scenografo Francesco Palma. Di fronte a tanta armonia scenica bisogna, però, anche riferire della prova poco brillante dell'Orchestra della Fondazione diretta da Attilio Tomasello. Incomprensibile, peraltro, la scelta di eseguire con la tastiera la parte corale nella scena della neve. Ma a Lecce non ci sono cori? Infine, un dato: in cinque recite, tra matinèe e serali, Franzutti ha portato a teatro quasi 5mila spettatori. Che il pifferaio magico sia lui?
Francesco Mazzotta