Saburo Teshigawara / Karas
prima europea
coreografia, direzione e disegno luci Saburo Teshigawara
musica "Tristan und Isolde" di Richard Wagner, estratti dall'opera
produzione Karas
Reggio Emilia, Teatro Ariosto 31 ottobre 2017
L'evanescenza di Saburo Teshigawara incontra il romanticismo più estremo
Il mito senza tempo di Tristano e Isotta, basato su una leggenda celtica, fu tradotto in forma operistica da Richard Wagner tra il 1854 e il 1859 in forma monumentale. Partendo dai punti salienti di questa creazione romantica Saburo Teshigawara ha disegnato il suo Tristan und Isolde, per sé e la partner di sempre, Rihoko Sato.
La composizione musicale ricalca il tormento languido di un amore condannato, che si sublima col legame metafisico tra i due amanti nella morte. La coreografia che Saburo Teshigawara realizza è in linea con la sua visione artistica: un percorso poetico che impiega diversi mezzi di espressione. Incredibilmente mancante di narrazione, questa sua interpretazione dà la precedenza all'aspetto, ma idealizzato e sublimato. Teshigawara ci offre una rappresentazione simbolica e non narrativa. La fusione di elementi naturali e tecnologie avanzate nelle arti dello spettacolo è presente anche in questa creazione, benché puramente come richiamo estetico. In Saburo Teshigawara il movimento ha sempre la precedenza sul respiro, così come, secondo il coreografo nipponico, la danza è più naturale della vita. In questa coreografia la straordinaria morbidezza e l'estrema precisione dei movimenti sembrano la resa plastica delle emozioni evocate dalla musica di Wagner e dal canto. Il ritmo scivola come il vento o il respiro, i vincoli matematici sono spariti e i sentimenti, intensi e talvolta violenti, plasmano la plasticità dei volti dei due interpreti rendendo assordante la loro mimica. Questa relazione rappresenta il terreno ideale per una interpretazione sublime della storia romantica di Tristano e Isotta. La musica di Wagner, selezionata a formare una successione ripetitiva, quasi ossessivamente, è costantemente parte integrante della creazione di Saburo Teshigawara, che assieme a Rihoko Sato porta nella sua danza la dimensione tragica del dolore di un amore impossibile, rendono il corpo mediatore dell'inafferrabile. Come la musica è continuamente ondeggiante, così i corpi che riempiono lo spazio, in un'incessante melodia modulare che non raggiunge alcun luogo.
Saburo Teshigawara ci guida esattamente dove vuole con molta gentilezza, e con determinazione ci chiede una mente aperta e ci propone di cercare e di scoprire nuove sensazioni. Solitamente interviene anche sulla musica, in questo caso si è limitato alla coreografia, ai costumi e al disegno delle luci. Parte indissolubile di questa coreografia è infatti il disegno luminoso, una pittura che è coreografia nella coreografia, un rincorrersi di chiaroscuri, di luci ed ombre che si intrecciano col ritmo delle emozioni evocate da musica e danza.
Saburo Teshigawara in questa prima europea ha confermato di essere una dei grandi maghi del mondo delle performance contemporanee. Questa produzione riunisce tutte le caratteristiche identificative di Teshigawara: è un'esperienza sensoriale completa in cui la poesia e il simbolismo dominano la mera narrazione.
Giulia Clai