Sipario - il Portale dello spettacolo: teatro, danza, musica, lirica, festival

INCOMPARABILI Voci fuori dal coro
di CLAUDIO CAPITINI
Teatro, musica e un passo di danza
Gabrielli editore, pagg. 539, euro 25.00

(Teatro - Annamaria Pellegrini)

Chissà perché, è invalso l’uso di recensire i libri solo se freschi di stampa, e addirittura in libreria di non esporli più (ma questo si può capire) per fare posto alla nuova ondata di pubblicazioni. Eppure noi ci auguriamo che questa poderosa pubblicazione, eppur leggera, eppur profonda, che può essere “consumata” anche saltabeccando qua e là, secondo l’interesse del lettore, trovi estimatori soprattutto fra i lettori di Sipario, per i quali sembra scritta. La rende originale l’attribuire un valore etico al lavoro di comunicatore artistico, il partire proprio da Kant: secondo l’autore, il fil rouge che lega i protagonisti di questa narrazione è che “la loro unicità si concretizza in una certa qual legge morale, in un’etica che porta ognuno di essi a pensarsi oggi superiori a ciò che si era ieri”. 

Con questa terza, voluminosa raccolta delle interviste dedicate ai protagonisti della scena,Claudio Capitini, giornalista e addetto stampa in quel di Verona, terra teatrale per eccellenza, ci regala i ritratti di personaggi  incomparabili, ovvero delle voci soliste, del cui talento e della dedizione all’arte del teatro è ammiratore incondizionato. Perché è il fare teatro, qui e ora, il comune denominatore che riunisce in un’unica pubblicazione prosa, musica, danza. E’ soprattutto in quest’ultimo settore, la presenza di Carolyn Carlsson in copertina ce lo testimonia, che si da’ la netta preferenza a quanti non si sono limitati ad essere degli interpreti, ma creativi in grado di portare avanti la propria arte, innovandola. Mentre nel settore musicale della narrazione, concertistico ed operistico, la scelta è rivolta soprattutto a quanti, per dono naturale e per dedizione, riescono a far vivere in scena al meglio spartiti che solo attraverso gli interpreti possono prendere vita. 

Il momento preferito per l’intervista è quello che precede lo spettacolo, non il più facile, e di questo nella rielaborazione delle sue esperienze di giornalista Capitini ci narra, prima di porgerci il ritratto che l’artista fa di se’: preziosa l’aggiunta, in apertura, di note utili al lettore circa la vicenda esistenziale e professionale del personaggio intervistato.