Teatro musicale della nostra storia
Opera in un prologo, 26 scene e un finale
libretto: Franco Ripa di Meana, musica: Nicola Sani, regia: Franco Ripa di Meana
scenografia: Edoardo Sanchi, costumi: Silvia Aymonino, luci: Guido Levi
direttore: Yoichi Sugiyama, maestro del coro: Alfonso Caiani, regia del suono: Alvise Vidolin
con Nicholas Isherwood, Gabriele Ribis, Alessandro Svab, Michele De Marchi (attore), Antonello Cossia (attore)
Reggio Emilia, Teatro Cavallerizza, 11 ottobre 2007 (Prima assoluta)
La prima cosa da dire su Il tempo sospeso del volo è che andava fatto. Bisognava ricordare, indipendentemente dalle ricorrenze anagrafiche, la storia di Giovanni Falcone, meditare su quella brutta pagina della nostra storia recente. Nicola Sani e Franco Ripa di Meana l’hanno fatto, e con loro i Teatri di Reggio Emilia, Operaoggi, il Festival di Parma e il Cir di Nizza. Il testo preparato da Ripa di Meana, che è anche regista dello spettacolo, è bello, asciutto, senza un filo di retorica ed è tutto basato su documenti certi. Un grande specchio inclinato riflette gli spettatori e la sagoma bianca di un aereo disegnata sul pavimento. Tre carri scorrono sopra il pubblico e spostano continuamente il luogo dell’azione. Su questi agiscono i protagonisti. Vediamo Falcone alle prese con amici, con amici-nemici, colleghi, politici, scrittori, mafiosi, giornalisti. Si delinea un’attesa di morte, ineluttabile e senza alternative. Ma la morte non avviene sotto i nostri occhi, gli autori si limitano a dare le ragioni dell’ineluttabilità. Ed è una gran bell’idea quella di escludere dalla scena Francesca Morvillo, la moglie di Falcone, che però è evocata da un coro femminile che arriva da lontano, presente e assente contemporaneamente.
La musica di Sani segue con molto materiale elettronico registrato, altro manipolato dal vivo le 26 scene del testo utilizzando una declamazione molto vicina alla parola parlata, quasi una sillabazione senza velleità melodiche, onde il testo possa essere percepito senza troppe difficoltà. E anche qui senza un filo di retorica. L’allestimento di Ripa di Meana si avvale della scena di Edoardo Sanchi, dei costumi di Silvia Aymonino e delle luci di Guido Levi. L’esecuzione ha la preziosa collaborazione di Alvise Vidolin. L’Icarus Ensemble, eccellente, è ben diretto da Yoichi Sugiyama. Tra gli interpreti, assai bravi, ricordiamo Nicholas Isherwood, Gabriele Ribas, Alessandro Svab.
Michelangelo Zurletti
La scena è occupata da uno specchio che riflette platea e musicisti, collocati in fondo alla sala del Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia. Attori e cantanti recitano su ponti mobili che scorrono sopra le teste del pubblico. L' idea dello spettacolo è che gli spettatori siano coinvolti emotivamente e fisicamente nella storia che si racconta. Perché è una storia che riguarda tutti, quella di Giovanni Falcone. Si vede anche la sagoma di un aereo perché è come se in quell' ora di volo Roma-Palermo che precedette Capaci fosse passato nella testa del giudice il film della sua vita, che gli autori Nicola Sani e Franco Ripa di Meana ricostruiscono in un libretto fatto di documenti. È sempre rischioso miscelare teatro e cronaca politica. Ma, registicamente parlando, l' operazione «tiene». Un po' meno la musica, vuoi perché il lungo declamato di cantanti/attori la relega spesso al rango di musica di scena, vuoi perché un po' monotona di suo. Bravi comunque gli interpreti. Il tempo sospeso del volo, questo il titolo, è accolto comunque da un buon successo.
Enrico Girardi