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CONTAGIO (IL) - regia Omar Redjari

Il contagio Il contagio Regia Omar Redjari. Foto Federica Chierici

tratto da Dracula di Bram Stoker
regia Omar Redjari
con Enrico Ballardini, Angelo Donato Colombo, Alessandro Lussiana, Desirée Giorgetti e Fabio Sarti
Spazio Tertulliano, Milano dal 17 al 21 aprile 2013

www.Sipario.it, 18 aprile 2013

Ogni tanto una sorpresa fa bene al cuore e alla mente. Intendiamo, una sorpresa teatrale. E quello che sosteniamo lo giriamo anche a molti critici che si rifugiano nel consolidato, nel già visto, nel nome di richiamo, nella poltrona comoda. Invece, ogni tanto conviene mettere in moto la curiosità, anche per dare senso alla missione di critico, per vedere cosa succede nei nuovi spazi che, anche se periferici, sono ricchi di vitalità, di energia, di voglia di esserci, di incidere sull'appiattimento del nostro sistema teatrale. E' così che si scoprono proposte teatrali sorprendenti. A noi è capitata andando allo Spazio Tertulliano, posto nell'omonima via, al 68, che con fatica e senza navigatore siamo riusciti a individuare. Nella mente pensavamo al solito teatrino parrocchiale che si apre alle giovani compagnie in cerca di una propria visibilità. Invece no. Lo Spazio Tertulliano, nato nel 2010 (che vergogna, lo scopriamo dopo tre anni) è un ex capannone, trasformato in teatro: una pedana, non troppo alta, sul fondo, niente quinte, una platea che non contiene nemmeno cento posti, pareti tutte nere: il classico budello, o "cul-de-sac".
Bene. Quando si ha volontà di essere proponenti, qualsiasi spazio va bene. L'importante è trovare la complicità di giovani attori e di un pubblico nuovo, interessato.
Siamo andati a vedere lo spettacolo di Omar Nedjari, "Il Contagio", tratto dal "Dracula" di Bram Stoker, che narra di una nave che deve trasportare alcune casse di terra dalla località Varna a Londra. Il cargo è governato da pochi uomini e un capitano. Un clandestino si aggira sul ponte come un'ombra. Gli uomini cominciano a scomparire, il terrore si propoga.
Questo è il tema di fondo: la paura, o le paure irrazionali; quando le paure prendono la mente dell'uomo possono determinare fenomeni pericolosi, (soprattutto quando una Società è in crisi per tanti valori scomparsi); fenomeni se cavalcati da chi è assetato di potere possono determinare il controllo di un popolo intero. La storia ce lo insegna.
L' imbarcazione è suggerita da semplici elementi che ci danno lo spazio giusto su cui si svolge questo "giallo": due teli bianchi, un po' sghimbesci, sul fondo, richiamano le vele; un timone da un lato, delle corde appese al soffitto dall'altro, due "megafoni" ai lati, per raggiungere il personale nella pancia della nave: una sentina di casse di varia misura che indicano il carico da tra trasportare; ma servono anche a creare, con opportuni movimenti a cura dei personaggi, luoghi deputati per recitare frammenti di scene. Su questo ambiente evocativo, il regista, che è anche adattatore del testo, ha mosso con sapienti e ritmate azioni, cinque attori, tutti bravi, energici, motivati, disponibili, che hanno disegnato in maniera encomiabile i personaggi, su quali Nedjari ha posto l'accento sugli aspetti psicologici e sociologici; attori che hanno coinvolto il pubblico (che bello, molti giovani) che non si sono stancati di applaudire.
La compagnia "Formelinguaggi", che ha prodotto lo spettacolo, era composta da: Enrico Ballardini, nel ruolo di Abramov, (preciso nel descrivere la cupezza del suo personaggio); Angelo Donato Colombo, con bella presenza scenica, era il secondo Capitano, intenso e disinibito; Desirèe Giorgetti, personaggio femminile camuffato da maschio, si è mossa con sincera e credibile naturalezza anche nelle scene non troppo pudiche e violente e sorprendente la scena cantata;
Alessandro Lussiana ha centrato molto bene il ruolo di Olgaren, teso e convincente; Fabio Sarti era il Capitano, funzionale, ma nelle repliche, dovrà dare al personaggio più spessore carismatico.
Lo Spazio Tertulliano, direzione artistica di Giuseppe Scordio, che mira a valorizzare e sostenere giovani interpreti, registi e drammaturghi, con questa messa in scena, chiude un ciclo di eventi legati alla figura di Dracula ed al centenario dello scrittore irlandese.
"Il contagio" è uno spettacolo da vedere, mentre il Tertugliano uno spazio da conoscere. E sostenere.

MMG

Ultima modifica il Lunedì, 12 Agosto 2013 11:19

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