idea originale e regia Adriàn Schvarzstein
drammaturgia Irma Borges
con Helena Bittencourt o Eva Szwarcer, Luís Niño, Alba Sarraute o Cristina Solé, Joan Català, Adriàn Schvarzstein
musicisti Petra Rochau, fisarmonica, Rebecca Macauley o Nuria Balcells violino, Nigel Haywood clarinetto, Quile Estevez percussioni e suono
produzione Ateneu Nou Barris (Barcellona)
Genova, Teatro della Tosse, dal 7 al 10 novembre 2013
Troppo spesso il cosiddetto nouveau cirque ha visto raccogliere un'accozzaglia di cose, fatte non sempre ad hoc, e messe in scena da "artisti" che non sono perfetti né come attori, né acrobati, né giocolieri, né danzatori. Ma ricordiamo bene che questo nuovo circo non può essere un qualcosa di buttato lì perché raccoglie l'eredità antica degli spettacolo di intrattenimento popolare che si avvale delle discipline classiche dell'arte circense destituite dalla unità finita del numero di pochi minuti a favore di creazioni totali basate su drammaturgie e tematiche astratte o narrative. Questo vuol dire che anche questo nuovo modo di far teatro ha le sue regole e richiede grosse capacità da parte di chi lo mette in scena. In questo percorso ne esce a pieni voti la compagnia di Adriàn Schvarstein con il suo CIRCUS KLEZMER, presentato al teatro della Tosse a Genova dal 6 al 10 novembre per la gioia di tutti gli spettatori che, inconsapevoli, si sono trovati anche ad essere protagonisti della messa in scena. Mentre ci si accomoda al posto lo spettacolo è già iniziato con la violinista che sul palco accorda il suo strumento, si rivolge alla platea, dialoga con strambi personaggi che salgono e scendono dal palco, parlano e scherzano con il pubblico, ribaltando l'ottica dello spettacolo e invertendo momentaneamente i ruoli attore-spettatore. Adriàn Schvarstein molto abilmente ha raccolto l'eredità antica della tradizione italiana della Commedia dell'Arte mescolandola e quella ebraica, fornendo un esempio particolare di "nouveau cirque", che porta con sé tutta l'arte del coinvolgimento, del dialogo con lo spettatore, arricchendo il suo spettacolo di una storia accompagnata dalla Musica. La scrivo con la M maiuscola perché è lei ad essere la vera protagonista, lei che tiene le fila del racconto. Questa musica è la musica klezmer, nata nelle comunità ebraiche per accompagnare momenti di quotidianità festosa come i matrimoni. Prodotta da un gruppo di musicisti confinati in un mercato tra cassette di frutta e verdura è l'anima dello spettacolo, il trait d'union delle scene e la passatoia sulla quale i personaggi, raccontano la storia di un innamoramento e delle nozze di due giovani, tra farse, litigi e tradimenti. Circus Klezmer celebra la storia e l'identità di un popolo, quello Yiddish, con le sue tradizioni e infinite peregrinazioni, che al pari di un artista circense vagabondo, cerca ancora un propria collocazione.
Francesca Camponero