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CIRCO EQUESTRE SGUEGLIA - regia di Alfredo Arias

Circo equestre Sgueglia - regia Alfredo Arias Circo equestre Sgueglia - regia Alfredo Arias

testo e musiche originali di Raffaele Viviani

regia Alfredo Arias
con Massimiliano Gallo, Monica Nappo, 
Lino Musella, Tonino Taiuti, Gennaro Di Biase
Giovanna Giuliani, Carmine Borrino
Autilia Ranieri, Lorena Cacciatore
Marco Palumbo e con la partecipazione
 di Mauro Gioia
musicisti Giuseppe Burgarella (pianoforte), 
Gianni Minale (fiati), Alberto Toccaceli (percussioni)
, Marco Vidino (chitarre e mandolino)

scene Sergio Tramonti
, costumi Maurizio Millenotti, 
luci Pasquale Mari
, arrangiamenti musicali Pasquale Catalano, 
coreografie Luigi Neri
, sopratitoli Luca Delgado
Roma, Teatro Argentina dal 4 al 23 marzo 2014

www.Sipario.it, 7 marzo 2014

Alfredo Arias e il prestigio della messinscena

Nel suo coloratissimo repertorio teatrale Raffaele Viviani mette in evidenza l'essenza della vita, il disagio umano, compone e scompone il mosaico dell'esistenza disordinata degli artisti di strada, dei guitti, dei saltimbanchi in perpetuo peregrinare da un rione all'altro tra i sussulti d'un carrozzone in una Napoli frastornata dai boati bellici.
In un'atmosfera ancora cosparsa di bagliori vermigli, ecco il giovane artista di Varietà costretto, dall'avvento fascismo, ad abbandonare la ribalta per cimentarsi con la scrittura drammaturgica. Nella sua prima commedia datata 1922 dal titolo Circo equestre Sgueglia in un magico connubio di parole, musica, danza e canto l'autore racconta le passioni e i turbamenti di un'eterogenea comunità circense.
A differenza del più giovane Eduardo De Filippo che circoscrive gli eventi tra le mura domestiche, Raffaele Viviani libera l'azione in spazi aperti, nelle piazze, nei vicoli, nei rioni, tra la gente umile che vive in strada. I personaggi disegnati dai due grandi autori partenopei della prima metà del novecento, apparentemente esuberanti e bizzarri, sono in realtà intimamente soli, la loro malinconia riflette metaforicamente il disagio sociale dell'epoca.
In coproduzione Teatro di Roma, Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia lo spettacolo è di scena in questi giorni al Teatro Argentina di Roma.
Il regista argentino naturalizzato francese Alfredo Arias con disinvolta e ben rodata professionalità punta sulla spettacolarità dell'allestimento, sulla mimica, sul ritmo cadenzato da locuzioni dialettali bizzarre, sullo sviluppo corale dell'azione. Il teatro di Viviani è in effetti esclusivamente visivo, è lo specchio della realtà chiassosa ed esuberante dei sobborghi ed esiste soltanto nel momento della rappresentazione.
La trama si sviluppa attorno a due artisti del circo che vengono traditi dai rispettivi compagni di vita; Samuele, la cui moglie trapezista partita di buon mattino per andare in chiesa sparisce con 'il toscano' e Zenobia, una donna fragile e sensibile che viene a conoscenza del tradimento del marito Roberto con la giovane Nicolina.
Esemplare la performance di Massimiliano Gallo intesa a modulare con precisione i toni e le movenze regalando un carattere autentico all'ingordo e sensibile clown Samuele. Eccellente caratterista è Tonino Taiuti che sembra divertirsi nel ruolo dell'agile Bagonghi. Apprezzabile l'impegno di Monica Nappo nel tradurre, con ottimi risultati, il carattere della fragile Zenobia. Bravo anche Lino Musella nel ruolo di Roberto e giusto il physique du rôle di Gennaro Di Biase nei panni succinti della donna di mondo Bettina. Degna del plauso collettivo la compagnia al completo: Giovanna Giuliani (Giannina), Carmine Borrino (Giannetto), Autilia Ranieri (Marietta), Lorena Cacciatore (Nicolina), Marco Palumbo (Don Ciccio), Mauro Gioia (Narratore).
In perfetta sintonia con la lettura scenica del regista vòlta a riempire ogni spazio, Luigi Neri ha realizzato il disegno coreografico con gusto e semplicità e Sergio Tramonti ha ideato, prendendo spunto dai ricordi d'infanzia di Alfredo Arias, l'apparato scenografico. Adeguatissimi i costumi creati da Maurizio Millenotti.
Gli arrangiamenti musicali a cura di Pasquale Catalano hanno arricchito di folklore le fasi dell'azione. Una menzione meritano anche i musicisti Giuseppe Brugarella (pianoforte), Gianni Minale (fiati), Alberto Toccaceli (percussioni), Marco Vidino (chitarre e mandolino).
La Compagnia sarà in scena fino al 23 marzo al Teatro Argentina di Roma e proseguirà la sua fortunata tournée al Teatro della Corte di Genova (dal 25 al 30 marzo) e al Teatro Due di Parma (1 e 2 aprile).

Patrizia Iovine

Ultima modifica il Venerdì, 07 Marzo 2014 15:57

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