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DON GIOVANNI - regia Alberto Di Stasio

Don Giovanni Don Giovanni Regia Alberto Di Stasio

di Molière
con Manuela Kustermann, Fabio Sartor, Emanuela Ponzano, Massimo Fedele, Alberto Caramel, Luna Romani, Gloria Pomardi
regia Alberto Di Stasio
musiche Wolfgang Amadeus Mozart, dipinti Stefano di Stasio, movimenti scenici Gloria Pomardi, luci Valerio Geroldi
Teatro Vascello, Roma dal 7 al 25 marzo, 2012

www.Sipario.it, 7 aprile 2012
www.Sipario.it, 29 marzo 2012
L'eterno sconto tra Ragione e Natura

Resiste imperterrito a tempestose rivisitazioni il personaggio di Don Giovanni. Al Teatro Vascello di Roma è Alberto Di Stasio a riproporlo in un allestimento, senza data e luogo, in cui la mattatrice è Manuela Kustermann alle prese con l'esuberante irriverenza del servo Sganarello che pur guardando la morte in faccia, reclama il suo salario, nella speranza di una vita più dignitosa.

Le coinvolgenti note di Wolfgang Amadeus Mozart sottolineano i momenti cruciali della trama in una visione scenica, con dipinti di Stefano Di Stasio e luci disegnate da Valerio Geoldi, che si concentra su oggetti essenziali a far scorrere senza soluzione di continuità le sopruserie dell'oltraggioso e arrogante donnaiolo in pantaloni di pelle nera, impersonato da Fabio Sartor, ai danni di contadine e contesse. Non viene risparmiata nemmeno la Donna Elvira di Emanuela Ponzano che cede inflessibile alle lusinghe seduttive. Completano il cast il cast Alberto Caramel (Petruccio, Gusman e Dimanche), Massimo Fedele (Don Luigi e il Povero), Luna Romani (una vivace Carlotta) e Gloria Pomardi (un femminile convitato di pietra) che ha curato anche i movimenti scenici di questa messinscena che pone l'accento sull'eterno scontro tra la Ragione rappresentata da Don Giovanni e la Natura di Sganarello.

Cosimo Manicone

Don Giovanni di Molière, secondo il regista Di Stasio

Sul palcoscenico del Teatro Vascello, il regista Alberto Di Stasio ha organizzato uno spazio essenziale per mettere in scena il "suo" Don Giovanni di Molière: nella scatola nera di quinte e fondale, sul pavimento un grande tappeto bianco, sul fondo, è attraversato in senso longitudinale da un grande tavolo, spesso palcoscenico di Sganarello, coperto da una sguarnita tovaglia bianca, poche sedie; alcuni siparietti dipinti da Stefano di Stasio, che calano e poi si alzano per i cambi di scena. I personaggi vestono con costumi contemporanei con alcuni elementi che rimandano all'epoca settecentesca. Le scene recitate sono intervallate da momenti danzati, coreografie da Gloria Pomardi. Frammenti musicali tratti dal Don Giovanni di Mozart irrompono di tanto in tanto tra una scena e l'altra.

Il personaggio di Sganarello, che fa da contro come altare a Don Giovanni, è stato assegnato all'attrice Manuela Kusterman, come a voler sottolineare la dimensione femminile del personaggio "per la sua adesione al destino di Don Giovanni": secondo Molière Sganarello e Don Giovanni stanno a indicare la metafora dialettica della Natura (Sganarello) contro Ragione (Don Giovanni). Tutti questi segni voluti dal regista determinano uno spettacolo che vuol essere innovativo nella fusione dei linguaggi, ma non sempre sono utili alla comprensione del testo, poiché sono venati da un sottile intellettualismo non sempre chiarificatore delle intenzioni creative di Di Stasio.

Manuela Kusterman, superata la sorpresa iniziale, recita uno Sganarello credibile e ben giocato nei passaggi comunicativi nel rapporto con Don Giovanni e gli altri personaggi. Il Don Giovanni di Fabio Sartor, che oscilla tra il grottesco e il reale, nella recitazione è manierato e sempre sopra le righe perdendo così di pathos, eros e magnetismo che il personaggio deve avere. I momenti danzati di Gloria Pomardi (Lo spettro e poi La statua) sono suggestivi e ben condotti. Anche Emanuela Ponzano, nel ruolo di Donna Elvira, brava e di bella presenza, aderisce fedelmente al progetto registico. Anche gli altri giocano le loro parti con adeguata partecipazione: Massimo Fedele (Don Luigi e il Povero), Alberto Caramel (Petruccio, Gusman e Dimanche), Luna Romani (Carlotta).

Il pubblico presente ad una replica pomeridiana ha apprezzato con sinceri applausi la proposta del Don Giovanni visto da Alberto Di Stasio.

D. G.

 

Ultima modifica il Lunedì, 16 Settembre 2013 09:24

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