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FAUST FANTASIA - regia Peter Stein

Faust Fantasia Faust Fantasia Regia Peter Stein

per voce recitante e pianoforte di Arturo Annecchino tratto da "Faust" di Goethe
voce recitante: Peter Stein
pianoforte: Giovanni Vitaletti
Festival di Benevento 2007

Corriere della Sera, 23 dicembre 2007
Il regista interpreta a Benevento alcuni passi famosi dell' opera di Goethe

Peter Stein, il «Faust» fosforescente

Affidata la direzione del festival a Enzo Moscato, Benevento appare per intero rinnovata. Almeno così dicono i suoi cittadini, quelli con cui parlo tra uno spettacolo e l' altro. Il punto è l' amministrazione. Ne sono tutti orgogliosi e insieme smarriti. Benevento ha i suoi usi e costumi. Si può (è l' incalzante domanda) trasformare Benevento in un' altra Reggio Emilia? Noi avevamo i nostri santi in paradiso, eravamo abituati così, ora non li abbiamo più. Si sono voluti creare i prati all' inglese, un mucchio di brillante verde. Come fare questi prati se non irrigandoli in continuazione? Ma l' acqua è un problema, non ne abbiamo così tanta, quindi, a ore, la si toglie. Oppure guardi là, guardi quel parcheggio, una piazza enorme. C' è solo un piccolo cartello che avvisa: vi saranno le pulizie dalle sei alle otto. Non lo vede nessuno e chi non lo sa si fida delle strisce blu e lascia la macchina. Poi non la trova più. Sì, dico, ma io sono qui per ben altri motivi. Ho appena lasciato Berlino e il Wallenstein di Schiller che ritrovo a Benevento il suo grande regista. Vi sono venuto per vedere lui in persona e perché compie settant' anni. Sono venuto qui per celebrarlo. Peter Stein lo avevo visto solo di sfuggita, e da lontano. Ora ho un' occasione d' oro, è lui stesso a offrirla, con la complicità di Franco Laera, uno dei suoi produttori. Laera due anni fa presentò a Milano un eccellente reperto de La classe morta di Kantor. A Benevento presenta Faust Fantasia, il reperto di un altro spettacolo storico, il «Faust parte prima e seconda», che Stein allestì per l' Expo di Hannover nel 2000. Erano ventun ore di teatro in due giorni. Più tardi, quando lo incontro con la sua compagnia, Stein rammenta che mai prima era stato messo in scena il «Faust» integrale. Lo stesso Goethe aveva scritto che si trattava di un testo irrappresentabile. Nell' esserci riuscito c' è tutto il carattere di un regista che ha fondato non so quanti teatri, nel senso di averli costruiti e poi smontati pezzo per pezzo: a Vienna uno di questi teatri fu messo all' asta, nulla rimase di invenduto. Lo stesso accadrà con il teatro di Werbellinstrasse, a Berlino. Là c' era una dimessa fabbrica di birra. Ora c' è un bianco capannone per milletrecento spettatori: il capannone nel quale si recita il Wallenstein e che alla fine sarà smontato e messo all' asta, come accadde a Vienna. Chiedo a Stein se ha costruito il suo teatro in quella via a causa del nome: là, nel 1675, i prussiani infine sconfissero gli svedesi, impresa che non gli era riuscita durante la guerra dei Trent' anni (nei quali si affermò il genio militare di Wallenstein). Stein mi corregge. Dice che il luogo della battaglia del 1675, origine tra l' altro de Il principe di Homburg di Kleist, non si scrive con la doppia vu ma con la effe: Werbellin è il nome della birra o della fabbrica di birra che non c' è più. Non c' è più neppure il Faust di Hannover. Però, ha pensato Laera, c' è il suo artefice. Egli si presenta sulla scena in costume. È vestito rigorosamente in grigio, con camicia più scura e senza cravatta. Prima è seduto, poi in piedi. Accanto a lui Giovanni Vitaletti suona una suite di Arturo Annecchino, tratta da quel Faust di sette anni fa. Stein ne recita alcuni passi salienti e famosi. Comincia con un tono basso e quasi monotono. Poi, salendo l' ardore, s' immedesima nelle diverse voci dei personaggi, quasi salta, quasi accenna un passo di danza. Faust Fantasia di quell' opera grandiosa non è che un pallido ricordo, una traccia, ma una traccia vibrante, fosforescente, come se lo spirito della Germania (il demone di Goethe e di Mann) fosse arrivato ancora una volta fino qui, fino in Italia, fino (anzi) nella Benevento che si vuole emiliana, o inglese.

Franco Cordelli

Ultima modifica il Giovedì, 29 Agosto 2013 10:56

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