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MORS TUA VITA MEA - regia Elisabetta Mazzullo

"Mors tua vita mea", regia Elisabetta Mazzullo "Mors tua vita mea", regia Elisabetta Mazzullo

di Silvia Zoffoli
Regia: Elisabetta Mazzullo
Interpreti: Valeria Angelozzi, Matteo Cremon, Valentina Favella e Matteo Palazzo
Produzione: Teatro Stabile di Genova
Genova, Teatro Duse, dal 14 al 24 giugno 2017

www.Sipario.it, 16 giugno 2017

La XXII Rassegna di Drammaturgia Contemporanea del Teatro Stabile di Genova prosegue con la messa in scena di Mors tua vita mea, testo della giovane commediografa Silvia Zoffoli per la regia di Elisabetta Mazzullo. Lo spettacolo apre una finestra sul tema quanto mai attuale della precarietà lavorativa della generazione dei trentenni italiani, cogliendo il pretesto per ampliare il discorso sul senso di smarrimento esistenziale di un'intera parte della società. Marta, Giulia, Gianni e Andrea, coinquilini di un appartamento, eterogenei per provenienza regionale e soprattutto per diverse fortune e personalità, sono personaggi tipo. La vicenda, inizialmente dai toni oscuri, si apre nell'osservazione lineare delle loro vicende private. I quattro attori in scena riescono con buone capacità a impersonare i loro personaggi e le loro paure e difficoltà, mantenendo una presenza sul palco convincente e sempre misurata. Sebbene la prova non fosse facile, gli attori riescono a trasmettere il senso di precarietà esistenziale che è all'origine del senso di inadeguatezza e del disgregamento a catena dei rapporti interpersonali e poi del rapporto con il proprio subcosciente. I personaggi sono vittime di una profonda delusione personale. La Angelozzi e Favella, Cremon e Palazzo calano i loro personaggi in questa terra di mezzo, tra il passato e il presente: dimensioni che i personaggi non sentono il diritto di vivere più o ancora. Marta, Giulia, Gianni e Andrea vivono una realtà di amicizia e nel contempo di conflitto, uniti come sono da un rapporto che la precarietà dei loro lavori e delle loro esistenze impoverisce e appiattisce. La vicenda si dipana in una scena dominata da borse e bagagli, simboli del senso di precarietà e della voglia di partire che essi hanno per uscire più che da una condizione geografica sfavorevole, da una sensazione di insoddisfazione che non sembra proporre loro una soluzione positiva. La quantità di bagagli dà, dal punto di vista scenografico, vita a diverse e felici soluzioni, diventando a tratti qualcosa di decontestualizzato ed originale. Grande merito va riconosciuto in prima battuta alla regista Elisabetta Mazzullo, capace di alternare l'azione scenica ad intermezzi coreografici, ben eseguiti dagli stessi attori, che dividono con un buon effetto i diversi blocchi in cui si articola il testo. Ottimo inoltre il ricorso a brevi azioni di teatro fisico. Il testo di Mors tua vita mea è dinamico e profondo nel suo messaggio di denuncia sociale ed è testimone non solo della capacità, ma anche della preparazione di Silvia Zoffoli. La regia serrata e sensibile e l'interpretazione offerta da attori di talento, non poteva che portare alla realizzazione di uno spettacolo intelligente e piacevole.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Venerdì, 16 Giugno 2017 23:41

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