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NON TI PAGO - di Luca De Filippo (2016)

"Non ti pago", regia Luca De Filippo "Non ti pago", regia Luca De Filippo

di Eduardo De Filippo
con (in ordine di apparizione)
Carolina Rosi, Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Gianfelice Imparato, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca.
regia Luca De Filippo
scene Gianmaurizio Fercioni,
costumi Silvia Polidori,
musiche Nicola Piovani,
luci Stefano Stacchini
La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
Napoli, Teatro Diana dal 23 Novembre al 11 Dicembre 2016

www.Sipario.it, 25 novembre 2016

Un cielo carico di nuvole: batuffoloni vaporosi e colorati, pronti ad assumere negli occhi di chi li guarda le forme più svariate e a rappresentare veri e propri quadri scenici. Ecco cosa vede dal balcone di casa Ferdinando Quagliuolo, protagonista dell'irresistibile (quanto celebre) farsa di Eduardo De Filippo Non ti Pago.

Il fondale del Teatro Diana raffigura il cielo/cinematografo da cui il bizzarro Ferdinando (con la complicità del suo assistente Aglitiello) pretende di trarre numeri sicuri da puntare al gioco del lotto. Notte tempo il protagonista si apposta sui tetti a scrutare l'etere: sulla sua testa non vagano che nuvole, ma lui si ostina a vederci delle forme, come dei filmati di animazione; peccato che nessuno di essi si riveli fonte di guadagno.

Nel 1940 il genio di Eduardo, attraverso la vicenda assurda del Quagliuolo, prende in giro l'ossessione tipicamente partenopea per i numeri: il lotto, i sogni e il rapporto coi morti; la smania di vincere, anche a costo di indebitarsi e rovinare la propria vita. Oggi, a distanza di oltre settant'anni, la compagnia di Luca De Filippo (scomparso lo scorso anno) porta in scena la commedia sempre attuale ed esilarante: un attacco in chiave comica a quella che attualmente si definisce ludopatia, ma anche una riflessione sui legami familiari e i valori sani minacciati dalla modernità.

Quagliuolo, come racconta la moglie Concetta (interpretata dalla vedova di Luca De Filippo Carolina Rosi), è un proprietario di bancolotto che punta al gioco nella sua stessa ricevitoria tutti i soldi che guadagna. Nonostante le proteste familiari, don Ferdinando non si arrende: una settimana dopo l'altra, scommette decine di combinazioni senza mai indovinare la vincente. Uno dei suoi dipendenti, invece, Mario Bertolini, mette a segno un colpo ad ogni estrazione: ambo, terno secco e così via.

Quagliuolo è logorato dall'invidia per il fortunato Bertolini, il quale (come se non bastasse) fa la corte alla sua unica figlia Stella. Un sabato, mentre il protagonista e il factotum Aglitiello si rassegnano all'ennesimo nulla di fatto, Mario Bertolini annuncia di aver vinto la cifra stellare di quattro milioni grazie ai numeri datigli in sonno dal padre di Don Ferdinando (morto diciotto anni prima). Quagliuolo è furioso: sequestra il biglietto milionario al suo dipendente, dichiarando che il bottino spetta a lui solo. La tesi del protagonista è a dir poco incredibile: a lui, unico figlio, il defunto padre avrebbe voluto suggerire la combinazione; peccato che quell'anima santa si sia sbagliata, apparendo in sogno all'uomo sbagliato.

Nessuno può convincere Ferdinando Quagliuolo dell'assurdità della sua teoria. Né l'avvocato, né il parroco. L'uomo è irremovibile: Bertolini, del resto, è inquilino nella casa un tempo abitata da lui; è plausibile, dunque, che l'anima del padre si sia confusa, credendo di trovare ancora tra quelle mura suo figlio. La commedia è un susseguirsi di gag divertenti: un gioco sulle superstizioni e manie tipicamente napoletane, incarnate dall'ostinato don Ferdinando. Ma anche il cuore più duro e la mente più accecata si arrendono per amore della famiglia. Quagliuolo, dopo una serie di maledizioni e rituali che ne fanno quasi un grottesco sciamano, rinunzia alla sua paradossale rivendicazione per restituire il sorriso alla figlia Stella e alla moglie Elena.

Da decenni Non ti Pago è tra le commedie di Eduardo più amate e conosciute dal grande pubblico. Anche in questa versione, che sottolinea ed esaspera (in certi momenti) l'elemento farsesco, non manca di strappare risate e applausi agli spettatori in sala.

Giovanni Luca Montanino

Ultima modifica il Venerdì, 25 Novembre 2016 10:55

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