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NOME DELLA ROSA (IL) - regia Leo Muscato

"Il nome della rosa", regia Leo Muscato "Il nome della rosa", regia Leo Muscato

di Umberto Eco
Versione teatrale di Stefano Massini
Regia: Leo Muscato
Scene: Margherita Palli
Costumi: Silvia Aymonino
Interpreti: Luca Lazzareschi, Luigi Diberti, Eugenio Allegri,
Bob Marchese, Giovanni Anzaldo, Marco Zannoni, Franco Ravera,
Alfonso Postiglione, Marco Gobetti, Arianna Primavera
Produzione: Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Torino, Teatro Stabile del Veneto
Genova, Teatro della Corte, dal 17 al 29 ottobre 2017

www.Sipario.it, 30 ottobre 2017

È lo spettacolo dei chiaroscuri questa versione teatrale de Il nome della rosa e non solo per la peculiare ambientazione gotica del romanzo di Umberto Eco. Leo Muscato affronta la regia di uno spettacolo che, nella versione scenica di Stefano Massini, si confronta immancabilmente non solo con il testo originale ma anche con la celebre trasposizione cinematografica del francese Jean-Jacques Annaud. La resa scenica riflette la complessità del testo e, se da un lato può avvantaggiarsi del lato dinamico della trama che ha come protagonisti Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk, dall'altro soffre di alcuni momenti statici e che dilatano i tempi dello spettacolo così come il pubblico lo fruisce. Alcuni personaggi risultano inoltre caricature di quelli che il romanzo e il film di Jean-Jacques Annaud presentano con tratti che vengono meglio delineati. Esempio ne è il personaggio di Salvatore, personaggio complesso e tragicomico interpretato in scena da Alfonso Postiglione in maniera convincente. La presenza in questa versione teatrale de Il nome della rosa presenta un numero consistente di attori che emergono dalle narrazione per poi tornare in un ideale coro di figure dinamiche che fanno da sfondo all'azione principale e questo dato fa sì che ci si trovi di fronte ad un gruppo di attori eterogeneo, dove alcuni picchi di bravura si alternano a interpretazioni meno valide. Su tutti emergono Luca Lazzareschi ed Eugenio Allegri, quest'ultimo abilissimo interprete di due dei personaggi coprotagonisti. A spiccare in positivo per tutta la durata dello spettacolo sono i costumi e soprattutto la scenografia, che si rivelano il vero valore assoluto de Il nome della rosa. Sulla struttura in scena sulla quale gli attori occupano due livelli sovrapposti e che costituisce gli interni della abbazia, vengono proiettati di volta in volta immagini che suggeriscono i diversi ambienti con una resa visiva tridimensionale ed efficace. Di grande impatto visivo sono ad esempio le fiamme che si sprigionano all'interno della biblioteca. Va riconosciuta dunque la difficoltà della resa di una versione teatrale di un testo di questo genere, ma spiace notare come questa si soffermi a volte troppo a lungo sugli aspetti meno coinvolgenti del testo di origine e svolga troppo rapidamente i passi che il pubblico avrebbe trovato più coinvolgenti. In definitiva una maggiore dinamicità del testo teatrale avrebbe giovato ad uno spettacolo che ha comunque soddisfatto il pubblico.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Mercoledì, 01 Novembre 2017 10:44

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