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SMITH & WESSON - regia Gabriele Vacis

"Smith & Wesson", regia Gabriele Vacis "Smith & Wesson", regia Gabriele Vacis

di Alessandro Baricco
Regia: Gabriele Vacis
Scene: Roberto Tarasco
Costumi: Federica De Bona
Interpreti: Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi, Camilla Nigro, Mariella Fabris
Produzione: Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Torino
Genova, Teatro dell'Archivolto, dal 6 al 10 marzo 2018

www.Sipario.it, 9 marzo 2018

La scrittura di Alessandro Baricco torna a teatro con Smith & Wesson, testo portato in scena da Gabriele Vacis a conferma della predilezione per la scrittura dell'autore torinese. La coppia principe in scena è quella di Balasso e Russo Alesi, che confermano un buon affiatamento e la sapiente gestione dei tempi drammaturgici. È però la presenza della 23enne Camilla Nigro a far risaltare con vitalità il personaggio della giovane giornalista Rachel Green al livello delle figure di Tom Smith e Jerry Wesson. Il testo scenico non pare offrire a questo personaggio femminile una particolate ribalta, ma il talento della giovane Nigro riesce a intrigare il pubblico e a dare esuberanza ad alcuni tempi altrimenti troppo inerti. Il trio si muove su un testo ed una drammaturgia che fa dell'ironia e della leggerezza il suo tratto distintivo, come da registro tipico di Alessandro Baricco, giocando sul filo di una comicità sempre accennata e che non libera appieno l'estro comico riconosciuto nelle corde di un pur eccellente Balasso. Di grande impatto visivo la scenografia di Roberto Tarasco, che si presenta come un cubo dalle pareti ora invisibili ora velate e che funge da insieme di ambienti e, sospeso sul palcoscenico, da barca in balia delle onde e da botte di birra all'interno della quale la temeraria Rachel proverà a guadagnarsi la prima pagina del giornale e una nuova dimensione di libertà. La scenografia, agita in scena dagli stessi attori, accompagna il dinamismo della drammaturgia del testo: è il luogo all'interno del quale i personaggi riflettono, si incontrano, scontrano, fanno progetti sul futuro, per divenire poi il luogo dove avviene la tragedia. Questo dinamismo scenico non fa però il pari con il ritmo dello spettacolo. Il testo di fondo è spiritoso e sfaccettato. Spiace solo che nella parte centrale dello spettacolo, così caricato precedentemente di attesa, la regia quasi argini il fresco dinamismo della parte iniziale in una serie di proiezioni che hanno l'effetto di offuscare, anche letteralmente, il racconto in scena. Di effetto è la fase lirica del monologo di Mariella Fabris – interprete della Signora Higgins – che accompagna alla conclusione della vicenda. Il suo monologo quasi ha reminiscenze di teatro classico, costruendo quello che è il climax ascendente della vicenda e che il pubblico non vede. Lo spettacolo, così simpatico e cordiale nelle battute iniziali, ha un andamento con un tono discontinuo e viene solo a tratti risollevato dalla bravura dei quattro attori in scena. Lo stesso personaggio della giovane Rachel, altrimenti poco consistente, è interpretato con buon talento dalla giovane Camilla Nigro che incarna le caratteristiche di spregiudicatezza e impenitenza del personaggio.
Lo spettacolo, dopo le repliche al Teatro dell'Archivolto di Genova fino al 10 marzo, sarà in scena al Teatro Giacosa di Ivrea il 13 marzo, al Teatro Santa Chiara di Trento dal 15 al 18 marzo e al Teatro Toniolo di Mestre dal 21 al 22 di marzo.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Venerdì, 09 Marzo 2018 20:43

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