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STASERA NON ESCORT - regia Marco Rampoldi

Stasera non escort Stasera non escort Regia Marco Rampoldi

con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni
regia di Marco Rampoldi
Teatro della Cooperativa, Milano dal 13 al 29 dicembre 2011

www.Sipario.it, 15 arpile 2012
How much? why not?

La pornografia dei sentimenti, Bienvenido a non escort: Give me, oxigène!

Sciacqua e strizza sciacqua e strizza il lavoro è una delizia dice, invece, Michey Mouse facendo le pulizie di casa: su e giù, su e giù il lavoro è una virtù insegna l'intrepido Topo a Gambadilegno. Tutto ciò che queste quattro donne emblema del nostro secolo non pensano più trova spazio in Stasera non escort. L'uomo è marionetta e la vita teatro si dice e si ripete con Petrolini in apertura dello spettacolo. Una manciata di parole sibilate nel buio dalla domatrice di questo strano circo equestre interpretato magistralmente da queste quattro donne dello spettacolo che si svolge sotto i nostri occhi attenti di spettatori un po' voyeur dello stato dei nostri sentimenti. Quello che si snoda nei numeri e nelle gag di queste bravi attrici a tutto tondo è, infatti, il ritratto patetico di una società che in amore come in politica ha perso il senso della misura e del controllo delle pulsioni feroci che da sempre agitano l'animo umano al punto di trasformarsi in splendide fiere che calcano la scena, come, quelle, che passeggiano sui marciapiedi del nostro mondo in un'altra pièce di successo della fine degli anni Novanta e che anticipa il loro universo, Lyons in the street dell'americana Cindy Lou Johnson. Quegli anni Novanta dello scorso secolo visti da Cindy Lou Johnson dall'altra sponda dell'oceano diventano su questa sponda, oggi, con Non Escort l'inedito ritratto di una società, decadente. E' riso amaro, quello, che servono in scena a non escort in perfetta linea con il cabaret di Petrolini e l'estetica di Fassbinder in accordo con le tinte di uno spettacolo dominato dal rosso e dal nero che richiama in delicata nuance un trend sadomaso che si svela in questi rapporti umani capaci di farci provare pietà per il loro universo. Ma la realtà è un'altra cosa. Essa include, infatti, la fantasia quella capacità di prendere parte al gioco della vita che fugge in cui l'uomo non è altro che un piccolo accento sulla pagina bianca di un immenso universo in continua trasformazione che sa, anche, offrire incantevoli scorci basta, solo, volgere lo sguardo altrove e uscire dai meccanismi di uno sfrenato protagonismo individuale, sentimentale, etico e politico prima che diventi perverso, cioè, capace di autodistruggerci. Non escort, infatti, per pochi istanti, grazie alla simpatia e alla pietà che suscitano queste donne riesce, per pochi attimi, a sospendere la nostra credulità ed ingenuità e a farci perdere la capacità di incantarci a contare le meraviglie del mondo e guardare, al di là, del nostro destino individuale e ci costringe come da adolescenti a fare i conti con cosa significhi diventare adulti Quasi, che il divenire adulti e l' assumerci le nostre responsabilità debba, necessariamente, fare rima con tragicità e dolore e non con comicità e gioia. La commedia, come si sa, include il lieto fine e il teatro come la vita è teatro di marionette, ma anche no. Il teatro di marionetta appartiene a qualche genere del passato. Per fortuna, tra quei generi, esiste, pure, la commedia a salvarci. E' questo il meccanismo perverso a cui ruotano attorno questi ritratti di signora animati messi a nudo e sostiene in scena una serie di personaggi che si dibattono come la nostra politica tra l'essere e il non essere. Essere in non escort vuol dire nutrirsi delle luci della ribalta assurgere al ruolo da protagonista di una rappresentazione che non è farsa del reale ma, purtroppo, per noi, scorcio di vita reale, cabaret che debutta a teatro e nella vita di tutti i giorni e con ironia ci trafigge il cuore. Tutto ruota, rotola e si sgretola in non escort all'inseguimento di un erotismo che, in realtà, si rivela sulle tavole del palcoscenico nella sua dimensione più bassa e volgare, quella, della pornografia dei sentimenti. Quei sentimenti legati al quotidiano che possiamo nutrire nei confronti del nostro prossimo senza pietà sia esso amico, amante, figlia, marito o compagno che divide l'affitto e la nostra tristezza di malcapitati in un luogo qualsiasi di questo mondo. Tuttavia, questo spettacolo, ci fa acquisire, ancora, una volta la consapevolezza della nostra capacità di poter compiere un ultimo scarto. E' così che con qualche equilibrismo guadagnamo di corsa l'uscita di sicurezza da questo teatro e da uno stile, un mood che non è, necessariamente, finzione, e, da marionette di questo circo, in cui siamo entrati per poche ore assurgere al ruolo di esseri umani che sanno scendere, ancora, una volta, in tempo da questo folle tram chiamato, desiderio. E a noi, uscendo da teatro, non rimane, altro, per sopravvivere e rimanere evergreen, for ever nello spirito, di ricordarci che da vecchi si torna bambini e recuperare così la nostra perduta innocenza e la gioia di lasciarci di nuovo incantare e di continuare a contare sul nostro taccuino con Sepulveda le meraviglie del mondo. Che non sono solo, sette.

Cinzia Viscomi

Ultima modifica il Giovedì, 03 Ottobre 2013 09:24

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