da Les Garibaldiens di Alexandre Dumas
libero adattamento Roberto Cavosi
con Giuseppe Pambieri e con Vincenzo Nemolato, Cristina Vetrone, Michele Maione
impianto scenico Mario Torre, Costumi Giuti Piccolo, luci Gino Potini, movimenti coreografici Carla Ferraro, consulenza musicale Stefano Valanzuolo e Anita Pesce, traduzione Ferdinando Cenani
regia Maurizio Scaparro, regista assistente Ferdinando Ceriani
produzione Compagnia Italiana Centro Europeo di Teatro d'Arte, Napoli Teatro Festival Italia
Teatro alla Pergola, 18 ottobre 2011
Con "Il sogno dei Mille", spettacolo su testo che Roberto Cavosi ha tratto liberamente da "I garibaldini" di Alexandre Dumas, prodotto dalla Compagnia Italiana Centro Europeo di Teatro d'Arte e Napoli Teatro Festival di Napoli, ha aperto ufficialmente la stagione invernale del Teatro "La Pergola" di Firenze, dopo essere stato rappresentato per alcune repliche nell'ambito del Festival di Napoli. Si tratta di uno spettacolo nato in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia e segna la conclusione del progetto "Il Teatro italiano nel Mondo", ideato da Maurizio Scaparro, che ne è anche il regista e che ha trovato nei principali interpreti Giuseppe Pambieri, nel ruolo dello scrittore Alessandro Dumas, e Vincenzo Nemolato, nella parte del soldato borbonico Angelino che poi diverrà un convinto garibaldino, due attori ideali, che in scena formano una coppia dialetticamente intrigante: Pambieri abile nell'esporre lo svolgersi dei fatti che Dumas racconta ad Angelino, con mutevoli passaggi recitativi che vanno da toni evocativi, epici, a toni affettuosi e colloquiali, farciti di espressioni francesi, mentre l'Angelino di Nemolato, appoggiandosi alle cadenze accattivanti del dialetto napoletano e con una gestualità eloquente e marcata, conquista la simpatia del pubblico. La regia di Scaparro ha evitato il rischio di una realizzazione noiosa e pretestuosa, portando in scena due musicisti (Cristina Vetrone, canto e fisarmonica, e Michele Maione ai vari strumenti a percussione) che agiscono dal vivo, interagendo con i personaggi e che ci trasportano nel giusto clima della Napoli di allora, liberata da Garibaldi. L'azione del testo si sviluppa nello studio di Dumas, a Napoli, dove lo scrittore è impiegato a scrivere le cronache del "Sogno dei Mille", quando irrompe il soldato borbonico Angelino, che diventa il personaggio chiave per lo svolgimento e l'intreccio dei fatti in una dimensione onirica, dalla conclusione eroica di Angelino che chiude al grido "Viva l'Italia!" D.G.