venerdì, 19 aprile, 2024
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Io, fui vittima di maltrattamenti!
Realizzato da: Chiara Crimi
Classe IV B t, ITET "G. Garibaldi" Marsala
Docente referente: Teresa Titone

È iniziato tutto all'asilo la maestra mi tirava sempre i capelli senza
motivo ma non a tutti, solamente a me.

Mi minacciava senza motivo, io ero quella bambina che lei non poteva vedere quella bambina che, se parlava con i propri
genitori le tagliava la lingua e di conseguenza, non riferii mai nulla ai
miei genitori.
Ero traumatizzata da questa maestra e quindi non volevo
mai andare a scuola piangevo mi disperavo ma non concludevo nulla, mia 
madre associava tutto ciò perché ero ancora piccola ed era normale che non
volessi andare.
Ma un giorno la maestra volle superare se stessa, mi costrinse a mettermi in un angolino dicendo che io avevo i pidocchi e nessuno mi doveva toccare.

Piansi per la sua cattiveria e perché non era vero, fu chiamata mia madre ,la quale mi trovò in disparte e la maestra giustificò dicendole che si era accorta che io avevo i pidocchi.
Ciò stupii enormemente mia madre che sapeva bene che la mia testa non ospitava nessun parassita, ma la maestra non volle ragioni.
Usciti dell'esilio andammo dalla mia dottoressa la quale certificò che io non avevo nulla e potevo ritornare a scuola il giorno dopo.
Ma la maestra non accettò il certificato rilasciato dalla pediatra ed ha voluto il certificato rilasciato dall'ASL e con 3 certificati io tornai in classe.
La rabbia della maestra nei miei confronti continuò nella stessa maniera, capelli tirati, minacce, sculacciate senza che io facessi nulla di male così finì
l'asilo.
Un giorno la bidella, incontrò mia madre e le raccontò tutto quello che combinava la maestra dell'asilo non abbiamo potuto fare nulla poiché la maestra
era andata già in pensione.
Questa esperienza traumatica che avevo vissuto causò nel mio carattere maggiore fragilità, alle medie ero molto fragile piangevo per ogni cosa, mi ritrovavo inoltre ad essere più piccola di statura. E un mio compagno, notando il mio malessere mi prese di mira, usando appellativi come:cretina,handicappata, fai schifo ecc..
Un giorno questo stesso mio compagno mi spinse e andai a finire contro una parete facendomi molto male, gli altri compagni piuttosto che venirmi ad aiutare iniziarono a deridermi. E così finì che tutto il gruppo classe incominciarono a prendermi in giro per ogni cosa ed io piangevo non sopportavo più nulla ero sempre quella esclusa da ogni cosa non piacevo a nessuno, nessuno voleva farmi compagnia, nessuno volevo uscire con me.
Passavo tutti i giorni da sola, senza nessuno che mi faceva compagnia, la depressione divenne la mia compagna malefica tanto che mi portava a pensare che se mi suicidavo facevo un favore a tutti.
Ma nonostante i miei brutti pensieri speravo che alle superiori sarebbe cambiato tutto, ma così non fu, dopo un primo anno tranquillo, al secondo anno iniziò il mio calvario, di nuovo le parole dei compagni... tartara, schifosa, brutta ecc... mi strillavano addosso che non mi potevano vedere.
E poi un giorno, un mio compagno prese una mia foto e la accostò a quella di un cavallo e così iniziarono a chiamarmi per tutto l'anno PONY.
Finì l'anno scolastico e durante un pomeriggio d'estate raccontai tutto alla mia mamma, la quale dopo avermi rassicurata che ciò che era accaduto non si sarebbe ripetuto più , mi portò da una sua amica psicologa, la quale mi fece capire tante cose.
Divenni più sicura e inattaccabile... L'anno dopo al rientro a scuola, i miei compagni notarono il mio cambiamento e nessuno osò più attaccarmi... Ora ho tanti amici, ho raccontato questi episodi ad alcuni insegnanti e durante l'anno scolastico abbiamo avuto degli incontri con esperti che si occupano proprio di questi problemi.
Spero tanto che questi poveri individui capiscano il male che hanno fatto e che si rendano conto che per ridere e sorridere non servono delle cavie ma voglia di vivere... e che il vero problema sono loro!

Ultima modifica il Domenica, 11 Febbraio 2018 10:41
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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