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"Zona Rossa" – un progetto di Daniele Russo e Davide Sacco. -di Francesca Myriam Chiatto

"Zona Rossa" – un progetto di Daniele Russo e Davide Sacco "Zona Rossa" – un progetto di Daniele Russo e Davide Sacco

Zona Rossa – un progetto di Daniele Russo e Davide Sacco
Di D. Russo e D. Sacco
Con Alfredo Angelici, Federica Carruba Toscano, Piergiuseppe di Tanno, Licia Lanera, Pier Lorenzo Pisano, Matilde Vigna
Realizzazione e produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini
Al Teatro Bellini di Napoli, dal 20 dicembre 2020 (disponibile in streaming)

«Ufficiale: il DPCM del 3 dicembre prolunga la chiusura dei luoghi della cultura fino al 15 gennaio. Serrata per musei, mostre, cinema, teatri, concerti».
Ecco un altro duro colpo assestato dal Covid 19 nei confronti della vita culturale del nostro Paese e, in particolare, anche dei teatri. Tempi duri e mesi difficili per l’arte e per lo spettacolo, settore tra i più colpiti, che lascia orfano della meraviglia il popolo degli innamorati della bellezza. Eppure c’è ancora spazio per meravigliarsi e per non arrendersi definitivamente alla rassegnazione all’amarezza. Il filosofo Agamben afferma che il segreto di Pulcinella è che nella vita non c’è un segreto, ma solo, in ogni istante, una via d’uscita e il grande Gigi Proietti, da poco scomparso, diceva: «Dalla crisi non si esce con l’odio, la rabbia: quelle sono solo le conseguenze. La soluzione, invece, è l’amore e il far tornare di moda le persone perbene». E l’amore al Teatro Bellini è tornato davvero, tanto da inventarsi un progetto mai sperimentato prima, al tempo stesso atto di provocazione e di bellezza, di rinascita. Se il teatro non può riaprire, allora sarà ancora più chiuso, ma vi ci abiteranno all’interno sei artisti, in particolare due registi/drammaturghi e quattro attori, per convivere e realizzare uno spettacolo. Un lockdown stavolta scelto e non imposto, che a partire dal 20 dicembre e fino ad un tempo indefinito, ossia fino a quando un DPCM non consentirà la ripresa, vedrà le prove di uno spettacolo nato di volta in volta, dall’interno, dalla voglia di ricominciare, dall’ispirazione e dalle sensazioni provocate da questo conoscersi, convivere e lavorare insieme. Un ritorno anche ai “quaderni di regia”, una documentazione, una cronaca a cura di Ilaria Ceci e Salvatore Scotto D'Apollonia, che scriveranno una volta di lunedì e una volta di giovedì, ogni settimana, con un punto di vista alternato tra maschile e femminile. Il senso è il poter cogliere le emozioni e poter vivere e far vedere cosa accade, quale meravigliosa e al tempo stesso difficoltosa avventura vive ogni giorno, ma che manca tanto in questo tempo, ogni attore, ogni artista. E la provocazione continua, fino alla fine, perché quando sarà possibile, lo spettacolo realizzato sarà portato in scena, ma per una sola sera, per dimostrare quanto lavoro ci sia dietro rappresentazioni che poi possono spesso essere mostrate al pubblico appunto per una replica soltanto. Ci saranno le paure, le perplessità (come quelle di Matilde Vigna, che ha raccontato di non aver accettato subito la proposta), ma anche la condivisione col pubblico, tramite le diretta sui canali social del Bellini e su YouTube, che quotidianamente riprenderanno i momenti di riunione in sala bar, le decisioni tecniche e le prove, senza mai spettacolarizzare il privato dei partecipanti, all’interno dei camerini trasformati in stanze da letto personali. Come il vecchio capocomico faceva con la sua compagnia, vi saranno le convocazioni per le prove (che si svolgeranno nella sala del Piccolo Bellini), con una strategia anche nuova, che mostra sempre il “behind the scenes” e mai lo spettacolo, tutelando il teatro dal vivo, senza la mediazione di uno schermo. Il coraggio di chi volontariamente si rinchiude nel luogo che non può riaprire, il manifesto della volontà di resistere, scegliendo di trascorrere anche il periodo natalizio non sotto l’albero, ma in un camerino, è la più alta forma di passione per il proprio lavoro, in grado di restituire qualcosa che partendo dalla vena meravigliosamente folle dell’arte, sia in linea con i tempi e contemporaneamente avanti. Quasi un gioco anche con la televisione e con la struttura del reality, che stavolta però ha come sfondo un’ambientazione culturale. Daniele Russo conclude così la presentazione in diretta: « “Bellini – la Casa del Teatro” era soltanto un logo, stavolta ce l’abbiamo fatta a farlo diventare realtà!».

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Domenica, 03 Gennaio 2021 10:12

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