Avevano dovuto rinunciare necessariamente al loro Festival di Pasqua, ad Aix en Provence, nel 2020, proprio all’ultimo momento: le date previste, le stesse di quest’anno, dal 27 marzo all’11 aprile. Ostinatamente, già a fine ottobre era pronto, e proposto alla stampa, il programma per il 2021.
Perché il pubblico, che non è solo quello internazionale dei Festival, ma anche quello degli abitanti il territorio, come ricordano i direttori Réné Capuçon e Dominique Bluzet, si è sentito emotivamente molto coinvolto in questa perdita. A loro era dedicato un concerto con ingresso libero, Grand Concert pour les Aixois, il pomeriggio del giorno di Pasqua, nella cattedrale di Saint-Sauveur, da replicare il giorno successivo nel Conservatorio Darius Milhaud, ed altri appuntamenti gratuiti per i residenti erano previsti in alcuni siti circostanti, in nome della condivisione e della fedeltà ad un evento culturale e sociale che, a pochi anni dalla sua fondazione, è sentito come indispensabile.
A causa delle sopraggiunte nuove criticità che impediscono la presenza del pubblico nel corso dei concerti, gli organizzatori hanno dovuto ridurre e modificare in parte le proposte, ma hanno riservato il libero accesso a quanti, nelle stesse date, vorranno assistere al concerto che verrà eseguito ogni giorno, alle 20.30, nel Grand Théatre de Provence o nel Théatre del Jeu de Paume, via www.festivalpaques.com.
Purtroppo è stato annullato l’appuntamento più carico di valenze per residenti e appassionati, l’Oratorio drammatico che Arthur Honegger ha musicato sul testo di Paul Claudel, Jeanne d’Arc au bucher, già programmato per il lunedì di Pasqua nel Grand Théatre de Provence, che avrebbe visto nel ruolo della Santa un’attrice di fama internazionale molto amata nel suo paese e non solo, Marion Cotillard. Confermato invece l’immancabile appuntamento con La Passione, quest’anno quella secondo Matteo di Bach, il venerdì Santo, Orchestra e coro di Radio France diretti da Raphael Pichon, come pure il mistico Olivier Messiaen con Vingt régards sur l’enfant Jésus, al piano Momo Kadama. Così come il 31 marzo la musica barocca con Les Arts Florissants di William Christie in Pasticcio, une revue musicale: si spazierà da Cole Porter a Monteverdi! con Léa Desandre, mezzosoprano ed il controtenore Jakùb Jozèf Orlinskj, progetto concepito col violinista Tami Troman. Ed ancora irresistibile atmosfera Klezmer col Sirba Octet in Tanz! Il giorno di Pasqua Renaud Capuçon al violino con Les Siècles in un programma dedicato a Camille Saint-Saens, a 100 anni dalla sua scomparsa. E ancora Saint-Saens il lunedì successivo tra i protagonisti, con Rameau e Petrassi, di un raffinato programma che vedrà nel ruolo di soprano e direttore Barbara Hannington. Vivaldi protagonista unico l’8 di aprile, con l’Ensemble Jupiter ancora la mezzosoprano Léa Desandre e Thomas Dunford al liuto e direzione. Per i fan di Martha Argerich, Sol Gabetta, Daniel Baremboim, Maria-Josè Pires, occhio al programma!
Hanno deciso di non arrendersi oltre al fondatore di questa splendida iniziava, CIC, ed al Ministero della cultura francese, Julivewith, Nomad Play, Radio Classique, La Provence, Le Figaro, Arte col gruppo Ebra, ai quali si sono aggiunti Région Sud e donatori. Il Ministero francese ha acconsentito che i giornalisti accreditati possano comunque assistere ai concerti in sicurezza.
Dichiarano gli organizzatori che il loro ruolo, il loro dovere, è di permettere a tutti, ad ogni età e condizione, di avere accesso al piacere che dà la buona musica. Infatti il tema che si è voluto dare a questo appuntamento è Un Festival pour tous.
Annamaria Pellegrini