venerdì, 23 maggio, 2025
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LETTERA APERTA DI SIMONA GRIGGIO: PERCHE’ HO FATTO RICORSO AL TAR LIGURIA SULLA NOMINA DEL DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL DI NERVI  2025

Il palco e la platea del Festival Internazionale di Balletto di Nervi Il palco e la platea del Festival Internazionale di Balletto di Nervi

LETTERA APERTA DI SIMONA GRIGGIO:
PERCHE’ HO FATTO RICORSO AL TAR LIGURIA SULLA NOMINA DEL DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL DI NERVI  2025

Ringrazio la testata Sipario e il suo direttore, Mario Mattia Giorgetti, per lo spazio che mi concede. Poter spiegare finalmente perché ho fatto ricorso al Tar sulla nomina del direttore artistico del Festival di Nervi 2025. 

L’iter che ha portato al mio ricorso

Nell’estate 2023 l’ex sindaco di Genova Marco Bucci (all’epoca con delega alla Cultura per il Comune, ora governatore di Regione Liguria,) nominava senza procedura di evidenza pubblica il primo ballerino di Hamburg Ballet, Jacopo Bellussi, a direttore della manifestazione 2025 organizzata da Fondazione Teatro Carlo Felice di cui il sindaco è presidente. 

Non mi sono preoccupata subito della continuità del mio lavoro nel Festival (l’evento di anteprima “Memorial Il Sogno di Nervi” dal 2022 in cartellone) né di quello di produzione e direzione artistica sul territorio da 20 anni: Gala con nomi della danza internazionali e testimonial della kermesse, percorsi di formazione con borse di studio, vetrine di eccellenza per i giovani, recupero della memoria iconografica e vivente cominciata con lo stesso fondatore Mario Porcile, realizzazione di filmati storici. 

Ho cercato invece un contatto con il Comune, certa che condividere e patrimonializzare esperienze significative fosse uno dei principali compiti di un’istituzione che amministra per la collettività.

Speravo che l’amministrazione si sarebbe fatta promotrice di un dialogo con gli operatori del territorio che, come me, già da due decenni lavorano sul Festival e sulla trasmissione della sua memoria con le istituzioni, per una condivisione di storico e competenze.

Nessuna risposta alle mie mail. Ignorate. A giugno del ‘24, poco dopo la terza edizione del Memorial, ricevetti un comunicato dal Teatro Carlo Felice in cui si evinceva che il nuovo direttore si sarebbe occupato di tutto. Annullando, di fatto, il mio lavoro di anni.

Un lavoro che aveva riportato nel tempo i testimonial dello storico Festival ai Parchi di Nervi, nella sala ballo del Felice, a Palazzo Ducale, Palazzo della Borsa, nei teatri di Liguria e Milano: Carla Fracci, Anna Razzi, Luciana Savignano, Liliana Cosi, Amedeo Amodio, Vittorio Biagi, Paola Cantalupo, Davide Bombana, Pompea Santoro, Anna Maria Prina, Loredana Furno, Lindsay Kemp, Beatrice Libonati, Luca Masala, Misha van Hoecke, Khrystine Perrot, James Urbain, Roberto Fascilla, Aldo Masella, 

Per offrire incontri, master class con borse di studio in accademie internazionali, “Premio Mario Porcile” per le scuole, shooting professionali nei Parchi (gratuiti) in dialogo con le immagini del Fondo Mario Porcile che io stessa contribuì a far nascere, di cui feci curatela e di cui curo la promozione sul territorio fuori e dentro il Festival. 

La consigliera comunale Cristina Lodi, di opposizione, fece il 2 luglio ’24 un’interrogazione comunale sulla nomina in pectore del nuovo direttore artistico. L’allora vicesindaco Pietro Piciocchi, ora sindaco reggente candidato per la coalizione di centro-destra, rispose che il Comune avrebbe agito nella massima trasparenza. 

Uscì infatti, a distanza di un anno dalla nomina in pectore di Bucci, una manifestazione di interesse (il 16 luglio con scadenza 25 agosto) per il reperimento di un responsabile artistico del Festival. 

Partecipai, unica (oltre a Bellussi) a proporre un programma di Festival (sostenuto da Beppe Menegatti), con nomi quali Wayne McGregor, Anne Teresa de Keersmaeker, Tanztheater Wuppertal, Jacopo Godani, Philippe Kratz, Balletto dell’Opera di Bucarest e Nuovo Balletto Classico, star come Marianela Nunez in un Gala con artisti da Opera Parigi, Scala, Royal Ballet. Oltre a un focus sulla coreografia italiana contemporanea, sulle compagnie junior legate ai testimonial più amati da Porcile e a una parte sulla memoria iconografica storica da attivare attraverso Qr su locandine ‘viventi’.

Pochissime settimane, in pieno periodo di ferie, per partecipare a un bando senza indicazione di budget e senza planimetria del palco all’aperto (la chiesi inutilmente). Il 18 dicembre ‘24 l’esito del bando pubblicato sul sito del Teatro confermava la nomina.

L’istanza di sospensiva della nomina in primo grado è stata rigettata. Ma è stata accolta in appello il 4 aprile ‘25 dal Consiglio di Stato ai fini del rinvio al Tar per il sollecito del Giudizio di merito. Sentenza che arriverà nelle prossime settimane.

Il mio storico di direttrice artistica e il lavoro con Mario Porcile

“La ricorrente”, “La giornalista”, “La presidente dell’associazione D’Angel- Angeli della Danza”: sono stata definita soltanto così nelle varie uscite stampa. Nessuna testata in questi mesi ha dato spazio al mio storico di produzioni e direzioni artistiche: 47 eventi di respiro internazionale. 

Sono una giornalista nazionale e critico di danza da quasi 30 anni. Ma ho anche alle spalle 20 anni di lavoro organizzativo, prima come persona fisica e poi come presidente di D’Angel. 

Nei primi del 2000 ho cominciato a collaborare con il maestro Porcile, che mi aprì le porte dei suoi archivi privati chiedendomi di raccogliere la sua memoria e quelle delle star dell’epoca. Nacque così, nel 2004, dalla nostra selezione di immagini e filmati, il primo documentario sulla storia del Festival “Mille stelle un Festival” di cui sono coautrice. E nacque anche un’amicizia intensa: cene a tema, doni dai teatri del mondo, conversazioni interminabili sulla danza.

Mentre raccoglievo e pubblicavo i suoi ricordi e le testimonianze dei grandi ballerini cominciai a realizzare concorsi, (sette edizioni di Danzadream a cui lui stesso diede borse di studio), poi vetrine di eccellenza della formazione, incontri e percorsi di master class con nomi mondiali testimonial di Nervi e spettacoli di Gala.

Dieci i Gala internazionali ideati e organizzati vincendo bandi regionali: da Rapallo a Savona, da Arenzano alla Spezia passando soprattutto per Genova e Milano. 

Fra le compagnie e artisti invitati (con risorse nemmeno lontanamente paragonabili a quelle della kermesse ‘25): i primi ballerini e solisti dalla Scala, Opera di Roma, San Carlo di Napoli, Balletto Teatro di Torino, Balletto di Siena, Balletto di Milano, Béjart Ballet Lausanne, Cannes Jeune Ballet, Ekodance Project, Jas Art Ballet, Compagnia Fattoria Vittadini, Nuovo Balletto Classico, Compagnia Vittorio Biagi, Compagnia Susanna Beltrami. 

Fra le coreografie ospitate, oltre al classico di repertorio, anche le firme di Mauro Bigonzetti, Itzik Galili (in esclusiva per l’Italia), Claude Brumachon, Mats Ek, Matteo Levaggi, Davide Bombana, Jean Christophe-Maillot, Francesco Ventriglia, Francesco Nappa, Susanna Beltrami, Vittorio Biagi, creazioni di Emanuela Tagliavia.

In merito al primo Gala internazionale (al Politeama di Genova nel 2011), Porcile mi inviò una recensione entusiastica. Con tanti nomi di giovani talenti chiamati per la prima volta a Genova; Rebecca Bianchi, ora étoile a Roma, Alice Firenze, ora a Vienna, e lo stesso Jacopo Bellussi, allora apprendista al Bayerische Staatsoper. Di fianco ai professionisti. 

Ancora, il grande concerto “La musica che danza” (2011) con e per Carla Fracci e l’Orchestra Sinfonica di Chiavari, nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. Benefico e interamente sponsorizzato. Era la prima volta che Carla, star di Nervi giovanissima, tornava a Genova per incontrare il pubblico. 

Nel 2013 Mario Porcile mi inviava il suo ultimo progetto di Festival e, pochi giorni prima di morire, mi incoraggiava a proseguire nel mio lavoro. Una promessa a cui finora non ho mancato.

Il Gala in ricordo di Mario Porcile e del Festival di Nervi nel 2017: Carla Fracci si è battuta affinché fosse inserito nel Festival rinato

Ne 2017, l’ideazione e realizzazione del “Gala in ricordo di Mario Porcile e del Festival di Nervi” (il primo e unico) riunì in stagione al teatro Manzoni di Milano testimonial del Festival storico e ballerini internazionali. In sottofondo le immagini inedite del neonato Fondo Mario Porcile a scandire quel momento emozionale di reunion epocale e grande danza. 

I già citati artisti dell’epoca d’oro del Festival passavano il testimone agli artisti di prestigiose Compagnie.

http://www.sipario.it

L’immagine dei manifesti ritraeva il pas de quatre con Fracci a Nervi, simbolo del Fondo, mentre lei stessa e gli altri raccontavano, in attesa che artisti del calibro di Virna Toppi e Nicola Del Freo, Chiara Amirante e Alessandro Staiano, Federica Maine, si esibissero. 

Gli eredi di Mario Porcile scrissero commossi: “Bellissima serata, così ben organizzata e con tanta sentita e affettuosa partecipazione degli illustri intervenuti, in ricordo del nostro carissimo zio Mario”. 

Fracci stessa, una volta a conoscenza della rinascita del Festival (kermesse assente dal 2005 al 2018), scrisse nel 2020 una lettera aperta ai media (con Cosi, Razzi, Biagi, Savignano) perché quel Gala intitolato a Mario Porcile fosse inserito nella rinnovata manifestazione. Fu pubblicata su tutti i media e agenzie di stampa locali. Le stesse istituzioni di oggi non risposero all’appello.

Constato, purtroppo, che nel programma del Festival ’25 compare un “Gala Mario Porcile”!

Conclusioni

Da cittadina che crede nel valore della democrazia, rispetto ciò che la Giustizia amministrativa deciderà. Desidero solo rimarcare che un’istituzione è espressione della collettività, utilizza fondi della comunità (nel caso della kermesse 1 milione 200 mila euro).

La nomina del responsabile di un Festival così importante, nato nel 1955, dovrebbe essere ispirata alla valorizzazione e condivisione delle esperienze di operatori che lavorano da decenni con risultati chiaramente riscontrabili sul territorio. Perché l’istituzione è patrimonio di tutti. 

Fosse stato così, avrei avuto ascolto e spazio e avrei evitato volentieri di fare ricorso al Tar, con dispendio di danari per tutti.

A chi mi ritiene responsabile di eventuali ritardi del Festival dico: “Tranquilli, sapevo sin dal primo istante che ciò non sarebbe accaduto. Mentre partecipavo al bando mi arrivarono risposte di compagnie che da mesi prima dell’emissione del bando avevano concordato la loro venuta: una addirittura nei minimi dettagli, tecnici, artistici ed economici con il direttore artistico nominato in pectore”. 

Cosa del resto mai smentita e anzi dichiarata pubblicamente in sede di conferenze stampa pubbliche: “Stiamo lavorando da mesi con il direttore artistico (nominato da Bucci) alla programmazione del Festival”.

Allora perché emettere un bando?

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Aprile 2025 18:45
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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