Astana ha inaugurato il suo teatro "Astana Opera" il 26 giugno 2013, ma in questi pochi anni di vita, sotto la direzione di Tolegen Mukhamedzhanov, è stato un po' il regno degli italiani con la presenza di enti lirici come il Teatro San Carlo di Napoli, che il 21 ottobre dello stesso anno ha aperto la stagione operistica ufficiale con "Attila" di Giuseppe Verdi, dopo l'inaugurazione riservata alle autorità di Astana in giugno, fatta con l'opera "Birzhan e Sara" del compositore kazako Mukan Tulebayev; poi sono arrivati il Teatro alla Scala, La Fenice di Venezia, con altre opere liriche; e poi non parliamo degli artisti, scenografi, coreografi che sono passati di qui: Astana, ovvero una gallina dalle uova d'oro, che non si può ignorare.
Attualmente è in corso un balletto di Roland Petit, "Notre Dame de Paris", ripreso da Luigi Bonino, che debutterà il 24 giugno, per sole due recite; in scena il Corpo di ballo del teatro, diretto da Altynai Asylmuratova, scenografie e costumi partoriti su bozzetti originali dai laboratori del teatro; tutto nuovo di sana pianta: due mesi di prove, per sole due recite, accompagnate dall'Orchestra fissa del teatro. Che lusso!
Ma d'altro canto, non possono fare che così, poiché per più repliche non avrebbero il pubblico necessario per giustificare il foglio paga di tutta la compagnia. Forse sarà ripreso nel tempo, per altre occasioni, per esempio nel 2017 in occasione dell'Expo, che Astana si è aggiudicata.
Ma torniamo al Teatro Astana Opera. Voluto dal presidente della Repubblica del Kazakihstan, Nursultan Nazarbayev ha trovato la giusta soluzione affidando ad un architetto italiano l'intera responsabilità del progetto.
L'idea, realizzata dall'architetto italiano Renato Archetti, ha voluto riprendere il tipico stile italiano, neoclassico con contaminazioni orientali, con parterre e tre livelli di galleria.
Il teatro è composto da quattro edifici, costruiti su un'area di 64.163 metri. Una capienza di 1250 posti, che permetterà di godere delle bellezze dell'opera classica. Possiede, inoltre, una sala prove, un museo, una scuola per danzatori.
Alla sua progettazione e realizzazione hanno collaborato vari architetti, guidati da Renato Archetti; e, se la parte tecnica di palcoscenico è tedesca, tutto il resto, dalle pietre ai marmi che ricoprono tutto, colonne, pavimenti, balaustre, sono italiani, come i decori, i tromp d'oeil e le infinte dorature.
Sono occorsi anni di lavoro a ritmo serrato, sfidando le intemperie del tempo: freddo e vento, compagni di lavoro.
Posizionato in un area, un po' stepposa, il perimetro del teatro è stato popolato da centinaia e centinaia di alberelli, vialetti di collegamento, grandi aree di parcheggio, circondato a distanza da grattacieli, dal Centro Commerciale "Khan Shatyr entertainment center", alberghi di lusso come Marriott, e costeggiato dal vicino fiume Išim.
Insomma, a detta dei locali, "Astana Opera", in futuro, sarà destinato per la sua unicità a diventare uno dei più belli e grandi teatri del mondo.