MASSIMILIANO I IN MEDA 1496. Ludovico il Moro è duca di Milano e signore di Genova. Mecenate di artisti e intellettuali, abile imprenditore, promotore di innovazioni civili e militari, egli conferì a Milano le prerogative di una città di livello europeo. Eppure gli storici danno su di lui giudizi non sempre favorevoli. Machiavelli, per esempio, lo ritenne responsabile di guerre e invasioni straniere sulla penisola. L’azione della pièce si svolge nella via delle biade del mercato di Meda, dove avvenne lo storico incontro tra Ludovico il Moro, Beatrice d’Este, sua moglie, e l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, per organizzare un’alleanza contro Firenze. Meda, all’epoca era un borgo nella sfera politica di Milano. Le vicende di quell’incontro vengono raccontate attraverso il punto di vista dei ceti rurali e borghesi, stanchi delle continue guerre, delle vessazioni economiche e di un ducato che non consentiva le libertà di cui avevano bisogno per progredire. Nella Via delle Biade, la giovane Gemma, figlia di una capofamiglia di mercanti, coltiva sogni impossibili per i tempi: non vuole sposarsi, vuole diventare un’artista e soprattutto vorrebbe un mondo senza ingiustizie sociali e di genere. Quando riconosce, nelle vesti di due piccole borghesi che stanno visitando il mercato di Meda, la duchessa di Milano Beatrice d’Este e la sua dama di compagnia Teodora Angelini in incognito, la ragazza non si fa sfuggire l’occasione per esporre il malcontento popolare nei confronti della politica ducale. Beatrice, pur conservando l’anonimato, difende appassionatamente l’operato del marito. La madre di Gemma rimprovera aspramente la figlia, perché l’aver espresso i propri pensieri farà correre gravi rischi alla famiglia, ma la giovane, istruita dalle monache del monastero benedettino di Meda, ha gli strumenti per capire che il cambiamento della società è possibile solo se, per ottenerlo, si accettano sacrificio e rischio personali e, inoltre, con un colpo di scena, rivela alla madre che la propria ribellione al matrimonio che le sta organizzando è solo uno stratagemma per civettare con il giovane di cui, in realtà, è innamorata. Ludovico e Massimiliano non compaiono in scena, sono personaggi raccontati e tutto l’evento viene riferito in flashback e flash forward dagli altri personaggi. Con stile sobrio, scenografia essenziale, dialoghi vivaci e profondità storica, l’autrice dimostra che la Storia, che spesso si studia svogliatamente sui libri, presentata in forma di teatro, non solo può piacere, ma può rendere maggiormente comprensibili i tempi in cui viviamo. “Massimiliano I in Meda” è stato messo in scena nel 2022 a Meda in occasione delle manifestazioni per le “Ville Aperte” di Monza e Brianza. |
MASSIMILIANO I IN MEDA - di Maria Altomare Sardella
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