Intervista di Roberto Trovato all’attore Maximilian Nisi, classe 1970, dal 2024 direttore artistico del Festival di Borgio Verezzi
Cosa pensi del teatro del passato?
Il teatro del passato aveva un fascino unico, con le sue atmosfere intime e la capacità di creare un legame speciale tra attori e pubblico. Oggi, con le nuove tecnologie e i ritmi di vita frenetici, quell'esperienza sembra un po' perduta. Ma forse, proprio per questo, dovremmo riscoprire il valore di quel teatro, dove le storie prendevano vita in modo semplice e potente. L'Italia ha avuto una tradizione teatrale incredibile. Pensa, tra gli altri, a Machiavelli, acuto osservatore politico, a Pirandello, autore rivoluzionario, a Fo, maestro della satira sociale, o a Goldoni, che con le sue commedie di costume ci ha regalato personaggi indimenticabili. E non dimentichiamo Eduardo De Filippo, capace di mescolare risate e malinconia come nessun altro. Dobbiamo onorare e celebrare la nostra storia del teatro.
Per questo il fil rouge del 59°Festival di Borgio Verezzi di quest’anno sarà la commedia?
La commedia ha un potenziale fantastico, ci fa ridere, ci intrattiene ma può anche farci riflettere su noi stessi e sulla società in cui viviamo. Una buona commedia può essere un modo divertente per affrontare temi importanti e stimolarci a pensare in modo completamente nuovo. Ha una funzione catartica, ci aiuta a liberare le emozioni, celebra la vita ed esorcizza paure ed ansie. La commedia può essere molto più di un semplice momento di svago.
Cosa pensi che oggi manchi al teatro?
Educazione. L'educazione al teatro è fondamentale. Un tempo la famiglia, la scuola, l'università, gli oratori svolgevano un ruolo chiave nell'avvicinare i giovani al mondo del teatro. Per coinvolgere le nuove generazioni e farli appassionare non è sufficiente usare i social media per mostrar loro brevi video o foto di spettacoli che potrebbero piacer loro. Bisognerebbe organizzare laboratori, eventi speciali, spettacoli a tema e incontri con gli artisti, potrebbe essere un ottimo modo per coinvolgerli.
Secondo te, cosa manca al teatro di oggi?
Forse quella capacità di essere un vero e proprio rito collettivo, un'esperienza che unisce profondamente le persone. Il teatro è diventato un intrattenimento individuale e ha un po' perso quella forza di creare comunità che riflette insieme sui temi importanti della vita.
Ci sono spettacoli interattivi, dove i ragazzi riescono a partecipare attivamente, o commedie con un linguaggio semplice e temi attuali che sarebbero a loro più fruibili. Punterei su quelli. Poi c'è la musica che non va sottovalutata. La musica ha un potere evocativo e comunicativo universale, è inclusiva e riesce a coinvolgere tutti.
Perché pensi che il teatro sia importante per i giovani?
Perché il teatro aiuta a conoscersi e a crescere. Il teatro oltre ad essere un'esperienza immersiva può migliorarci come persone. Abbiamo tutti bisogno di teatro. E' importante per i giovani perché li forma, sviluppa creatività ed immaginazione, li aiuta ad esprimersi, insegna loro a relazionarsi, ad ascoltare e a lavorare in gruppo. È una grandissima opportunità.
Cosa è giusto, secondo te, proporre in una programmazione teatrale?
Il pubblico di oggi è molto vario, quindi la chiave è offrire un mix di spettacoli diversi. Classici intramontabili ma anche opere nuove che riflettano il mondo di oggi e lo sperimentino con forme innovative.
Come rendere un' esperienza teatrale speciale?
Un' esperienza teatrale è speciale di per sé. Però, si può rendere indimenticabile se lo spettacolo è coinvolgente, se il testo è significativo, se gli attori sono bravi e riescono a creare un'atmosfera magica, se il trucco riesce a valorizzare le loro espressioni, se i costumi sono adatti al periodo storico evocato, se le luci creano l'atmosfera giusta e se la scenografia riesce a trasportare il pubblico nel mondo della storia. Insomma, tutto deve essere in armonia per creare un'esperienza irripetibile.
Cosa auguri al Festival di Borgio Verezzi?
Di continuare ad essere un punto di riferimento per gli amanti del teatro, un luogo dove si incontrano artisti e pubblico, un'occasione per scoprire nuovi talenti e lasciarsi sorprendere dalla suggestione e dall'incanto del palcoscenico.