Zeza e Pulcinella Lo spettacolo “Zeza e Pulcinella” si inserisce in questa linea di lavoro e si ispira alla Zeza tradizionale in maniera molto libera, rielaborando e contaminando le diverse tradizioni, per dare vita ad una serie di squadri ispirati alle tecniche del teatro di strada e di figura. La Zeza tradizionale è una scenetta carnevalesca, cantata al suono del trombone e della grancassa, che vide probabilmente la luce nella seconda metà del Seicento. Zeza era originariamente un nome proprio: il diminutivo di Lucrezia (moglie di Pulcinella nella commedia dell’arte). Questo tipo di spettacolo nacque dunque nell'ambito delle rappresentazioni legate a questo personaggio. Da Napoli si diffuse presto nelle campagne adiacenti e poi nelle altre regioni del Regno. La Zeza rappresenta la storia delle nozze di Don Nicola, studente di legge, e di Vicenzella, contrastate dal padre della donna, Pulcinella, che teme di essere disonorato ed è inconsapevolmente geloso, e sostenute da sua moglie, Zeza, che è di ben altro avviso e vuole far divertire la figlia «co mmilorde, signure o co l’abbate»; Pulcinella sorprende gli innamorati e reagisce violentemente, ma è punito e piegato da Don Nicola e alla fine si rassegna. La meraviglia del teatro di strada si unisce alle atmosfere farsesche della maschera napoletana per dar vita ad uno spettacolo originale e di sicuro impatto su spettatori di ogni età. |
Festival dei Teatri d'Arte Mediterranei : Zeza e Pulcinella
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