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Festival del Maggio Musicale Fiorentino - La Metamorfosi

La Metamorfosi

Prosegue anche nel 75° Festival, quello che ormai è un appuntamento tradizionale del Maggio: la commissione di un opera nuova ad un compositore italiano, a testimonianza di un convinto impegno alla diffusione della musica contemporanea. Quest’anno è la volta di Silvia Colasanti, giovane compositrice formatasi all’Accademia di Santa Cecilia a Roma e successivamente perfezionatasi con Fabio Vacchi, Wolfgang Rihm, Pascal Dusapin e Azio Corghi, che ha ricevuto una lunga serie di riconoscimenti. Della sua musica, eseguita nelle più prestigiose istituzioni musicali italiane e europee, Guido Barbieri ha scritto: “Se la si taglia ‘in sezione’, come un minerale, la musica di Silvia Colasanti rivela una complessa, magmatica stratificazione di figure contrastanti. Nello strato più profondo una tensione costante verso la saturazione dello spazio acustico, ottenuta sia attraverso la massima densità che attraverso la massima rarefazione degli oggetti sonori. Poi, nello strato immediatamente superiore, l’alternanza strutturale tra crescendo / diminuendo e accelerando / rallentando, rappresentazione ‘fisica’ del respiro corporeo e della sua ansietà. Salendo di un gradino, il ricorso frequente al procedimento dell’ostinato ritmico, traduzione temporale di una turbata patologia del ricordo. Infine, sulla superficie del minerale, i frammenti di un lirismo lancinante che emerge dal magma denso del suono. Le figure, insomma, di un irrequieto, non pacificato ‘suono dell’inquietudine’”. Per questa sua nuova opera, si è ispirata a La metamorfosi, testo eponimo, si direbbe, di Franz Kafka e momento saliente di quella cultura mitteleuropea che il Maggio 2012 indaga in profondità. Scritto nel 1912, il racconto, com’è noto, narra la storia del commesso viaggiatore Gregor Samsa che una mattina si sveglia trasformato in un insetto mostruoso, ma conservando le capacità intellettive, fra l’orrore dei familiari, che progressivamente lo emarginano: non essendo più in grado di mantenere la famiglia, viene chiuso a chiave nella sua camera e abbandonato. Quando viene trovato morto dalla cameriera e spazzato via, padre, madre e sorella tirano un sospiro di sollievo.
La straordinaria qualità della scrittura kafkiana rende indimenticabile l’atmosfera di incubo in cui si svolge la vicenda, mentre la metamorfosi di Gregor sembra alludere al rifiuto di un lavoro ingrato e alla materializzazione della speranza di sfuggirvi: un insetto infatti non può lavorare. Ma alle radici di questa trasformazione sta la famiglia, che ha sfruttato Gregor e che vede riflessa nella sua mostruosità il proprio disumano egoismo. L’allestimento proposto dal Maggio è di altissima qualità, contando su uno specialista della musica contemporanea come il direttore Marco Angius e su un regista, scenografo e costumista come il fiorentino Pier’Alli, uno dei protagonisti del teatro di prosa e lirico italiano.

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Dicembre 2012 09:50
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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