YANNIS HOTT
Strano personaggio. Non ama farsi fotografare. Non rilascia immagini da pubblicare. Però ama essere pubblicato. Noi, che lo conosciamo bene, sia come persona, sia come autore e poeta, possiamo comprenderlo. A cose serve una immagine di un ritratto che poi nessuno ricorda? "Meglio le parole, anzi i contenuti che quelle parole esprimono", dice Hott. Infatti, di lui abbiamo pubblicato commedie e monologhi, nell'ordine: Quando usciremo, La rosa ferita di Samantha, La sposa irachena, La nonna e il Presidente, i monologhi Marlene, malafemmina e assassina, Adamo, ciecamente innamorato, Adamo, incatenato, Visiting Bethlehem e infine Lear, Rituale di una metafora. Come Poeta viene spesso recitato ed ha vinto il Premio Pirandello per la Poesia. Il lettore deve immaginarselo, alto, attempato ma dinamico come un ragazzo, anzi "come un boscaiolo" dice lui, visto che si impegna a selezionare le piante dei boschi per il loro equilibrio di vita. Impegnato nel sociale, nei diritti dell'Uomo, non ama parlare di sé. Va verso gli altri, verso la Vita degli altri, come si va verso un fiore da proteggere dalle intemperie della cattiva Società.
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