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Dublin Dance Festival dal 20 al 31 maggio con un programma da non perdere! Intervista a Julia Carruthers di Roberta Bignardi

Still Current di Russell Maliphant Still Current di Russell Maliphant Foto Warren Du Preez e Nick Thornton Jones

Contemporary Dance sull'isola di Smeraldo
Dublin Dance Festival dal 20 al 31 maggio con un programma da non perdere!

Certamente non si può dire che sia elegante come Parigi, architettonicamente vivace come Berlino, storicamente profonda, come Roma o calorosa e mediterranea come Barcellona: la città di Dublino è un'altra storia. Il suo fascino, così come la sua cultura, risuona nella musica che anima le strade, nel ritmo che scandisce le serate nei pubs; la sua modernità sta nel sapersi aprire alle nuove generazioni e creare lavoro, così come nel rispetto per "la cosa pubblica". Uno sguardo verso l'arte, la creatività, la poesia, il teatro, la danza che caratterizza questa città, patria di Oscar Wilde, James Joyce, Samuel Beckett, Bernard Show (solo per citarne alcuni): uno "sguardo costruttivo" volto ad animare dalle radici lo scenario artistico irlandese, arricchendolo a sua volta con confronti internazionali. Uno "sguardo costruttivo" che lavora con e per i giovani, indirizzandosi all'intero pubblico, correndo nel tessuto urbano, uscendo fuori dagli schemi e diventando una calamita per il turismo.

L'après-midi d'un foehn - Version 1. Foto Jean-Luc Beaujault

Su questa traccia che caratterizza Dublino, e il suo fittissimo cartellone di Festival, si muove la 10° edizione dell'attesissimo appuntamento del Dublin Dance Festival, in scena tra le strade e i teatri della ridente città irlandese dal 20 al 31 Maggio. 
Tra i punti salienti del Festival ci sarà "Still Current" il nuovo lavoro di Russell Maliphant dei Sadler Wells Associate Artist, uno dei principali coreografi e interpreti di danza al mondo. Sul palco dell'Abbey Theatre oltre a Maliphant, Thomasin Gülgeç, che porta la sua fluida agilità, Dickson Mbi, famoso per la sua potente muscolarità e l'incredibile stile 'popping' insieme all' accattivante Carys Staton. Ad animare gli spazi di Dublino la performance di danza urbana "Bodies in Urban Spaces" dell'austriaco Cie. Willi Dorner con i suoi 20 artisti: vere e proprie catene di sculture corporali che offriranno audaci coreografie e grande abilità fisica. 
Sette coreografi irlandese presenteranno in anteprima i loro nuovi lavori. Emma Martin Danza aprirà il Festival con "Tundra", uno spettacolo audace e poetico caratterizzato da un mix emozionante di teatro, musica dal vivo e danza. Due compagnie irlandesi, Pan Pan Teatro e Collettivo Arcane, esploreranno le opere di Beckett, mentre John Scott porterà in scena il suo "Hyperactive" sul Wolfe Tone Square di Dublino, accanto al nuovo lavoro di Liv O'Donoghue dal titolo "Hear me sing my song,". La catalana Sonia Sánchez spingerà i limiti della forma del flamenco di tradizione e l' artista francese Clément Dazin condurrà il pubblico in un viaggio poetico utilizzando un mix di danza contemporanea, hip hop e il suo stile unico di giocoleria. Il coreografo svedese Örjan Andersson presenterà splendidi tableaux ispirati alla pittura barocca e al nostro rapporto con la natura, accompagnati da una partitura del compositore sperimentale BJ Nilsen, eseguite dal vivo sul palco. Co - presentato con il Festival Bealtaine, il coreografo cipriota Alexis Vassiliou che presenterà due opere sull'incarnazione del piacere. E Dan Canham dal Regno Unito fonderà parole, movimento e sound-design con "Ours Was The Fen Country". 
Il programma offrirà anche molti appuntamenti per il pubblico dei più piccoli. La Compagnia Non Nova vi incanterà con i loro magichi sacchetti danzanti di plastica in "L' après - midi d'un Foehn - Versione 1", presentato insieme con The Ark. Uno spettacolo che ha riscosso un enorme successo al Festival di Edimburgo 2013.
Il DDF presenterà anche un fitto programma dedicato al cinema di danza in collaborazione con l'Irish Film Institute; e ancora masterclass, conferenze e il coinvolgente weekend "Fast Track to Dance".

Emma Martin Dance Company

Abbiamo intervistato Julia Carruthers, da due anni direttrice del Dublin Dance Festival, la quale dopo la codirezione al Dance Umbrella Festival di Londra, il lavoro negli uffici per la danza del l'Arts Council of England e due anni come direttore esecutivo dell' Akram Khan Company, oggi è nel Board of Birmingham DanceXchange and The Lighthouse in Poole, Dorset.

Siete arrivati alla 10° Edizione del Dublin Dance Festival. Quali sono stati i vostri più grandi successi e come ha risposto il pubblico irlandese e quello internazionale?
Personalmente come direttrice seguo il Festival dal 2012 ed il mio contratto prevede quattro edizioni (2012-2015). Prima di me ci sono stati due altrettanto bravi direttori. Finora direi che gli spettacoli che hanno avuto maggior successo, e che portano la firma della mia direzione, siano stati:
- APPARITION di Klaus Obermaier - un duetto con abbaglianti effetti visivi e tecnologia interattiva di Ars Electronica di Linz. Uno spettacolo al quale il pubblico di Dublino ha risposto con entusiasmo: tra di loro tanti giovani registi, scenografi e ragazzi che io chiamo "laptop boys" - ragazzi che studiano i media digitali in un ambiente creativo.
- Ultima Vez con WHAT THE BODY DOES NOT REMEMBER coreografato da Wim Vandekeybus da Brussels. La ripresa di un lavoro del 1987 che ha girato il mondo con grande successo. Il pubblico di Dublino ha amato la sua esuberanza, l' abilità, l'audacia ed l'Abbey Theatre era pieno.
- Ogni anno presentiamo coreografi irlandesi in un programma di disegno di legge vario, chiamato "Re-Presenting Ireland".  Lavoriamo insieme al Dance Ireland e all' Culture Ireland. Le Presentazioni dello scorso anno hanno avuto particolare successo, come i quattro brillanti lavori che hanno girato l'Irlanda: Dylan Quinn Dance Company, Iseli-Chiodi Dance Company, Hylak / Schirmer e Liv @Donoghue che hanno presentato i lavori da Enniskillen nel Nord Irlanda a Tipperary, fino a Galway.
- Ci sono stati altri spettacoli che hanno creato una grande euforia, come il giovane performer Kathak Aakash Odedra, lo spettacolo MISSING di Coisceim e UNTRAINED di Lucy Guerin, per esempio.
- Ho sviluppato un nuovo filone di lavoro che si sviluppa per le strade di Dublino e che piace particolarmente al pubblico. Non c'è bisogno di comprare il biglietto e organizzarsi: basta solo uscire per la strada e trovarsi coinvolto nella danza. Quest'anno abbiamo diversi lavori che si svolgono nella città. Uno di questi è BODIES IN URBAN SPACES di Willi Dorner, che ha avuto un enorme successo in altre grandi città: abbiamo chiamato 22 artisti locali per realizzarlo.

Anche quest'anno, come nelle passate edizioni, ci saranno molti ospiti di prestigio. Da Russell Maliphant con un nuovo lavoro a molti altri importanti artisti provenienti da tutto il mondo. C'è qualcosa in comune tra gli artisti invitati a DDF?
Un principio fondamentale su cui il Festival si regge è quello di portare i grandi coreografi di impatto, per la prima volta, in Irlanda. Durante i primi anni di vita il DDF ha visto Merce Cunningham, William Forsythe, Mark Morris, Anne Teresa de Keersmaeker, Jérôme Bel, Alain Platel e Michael Clark. Io ho aggiunto Trisha Brown, Tero Saarinen, Lucy Guerin e Wim Vandekeybus all'illustre lista! Beh, suppongo che il programma del Festival risponda al mio gusto personale in qualche modo! Ma soprattutto penso fortemente a ciò che il pubblico qui dovrebbe vedere, cosa potrebbe piacere e in che maniere risponderebbe. Il DDF rappresenta davvero un grande lavoro nella danza a livello mondiale e oggi giorno Dublino può essere vista come una delle capitali europee più in fermento.

Qual è la forza principale del DDF?
Penso che sia importante che un Festival sia divertente, piacevole e non troppo serio. La danza contemporanea ha la reputazione di essere "difficile" o "di nicchia", ed è questo ciò che voglio eliminare. Ho volutamente programmato per questa edizione un certo lavoro innovativo, segnato da un' alta qualità, ma che dovrà essere anche popolare ed accessibile - come SMASHED di Gandini Juggling. Respiriamo certamente un buon clima in ufficio, fatto di creatività e divertimento, ma non manca lo stress ( soprattutto in questo momento quando ci separano solo poche settimane all'inizio del Festival). Inoltre lavoriamo con un team di progettazione grafica brillante che si occupa di tutta la parte pubblicitaria. Il Festival ha investito nel suo sito web, per il quale riceviamo continuamente complimenti! Inoltre abbiamo un programma speciale chiamato FAST TRACK per introdurre nuove persone alla danza: discussioni, incontri con gli artisti. Tutto ciò avvicina il grande pubblico e rende forte il DDF.

Quali sono oggi, secondo lei, le qualità che un buon direttore artistico di un Festival di Danza deve avere?
Buon gusto e occhio per la qualità. Un' apertura all'indagine di cosa esattamente sia la danza oggi. Penso, inoltre, che sia importante avere un grande contributo da parte di chi disegna la scena: le luci, i costumi, le scenografie... anche se naturalmente non ogni pezzo che vedete necessita di queste cose. È inoltre necessario mantenere il pensiero fisso su ciò che il pubblico vorrebbe vedere e cosa dovrebbero vedere per sviluppare una sensibilità su ciò che sta accadendo oggi nel nostro contemporaneo.

Per saperne di più: www.dublindancefestival.com
Vola da Napoli con www.aerlingus.com o da Roma con www.ryanair.com

Ultima modifica il Lunedì, 05 Maggio 2014 19:59

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