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Sabato, 26 Maggio 2012
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Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo - Napoli

La serata inaugurale del Florence Dance Festival Celebration è riservata al Corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli. Il FDF accanto alla Direzione del Museo del Bargello e alla Soprintendenza del Polo Museale, intende ospitare e premiare, attraverso la consegna del prestigioso premio Mercurio Volante, il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli per la sua eccellenza nel promuovere l’arte. Il San Carlo di Napoli è il più antico teatro operante in Europa: fu costruito per volontà del sovrano Carlo di Borbone. Marchio di prestigio ed eccellenza artistica nel mondo, propone, per la 23° Edizione del FDF, una serata di danza che vuole evidenziare il lavoro svolto negli ultimi due anni e offrire il contributo iniziale al tema scelto, ossia l’ideale “viaggio” tra vecchio e nuovo continente. “Cantata” è un balletto allegro, solare, vulcanico che ribadisce un modo di immaginare la composizione coreografica dominato dall’onda emozionale scaturita dall’ascolto della musica (qui quella folk partenopea, superbamente interpretata dal gruppo A.SS.UR.D) e una voluta libertà di sbrigliare la fantasia donandole appena quei perfetti parametri teatrali che rendono il tutto un calibrato gioco scenico.

“Without Words” è un meraviglioso balletto creato sui lieder di Schubert, dove la voce cantata è stata sostituita dalla magia del violoncello, per sostenere che nulla come la danza può esprimere le emozioni umane senza bisogno della parola, e per questo, diventa linguaggio universale che accomuna i popoli e le loro diversità. “Il Pipistrello” vuole essere un doveroso omaggio a uno dei più grandi coreografi internazionali del '900 ad un anno dalla sua scomparsa.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Excalibur Trilogy

La Florence Dance Company presenta Excalibur trilogy, spettacolo in cui è sottolineata la ricerca della purezza spirituale e la lotta contro le passioni umane nella leggenda di Re Artù, rilette in un’ambientazione che ripensa in chiave contemporanea l’epoca medievale. Excalibur Narration, racconto narrativo della storia di Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda; Excalibur Abstraction, racconto astratto della ricerca del Santo Graal; Excalibur Surrealism, racconto surreale dei personaggi in veste contemporanea.

Sabato, 26 Maggio 2012
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La Vie en Rose... Chansons

Il lavoro coreografico di La vie en rose..chansons è concepito in una successione di quadri indipendenti. Giocando con gli stereotipi culturali suggeriti dalla canzone francese, pur superandoli, perde ogni connotazione geografica e diventa sfondo di passioni universali alle quali fanno eco le contaminazioni della poesia urbana contemporanea. Le suggestioni sceniche evocate da soluzioni tecnologicamente all’avanguardia permettono a ciascuno spettatore di percepire secondo la propria emotività le storie “raccontate” sul palcoscenico. Storie che parlano d’amore e di indifferenza, di incontri e di solitudine, di amicizia e di sentimenti... di emozioni e di speranza, come da tema del Florence Dance Festival di quest’anno. La compagnia del Balletto di Milano è attiva nel mondo della danza da trent’anni, fondata da Renata Bestetti e da Aldo Masella, ora Presidente onorario, ed è attualmente diretta da Carlo Pesta.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Trio d'Autore

Tradizionalmente, la direzione del Festival riserva una serata per coreografi emergenti d’avanguardia - intitolata Trio d’Autore, per mettere in luce la proposta coreografica contemporanea. In scena coreografie inedite di tre compagnie internazionali che rivelano la loro identità coreutica tra differenze di stile e di ispirazione, dal mediterraneo agli Stati Uniti. Saranno presenti Pietro Pireddu, fondatore e coreografo di Maktubnoir compagnia di danzatori, da lui fondata e diretta. La compagnia si contraddistingue per il suo stile unico e originale in continua evoluzione, grazie ad una assidua ricerca e sperimentazione supportata da diverse collaborazioni; ciò permette a questa giovane formazione una crescita artistica che li ha visti protagonisti nel novembre del 2011 al Mousonturm di Francoforte, in occasione delle Giornate della Cultura della Banca Centrale Europea. La seconda parte della serata vedrà protagonisti Alfonso Cayetano e Marco Antonio della compagnia spagnola InterferenCia y Tamashi Danza. La performance di Alfonso e Marco è stata realizzata per il bicentenario della nascita del compositore e pianista polacco Frederic Chopin utilizzando alcuni dei brani musicali più belli, romantici e lirici dell’acclamato compositore. Lo spettacolo narra la storia d’amore tra due uomini che si muovono sulle note senza tempo di Chopin, impregnate di fragilità e malinconia. Ultima proposta della serata è la prestigiosa compagnia americana Urban Dance Collective di New York, con le coreografie del fondatore Niles Ford, che fondono i diverse balli urbani come l’hip hop, la break dance e il funky insieme alla danza contemporanea.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Un Americano a Parigi

L’opera musicale Un americano a Parigi di George Gershwin (1928) e la sua felicissima versione cinematografica curata da Vincente Minnelli nel 1950-51 (punto di riferimento per il rapporto cinema/danza) sono oggi praticamente inscindibili nell’immaginario del pubblico, al punto che risulta quasi impossibile, in un’ulteriore trasposizione, non tenerne conto, sia pure a livello di semplice citazione. L’attuale elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta e l’interpretazione di Raffaele Paganini (senz’altro il ballerino italiano più adatto – per la sua formazione e la sua storia – a ricoprire tale ruolo) segue quindi il doppio binario dell’opera originale e della sua versione per il grande schermo (attingendovi in parte per la costruzione di una ‘trama’) al quale però si aggiunge – come una sorta di ‘chiave di lettura’ – un terzo elemento, ovvero il dato biografico (usato anche in modo ‘onirico’, non soltanto meramente cronachistico) riguardante George Gershwin, lui stesso, neppure trentenne, giovane “americano a Parigi” – dove effettivamente soggiornò – abbagliato dalla cultura europea, amante della tradizione classica, pazzamente invaghito della musica di Maurice Ravel... Un americano a Parigi diviene così anche un’indagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro a fonderle in una miscela di immenso fascino. Una sintonia perfetta per condividere la gioia in danza con il pubblico del Florence Dance Festival.

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