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Sabato, 26 Maggio 2012
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La Vie en Rose... Chansons

Il lavoro coreografico di La vie en rose..chansons è concepito in una successione di quadri indipendenti. Giocando con gli stereotipi culturali suggeriti dalla canzone francese, pur superandoli, perde ogni connotazione geografica e diventa sfondo di passioni universali alle quali fanno eco le contaminazioni della poesia urbana contemporanea. Le suggestioni sceniche evocate da soluzioni tecnologicamente all’avanguardia permettono a ciascuno spettatore di percepire secondo la propria emotività le storie “raccontate” sul palcoscenico. Storie che parlano d’amore e di indifferenza, di incontri e di solitudine, di amicizia e di sentimenti... di emozioni e di speranza, come da tema del Florence Dance Festival di quest’anno. La compagnia del Balletto di Milano è attiva nel mondo della danza da trent’anni, fondata da Renata Bestetti e da Aldo Masella, ora Presidente onorario, ed è attualmente diretta da Carlo Pesta.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Trio d'Autore

Tradizionalmente, la direzione del Festival riserva una serata per coreografi emergenti d’avanguardia - intitolata Trio d’Autore, per mettere in luce la proposta coreografica contemporanea. In scena coreografie inedite di tre compagnie internazionali che rivelano la loro identità coreutica tra differenze di stile e di ispirazione, dal mediterraneo agli Stati Uniti. Saranno presenti Pietro Pireddu, fondatore e coreografo di Maktubnoir compagnia di danzatori, da lui fondata e diretta. La compagnia si contraddistingue per il suo stile unico e originale in continua evoluzione, grazie ad una assidua ricerca e sperimentazione supportata da diverse collaborazioni; ciò permette a questa giovane formazione una crescita artistica che li ha visti protagonisti nel novembre del 2011 al Mousonturm di Francoforte, in occasione delle Giornate della Cultura della Banca Centrale Europea. La seconda parte della serata vedrà protagonisti Alfonso Cayetano e Marco Antonio della compagnia spagnola InterferenCia y Tamashi Danza. La performance di Alfonso e Marco è stata realizzata per il bicentenario della nascita del compositore e pianista polacco Frederic Chopin utilizzando alcuni dei brani musicali più belli, romantici e lirici dell’acclamato compositore. Lo spettacolo narra la storia d’amore tra due uomini che si muovono sulle note senza tempo di Chopin, impregnate di fragilità e malinconia. Ultima proposta della serata è la prestigiosa compagnia americana Urban Dance Collective di New York, con le coreografie del fondatore Niles Ford, che fondono i diverse balli urbani come l’hip hop, la break dance e il funky insieme alla danza contemporanea.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Un Americano a Parigi

L’opera musicale Un americano a Parigi di George Gershwin (1928) e la sua felicissima versione cinematografica curata da Vincente Minnelli nel 1950-51 (punto di riferimento per il rapporto cinema/danza) sono oggi praticamente inscindibili nell’immaginario del pubblico, al punto che risulta quasi impossibile, in un’ulteriore trasposizione, non tenerne conto, sia pure a livello di semplice citazione. L’attuale elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta e l’interpretazione di Raffaele Paganini (senz’altro il ballerino italiano più adatto – per la sua formazione e la sua storia – a ricoprire tale ruolo) segue quindi il doppio binario dell’opera originale e della sua versione per il grande schermo (attingendovi in parte per la costruzione di una ‘trama’) al quale però si aggiunge – come una sorta di ‘chiave di lettura’ – un terzo elemento, ovvero il dato biografico (usato anche in modo ‘onirico’, non soltanto meramente cronachistico) riguardante George Gershwin, lui stesso, neppure trentenne, giovane “americano a Parigi” – dove effettivamente soggiornò – abbagliato dalla cultura europea, amante della tradizione classica, pazzamente invaghito della musica di Maurice Ravel... Un americano a Parigi diviene così anche un’indagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro a fonderle in una miscela di immenso fascino. Una sintonia perfetta per condividere la gioia in danza con il pubblico del Florence Dance Festival.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Il Lago dei Cigni

Il più classico dei balletti di repertorio egregiamente interpretato dal corpo di ballo del Balletto di San Pietroburgo, che dopo venti anni di successi sui palcoscenici internazionali arriva in Italia, fondato nel 1990 da una famiglia di solisti del Teatro Mariinskij, appartenente a una dinastia tersicorea che ha più di 100 anni di storia. La sede principale della Compagnia è il Teatro “Ermitage” di San Pietroburgo, dove la Compagnia effettua regolarmente i suoi spettacoli che si alternano con numerose tournée all’estero. Il repertorio del Balletto di San Pietroburgo include i balletti Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Giselle, Lo Schiaccianoci, La Bayadere, Gran Gala etc. Il Corpo di Ballo di rigorosa formazione accademica rappresenta tutto ciò che contraddistingue la grande tradizione della celebre Accademia Vaganova e si distingue per la tecnica superba, l’eccellente capacità espressiva, la fedeltà alle coreografie originali dei capolavori del balletto classico. Il lago dei cigni significa il trionfo del bene, e ci auguriamo possa essere di buon auspicio anche per il Festival collegandosi alla tematica della riscoperta di un mondo nuovo.

Sabato, 26 Maggio 2012
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Not-Two is peace

Not-Two Is Peace, ultima produzione artistica della Florence Dance Company con le coreografie di Keith Ferrone e la direzione artistica di Marga Nativo.
Sulla tematica Vespucciana questo nuovo entusiasmante lavoro è l’unione di danza, musica, arte e pace. La Florence Dance Company ha rinnovato la fertile collaborazione con l'artista e filosofo internazionale Adi Da Samraj, ispirandosi questa volta all'opera letteraria e artistica di Adi Da Samraj, “Not-Two Is Peace” in cui viene esposta la teoria dell’unità intrinseca degli esseri umani e il presupposto della non-separazione che trascende i conflitti globali.
Proficua collaborazione con il compositore Andrea Portera, le sue musiche sono state eseguite dal vivo dai musicisti dell'Ensemble Nuovo Contrappunto nell’anteprima del 2 e 3 Dicembre 2011 al teatro Cantiere Florida, come dal vivo è stata l’esibizione della pianista e compositrice Naamleela Free Jones. Lo spettacolo include anche un cameo “Still Life” dell’artista fiorentino Mario Mariotti. Nella prima parte del balletto è messa in scena una raffigurazione della pace, dimenticata per lasciare spazio alle inclinazioni dell’ego umano che conducono alla distruzione, con il riaffiorare poi della speranza con il ritorno della pace. La seconda parte del balletto introduce una nuova serie di immagini di Adi Da Samraj proiettate nello spazio digitale, alle spalle dei ballerini. L’immagine simbolo è Not-Two Is Peace, immagine che esamina il significato e l’unione di tutti i processi opposti che esistono nel mondo.
I ballerini danzano con la simultanea proiezione di queste immagini, una sorta di struttura molecolare che si trasforma in una serie di arcobaleni circolari di colori opposti. Gli arcobaleni si ripetono in modo simile alla riproduzione cellulare che è il passaggio obbligatorio per la nascita della vita umana. Nel finale ricompare l’arcobaleno con un grande cerchio bianco al centro dello schermo. L’immagine del cerchio è in totale sincronia con i danzatori che si uniscono dando vita al cerchio della pace, al quale partecipa anche il pubblico come significato ultimo di unità indifferenziata e pace.

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