La Redazione
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LOLEK'S PLAY Spring 2005. In a theatre of a village in Ciociaria, a group of professional actors is about to finish the exhausting rehearsals of “Life of Galileo” by Brecht. Then something happens that catches the attention of the whole world. On April 2nd, at 9.37 pm, Karol Wojtyla dies. Cinemas and theatres close down for days because of the funeral. The debut date has to be postponed, thus jeopardising participations in the play. When the lead actor leaves the company, the role of Galileo is given to a young Polish pilgrim, who happens to be in the theatre and is surprisingly prepared for the part… |
LA RECITA DI LOLEK Primavera 2005. Nel teatro di un paese della Ciociaria, un gruppo di attori professionisti sta faticosamente ultimando le prove di “Vita di Galileo” di Brecht, quando un evento viene a calamitare l’interesse del mondo intero: alle 21.37 del 2 aprile, muore Karol Wojtyla. La chiusura di cinema e teatri in concomitanza delle esequie, fa slittare la data del debutto, compromettendo programmi e presenze. L’abbandono della compagnia da parte del primo attore fa sì che il ruolo di Galileo venga affidato ad un giovane pellegrino polacco, capitato in teatro e incredibilmente pronto ad affrontare la parte… |
REAR WALL Alfred Hitchcock and his wife Alma are on a relaxing holiday in Saint Moritz. They’ve returned to their honeymoon hotel. One night, an unexpected visit interrupts their peace: it’s their friend François Truffaut. Another interview, maybe? No. As Alma opens the door to the famous French filmmaker, a series of plot twists begins. This is not just a psychological thriller, following in the footsteps of two great masters of cinema and a pioneer woman of the seventh art. This is a story that unfolds like a movie, in search of the cause and the meaning of every human creation. |
REAR WALL – Il muro sul cortile Alfred Hitchcock e sua moglie Alma stanno trascorrendo una tranquilla vacanza a Saint Moritz, in quello che fu l’albergo della loro luna di miele. Una notte, la loro quiete viene interrotta dall’inaspettata visita dell’amico François Truffaut. Un’altra intervista? No. Quello che accade dal momento in cui Alma apre la porta al cineasta francese è un susseguirsi di colpi di scena che portano lo spettatore molto, molto lontano… Un giallo psicologico e non solo. Che attraversa temi estetici, metafisici, esistenziali, sulle tracce di due grandi maestri del cinema e di una pioniera della settima arte. Una storia che si srotola come una pellicola, alla ricerca della causa e del senso di ogni creazione e di ogni avventura umana. |
IL BAR DELLE 4.30 Nel quartiere Saragozza di Bologna esiste un piccolo bar che apre solo dalle 4.30 alle 7.00 del mattino. Una notte una donna decide di suicidarsi, buttandosi dal balcone del proprio appartamento. Luigi, un giovane articolista, viene mandato sul posto per documentare l'accaduto. Sfortunatamente, alla vista di un gesto così estremo, Luigi sarà preda un forte attacco di panico e troverà rifugio nell'unico bar aperto alle 5 del mattino. Nel bar incontrerà: Mara, la barista ed ex scrittrice di successo; Maurizio, un uomo di mezza età dipendente dalla masturbazione; Greta, una donna di 60 anni che aspetta un uomo che non arriverà mai; Chiara, una ragazza promiscua; Marco, un ragazzo che usa il sesso come mezzo per concludere i propri affari e Luca, un prete innamorato di una donna. Luigi, per sfuggire ad una realtà estremamente dolorosa come il suicidio, si ritrova catapultato in un altro tipo di realtà ancora più desolante: la morte dell'anima. |