LA MODA SI FA SPETTACOLO,
COME LEZIONE DI CREATIVITÀ
Una vera sorpresa, un'incredibile sorpresa. Convinti di assistere alla consueta sfilata di moda, stupiti ci vediamo, invece, coinvolti in uno spettacolo, sempre dedicato alla moda, ma inserito in un vero evento di creatività incredibile, azioni coreografiche eccezionali, effetti speciali, cambi di scena improvvisi.
Raccontiamolo nei dettagli.
Immaginate una grandissima sala, quella del TSB Bank Arena di Wellington, con una capienza di tremila persone, esaurita in ogni ordine di posti. Sul fondo, un palcoscenico grandissimo a forma di quadrifoglio, cioè con delle propaggini che entrano tra il pubblico, e in ciascuna di esse, compreso il centro, piani mobili rotanti a comando.
Apre lo spettacolo una grande tigre accovacciata su una roccia al centro di una scenografia da giungla che racconta ciò che accadrà intorno a lei. Trenta ballerini e ballerine prendono corpo, ciascuno indossa particolari costumi, che sono quelli che partecipano al concorso "Wow di Moda", (World of Wearable Art) a cui hanno preso parte oltre 150 stilisti di tutto il mondo, propendo una molteplicità di costumi che tra una esibizione coreografica e l'altra, su musiche coinvolgenti, vengono presentati al pubblico. Ecco che improvvisamente i ballerini si trasformano in modelli mostrando i costumi vincitori.
Per meglio comprendere tutto ciò sarà opportuno visionare le immagini pubblicate, poiché a noi risulta difficile spiegare questa lezione di creatività che da ventotto anni viene proposta a settembre a migliaia di spettatori che accorrono per sette giorni ad occupare posti a sedere e grandi tavoli in cui è possibile consumare del cibo servito da giovani cameriere che porgono con vassoi carichi di varie pietanze.
Un'ora e trenta di spettacolo, con infiniti cambi di costumi, cambi di scena, proiezioni su fondali che si muovono a vista, o su enormi "gocce" di tela bianca che scendono dal soffitto, contornate da filari di lampadine che fanno sfoggio di luci intermittenti variopinte.
Uno spettacolo, dicevamo, trascinante ma che porta con sé anche una struttura drammaturgica ben costruita e con contenuto la cui morale di denuncia è da noi apprezzata: il percorso delle esibizioni si dipana fino a mostrarci una società alienata da oggetti superflui per poi concludersi col ritorno della grande tigre che ci riporta ad un ambiente ricco di elementi della natura.
Applausi a non finire al complesso degli artisti, ed altrettanti applausi ai costumi vincitori che vengono proiettati uno dopo l'altro su tanti pannelli quante sono le propaggini del palcoscenico per consentire al pubblico presente una perfetta visione. Lunghe ovazioni.