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Teatro Bellini, Napoli - Presentazione della Stagione Teatrale 2016/17: Solo Animali da Palcoscenico

Teatro Bellini, Napoli Teatro Bellini, Napoli

Teatro Bellini, Napoli
Presentazione della Stagione Teatrale 2016/17: Solo Animali da Palcoscenico
Installazioni e proiezioni, performance di live drawing: allievi dell'Accademia delle Belle Arti, Napoli.
Intrattenimento musicale: Posteggiatori Tristi, Napoli.
Intermezzi danzanti: Associazione Fertango, Napoli.
In scena: la compagnia Voci nel Deserto – raccolta differenziata della memoria.
Consulente artistico: Gabriele Russo.

Il teatro, come succedeva una volta e ci si augura continui ad accadere sempre, si apre nel mite pomeriggio napoletano alla città. La gente è in giro per aperitivi freschi nella zona di piazza Dante e Portalba, riscoprendo la gioia dello stare all'aria aperta, quando le porte del Bellini si spalancano e un'atmosfera di festa si propaga lungo i marciapiedi.
Le persone si affacciano timidamente e poi, incuriosite dal fermento, fanno il loro ingresso nel foyer. Ad accoglierle una moltitudine di scarpette rosa da danza - già sulle punte – e, subito dopo, alcuni artisti che disegnano coi gessetti colorati sull'ardesia nera delle lavagne. Sono solo alcune delle installazioni, video proiezioni e performance di live drawing messe a punto dagli allievi dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli, che collaborano alla presentazione della stagione 2016/17 al Teatro Bellini (e al Piccolo Bellini, si intende).
Un evento che richiama l'attenzione di tutta la cittadinanza (compreso il sindaco Luigi De Magistris) e che vuole essere una festa vera e propria, come testimonia anche l'intrattenimento musicale dei Posteggiatori Tristi (non lasciatevi ingannare dal nome, essi sono protagonisti già da tempo degli Aperitristi, ovvero divertenti mini concerti per il sottopalco e il foyer).
L'evento prosegue, dopo un rinfresco, nel teatro vero e proprio: in platea, sui palchi e sul proscenio. È un continuo abbracciarsi e ritrovarsi, portando le congratulazioni al consulente artistico Gabriele Russo (e alla sua squadra). Nel brusìo e nell'allegria generali, tra la gente che conversa in piedi, si incontrano e iniziano a sfiorarsi due ballerini di Fertango, l'associazione che nell'ambito del progetto BellINitango ogni mese porta a teatro le atmosfere della tipica e passionale danza argentina. Ad accompagnare le struggenti coreografie i bravi allievi del'Orchestra Giovanile Napolinova (altra realtà con cui il Bellini collabora stabilmente).
L'intero teatro è addobbato a festa: appesi ai palchi e in bella mostra sul proscenio ci sono degli stendardi colorati realizzati dagli allievi dell'Accademia delle Belle Arti. Ciascuno di essi corrisponde ad uno degli spettacoli in calendario nella stagione 2016/2017, intitolata Solo Animali da Palcoscenico.

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Ma la presentazione non finisce qui, anzi entra nel vivo: quella che nella maggior parte dei casi si riduce ad una conferenza stampa quest'anno al Bellini si trasforma in una vera e propria rappresentazione, grazie alla sinergia con il progetto Voci nel Deserto – Raccolta Differenziata della memoria: un nutrito gruppo di attori (tra cui Marta Zoffoli, Alessandro Bergallo e Alfredo Angelici, ma anche Jonis Bascir, Tiziana Foschi, etc.) impegnati nel recupero e nella riscoperta di autori e testi, attraverso cui riflettere sullo stato attuale della cultura e del teatro.
Ennio Flaiano, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Gaber e Primo Levi (ma anche Benito Mussolini, Carmelo Bene, William Shakespeare ed Edmond Rostand) sono chiamati a dire la loro su volgarità, pigrizia e arroganza; su corruzione e clientelismo, divisioni sociali e violenza razzista; sui mali che affliggono la società, che dal teatro entrano ed escono decretandone il perenne stato di crisi. Ma cos'è la crisi del teatro? È forse una giustificazione, un refrain che fa comodo perpetuare; oppure uno specchio dell'abisso in cui l'uomo e la collettività precipitano inesorabilmente. Quale soluzione alla chiusura e all'agonia?

Giovanni Luca Montanino
Restituendo vita ai testi dei grandi personaggi (alle parole che fanno parte di un ricco patrimonio condiviso), gli attori di Voci nel Deserto regalano al pubblico uno spunto ampio - ma leggero e godibile - alla riflessione. Le loro riletture energiche, ironiche e soprattutto forti fanno ridere e scuotono; zittiscono, ma poi fanno gridare. Appunto con un urlo contagioso e ossessivo, che riecheggia fuori e dentro, la performance termina: «Sono incazzato!». Ma lo spettacolo al Teatro Bellini è solo all'inizio.

Ultima modifica il Domenica, 29 Maggio 2016 12:19

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