Lamezia Terme
Il Festival "Fare Critica"
investe nella Cultura
di Mario Mattia Giorgetti
Il Festival "Fare Critica", diretto da GianLorenzo Franzì, a Lamezia Terme, è partito all'insegna della cultura, come elemento di condivisione e di crescita, aprendo i lavori alle 17,30 del 19 febbraio con un programma ricco di eventi significativi: proiezione di due corti di particolare interesse, il primo dedicato al film muto Giovanna d'Arco a firma di G. Meliès, un raro documento che ci mostra, con tutta la ingenuità pantomimica di un tempo, la storia di Giovanna d'Arco condotta al rogo per le "sue voci", il secondo un collage di Mario Bianchi, fatto di frammenti di film centrati sul personaggio di Otello, spaziando dal muto, all'evento lirico, al drammatico, al farsesco, sul tema della gelosia con lo strangolamento di Desdemona: abbiamo rivisto attori a noi cari, Vittorio Gassman, Salvo Randone, Carmelo Bene, Nino Davoli, Totò; insomma una bella e lunga cavalcata.
Subito dopo l'incontro con la scrittrice Ippolita Luzzo per la presentazione del suo libro "Pezzi", con un approfondimento di Alessandra Caruso, e poi la chiacchierata con gli attori PierGiuseppe Di Tanno, Daniele Timpano, conclusasi con l'intervento della critica Paola Abenavoli, e, dulcis in fundo, lo spettacolo "Dux in scatola" di e con Daniele Timpano, sulle logorroiche, demenziali, rocambolesche vicende della salma di Mussolini, recitate a mitraglia dal nevrotico attore, Timpano, che apre la sua performance con una presenza immobile, statutaria oltre misura e in seguito con un uscita di scena altrettanto lunga, sicuramente di natura esibizionistica e provocatrice, mentre al pubblico non restava che guardare il vuoto. Uno monologo che non si capisce se vuol essere un omaggio a Benito Mussolini o una narrazione sarcastica su di lui, accompagnata da una gestualità segmentata e da marionetta.
Il pubblico presente ha, comunque, applaudito la sostenuta narrazione.