Il ricordo di due grandi caratteristi
di Franco Verruso
In quest'ultimo periodo si è molto parlato, e scritto, in occasione di varie manifestazioni dedicate agli indimenticabili Franco Franchi e Ciccio Ingrassia o, semplicemente, "Franco & Ciccio", attori palermitani dalla mimica e comicità istintiva e mai volgare, protagonisti in numerosi film, sfarzosi show televisivi, incisione di dischi e partecipazioni a varie trasmissioni. Ma, è quantomeno doveroso ricordare altri due attori palermitani altrettanto bravi, Enzo Andronico e Nino Terzo che appartenevano a quella schiera di caratteristi (purtroppo in estinzione) che, pur non avendo raggiunto la celebrità, ma molto apprezzati da registi e produttori, poco a poco, si erano guadagnati un loro pubblico. Alto di statura, un viso incorniciato da una barbetta brizzolata che gli dava un aspetto mefistofelico, Enzo Andronico (1924-2002), giovanissimo, aveva iniziato nell'avanspettacolo con Ciccio Ingrassia e Nino Lembo per passare, poi, alla rivista e al cinema e alla TV. Prende parte a numerosi film e, spesso, è spalla di Franco e Ciccio (Due Samurai per 100 geishe, Come svaligiammo la Banca d'Italia, I 2 evasi di Sing Sing, Franco, Ciccio e il pirata Barbanera, I 2 toreri) ed anche in TV e in alcuni Caroselli). Più tardi si cimenta in ruoli più impegnativi che gli permettono di lavorare accanto a noti attori e sotto la guida di famosi registi. C'era una volta il West, di Sergio Leone, I Clowns, di Federico Fellini, I due fratelli, di Alberto Lattuada, La Bionda di Sergio Rubini. Aveva prestato la voce ad alcuni personaggi delle prime edizioni de La Piovra, specializzandosi, poi, nel doppiare i personaggi dei cartoons giapponesi. "Un lavoraccio –soleva dire– perché i movimenti labiali dei giapponesi sono molto più brevi dei nostri, per cui bisogna impegnarsi parecchio". Celibe e senza figli, da molti anni si era trasferito a Roma ma, libero da impegni, tornava spesso nella sua amata città per riabbracciare il fratello e gli affezionati nipoti. Ammalatosi, si trasferisce definitivamente a Palermo dove muore nel 2002; l'anno dopo esce il sui ultimo film, Andata e ritorno, diretto da Alessandro Paci. Nino Terzo (1923-2005), aveva iniziato subito l'attività artistica animando, con divertenti gag, numerose feste di piazza. Bruno di carnagione, capelli ricci e neri, grossi baffi e con gli incisivi molto larghi, ben presto conquista l'esigente pubblico dell'avanspettacolo. Più tardi mette su una propria Compagnia con la moglie, l'attrice campana Mara Mays e un giovane Lino Banfi (allora noto come Pasquale Zagaria, ndr). Quindi, passa alla rivista per approdare, definitivamente e con successo, al cinema. Creatore del fortunato e divertente personaggio del "tartaglione asmatico", Terzo prende parte a numerosi film brillanti e spesso in coppia con Franchi e Ingrassia (Colpo Gobbo all'italiana, I 4 monaci, Totò di notte n.1, Divorzio alla siciliana, I 2 colonnelli, Il Bi e il Ba, I due evasi di Sing Sing, 002-Agenti segretissimi, I due figli di Ringo, La figliastra, Ku Fu? Dalla Sicilia con furore, Ma chi t'ha dato la patente, Il sergente Rompiglioni, I Clowns e Nuovo Cinema Paradiso, il suo ultimo film Anche lui, come Andronico, ebbe una breve esperienza nel doppiare i cartoons giapponesi. Libero da impegni, trascorreva l'estate a Palermo e, da emittenti locali, con la moglie, conduceva show-quiz a premi o allestiva spettacoli di piazza. Ammalatosi gravemente e colpito da quattro infarti, era accudito dalla moglie; si spense all'età di 81 anni, nella sua casa di Marano di Napoli.