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MONTE-CARLO SEMPRE CAPITALE MONDIALE DEL CIRCO - Al via dal 16 gennaio 2020 la 44° edizione del Festival. -di Francesco Mocellin

MONTE-CARLO SEMPRE CAPITALE MONDIALE DEL CIRCO
Al via dal 16 gennaio 2020 la 44° edizione del Festival

Gennaio è il mese dei grandi festival del circo: inizierà Budapest dove allo stabile situato nel quartiere del Varosliget la competizione avrà luogo tra il 9 ed il 14 del mese. Da sottolineare che la Magyar Circusz és Varieté – la compagnia statale che organizza l’evento – è guidata direttamente da Peter Fekete, Ministro della Cultura del governo Orban, circostanza unica nel panorama mondiale del settore. Toccherà poi anche a Parigi dove il “Festival du Cirque de Demain” riservato alle nuove tendenze dell’arte circense occuperà le date comprese tra il 30 gennaio ed il 3 febbraio.
Ma il momento clou resta sempre quello del “Festival International du Cirque de Monte-Carlo”: la manifestazione giunge alla 44° edizione in quarantasette anni e continua a rappresentare “the best of...” delle arti della pista, coniugando tradizione e nuove prospettive  ma riservando sempre un occhio di riguardo agli stilemi del circo classico.
Il festival che prenderà il via nel Principato di Monaco il prossimo 16 gennaio – sempre sotto la diretta guida della Principessa Stephanie e con Urs Pilz in qualità di direttore artistico – darà largo spazio alle discipline equestri tenendo fede all’assioma dello storico francese Adrian secondo il quale “il circo comincia a cavallo”, appunto. Le diverse attrazioni in tema arriveranno dal Circo Nazionale Svizzero Knie che ha celebrato proprio quest’anno il centenario con una produzione di qualità elevatissima ricevendo il premio dell’audience elvetica che ha affollato lo chapiteau bianco e rosso in ogni tappa del tour. Le diverse versioni della “cavalleria in libertà” e della “posta” in programma verranno presentate dalle ultime generazioni dei Knie Ivan Frederick e Chanel insieme agli italiani Maycol, Guido e Wioris Errani da tempo entrati a far parte dell’organico del circo con ruoli di primissimo piano. Non è difficile preconizzare per la joint venture italo-elvetica la conquista di un importante riconoscimento a Monte-Carlo 2020. Ricordiamo che i fratelli Maycol e Guido Errani già nel 2004 avevano conquistato un “Clown d’Oro” – massimo riconoscimento al festival - cimentandosi in una disciplina completamente diversa come quella dei giochi icariani, ovvero quella in cui il porteur lancia in aria e riprende il partner con i piedi, performance riproposta proprio quet’anno nel programma del circo svizzero.
Molto attese, come sempre, le grandi troupe dalla Cina che raramente lasciano il Principato senza aver conquistato qualche statuetta di metallo prezioso del palmarès: quest’anno la compagnia di Shandong ne invierà due che si produrranno nella jonglerie di gruppo coi cappelli e nell’equilibrismo coi piatti roteanti. Due anche le performance concepite dal regista russo Alexandre Grimailo, una delle figure più vivaci tra i coreografi del settore, che porterà sulla Costa Azzurra il Trio Dandys alla sbarra e la troupe Efimov che presenterà un originale matrimonio quale pretesto per le acrobazie fast track.  
L’edizione che sta per aprirsi vedrà anche il ritorno di  una delle attrazioni più potentemente evocative per l’immaginario collettivo in tema di circo, ovvero quella del trapezio volante. La grande troupe dei Flying Tuniziani, dopo aver fatto parte dell’ultima produzione del colosso statunitense “Ringling Bros. and Barnum & Bailey” anche nella stagione della chiusura definitiva, rappresenterà questa specialità nella competizione con grandi chance di conquistare un premo di rilievo. 
Un segno dei tempi deve senz’altro essere considerata la mancanza di numeri con gli elefanti nel programma della manifestazione: i pachidermi – tra gli animali del circo forse i più evocativi dal punto di vista iconografico – sono  ormai sempre più rari  sulle piste di tutto il mondo ma non possiamo non sottolineare come la loro assenza costituisca una prima volta per Monte-Carlo.
In coda alla kermesse principale seguirà, per il nono anno, il week end di New Generation, competizione dedicata ai giovani talenti che ha saputo fidelizzare il pubblico monegasco.
In Italia, per contro, le imprese circensi concludono un anno tra i più difficili di sempre con le istituzioni centrali apparentemente interessate solo a vietare o limitare l’uso degli animali e senza che alcuna progettualità per il settore venga neppure prospettata. Confidiamo che il ritorno di Dario Franceschini a via del Collegio Romano possa, finalmente, invertire la nefasta tendenza. 

Ultima modifica il Giovedì, 09 Gennaio 2020 17:25

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