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La performance di Nicola Galli e il progetto «Crossing the sea». -di Nicola Arrigoni

"Il mondo altrove" di e con Nicola Galli "Il mondo altrove" di e con Nicola Galli

Il mondo è altrove… fra India e Italia

Seduti alla scrivania, davanti al computer, oppure al tablet: stare tranquillamente a casa e contemporaneamente trovarsi in Italia e India, ad Ancona e a Bangalore. Questo è possibile grazie alle piattaforme informatiche che ormai riempiono la vita e le giornate dell’umanità in pandemia. La danza in tutto questo vive come immagine, ma inevitabilmente in tutto ciò manca la tridimensionalità dei corpi. A questa mancanza supplisce – almeno in parte – il fascino dell’ubiquità, dell’essere qui e altrove, contro il qui e ora del teatro e dello spettacolo dal vivo. Ecco allora che in una domenica di novembre India e Italia erano più che mai vicine e i due danzatori Nicola Galli e Hemabharathy Palani si sono ritrovati a condividere lo stesso spazio virtuale, a improvvisare passi di danza sul medesimo tappeto sonoro, lanciando un ponte fra culture, estetiche, mondo. Questo il senso del percorso Crossing the sea, un progetto di internazionalizzazione dello spettacolo dal vivo, di cui Marche Teatro/Inteatro Festival è capofila, nato nel 2018 con lo scopo di creare e consolidare collaborazioni di lungo termine tra Italia, Medio Oriente, Asia e Oceania. Il progetto è realizzato da sette partner italiani e diciotto stranieri col supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo all’interno del bando Boarding Pass Plus. L’obiettivo è quello di avviare un processo di internazionalizzazione finalizzato a promuovere occasioni di networking e condivisione di buone pratiche, favorire coproduzioni internazionali e scambi bilaterali, permettere la conoscenza diretta del pubblico di diverse aree geografiche da parte degli artisti e dei giovani operatori, incentivare la partecipazione a piattaforme asiatiche e meeting internazionali. Nicola Galli fa parte degli 13 artisti scelti nel 2020 dai partner di progetto che sono: 7 partner italiani, già attivi in campo internazionale e nella promozione dei linguaggi contemporanei.

Nicola Galli e Hemabharathy Palani

In questo senso il pas de deux fra Nicola Galli e Hemabharathy Palani ha regalato una sorta di provocazione simbolica, ha mostrato la volontà di far dialogare le culture, in una prospettiva di transculturalismo teatrale, in cui la gestualità della danza indiana si è fusa con quella della coreografia contemporanea occidentale in una sorta di abbraccio di segni che offre una via possibile al dialogo, all’incontro fra culture. A questo gli enti promotori di Crossing the sea e innanzitutto Marche Teatro, diretto da Velia Papa, non hanno voluto rinunciare, nel segno di una prossimità di intenti che matura e prosegue, malgrado il distanziamento a cui il Covid costringe tutto. In questo la fisicità eterea di Nicola Galli e i movimenti ieratici di Hemabharathy Palani hanno fatto da exempla, da provocazione simbolica, volta ad un agire condiviso e visibile al di là degli spazi e delle lontananze.
Ed è la distanza che si cerca di cancellare o semplicemente sospendere facendo sì che – per quando mediati da un video – il teatro torni ad aprirsi, ad essere spazio di creazione e di visione. Con questa volontà di non arrendersi piace leggere l’appuntamento in streaming con l’assolo di Nicola Galli, Il mondo altrove: una storia notturna. Sul palcoscenico vuoto del Teatro delle Muse di Ancona Nicola Galli si presenta con indosso una maschera tribale e una sorta di pantagonna rossa che richiama il cerchio rosso che fa da stacco cromatico con il bianco del tappeto di danza.
Ciò che va in scena è una sorta di rito primitivo, è una danza che guarda agli archetipi della ritualità magica in cui spazio e oggetti diventano scenari affacciati sull’indicibile, sull’eterno, sul mistero della vita e del creato. Questo senso liminale – per dirla con Victor Turner – attraversa la performance di Nicola Galli che traduce il suo stile contemporaneo in una sorta di partitura mimica che vive di suggestioni etnologiche e iconografiche di un’arte primitiva e rupestre che emerge dalla postura del corpo. Il progetto coreografico di Nicola Galli Il mondo altrove si ispira, infatti, alla nozione di giardino di Gilles Clément e agli studi etnografici di Claude Lévi-Strauss ed è alimentato dal rinnovato interesse del coreografo per il paesaggio e il rapporto tra uomo e natura. La performance presenta una figura indigena finemente adornata per una cerimonia sciamanica che celebra il moto universale di un mondo inesplorato. Tutto ciò si compie con grande plasticità e intensità che pur se mediata dal video arriva a chi guarda dal pc di casa.
C’è qualcosa di più di una semplice documentazione video, Nicola Galli (solo suggestione?) riesce a restituire una intensità coreutica e una densità espressiva che nella prossimità restituita dal video riescono a conquistare lo sguardo dello spettatore mediato. Forse è suggestione, forse è astinenza da performance dal vivo (il dubbio rimane), ma sta di fatto che Nicola Galli è riuscito a proiettare il suo mondo altrove, ma in questo caso non ci si riferisce al contesto etno/antropologico, ma al qui ed ora che ha trasceso la distanza, facendo del corpo del danzatore il segno di una carnale prossimità.

Crossing the sea event
Bangalore-Ancona
con Nicola Galli e Hemabharathy Palani
all’Attakkalari Centre Mouvement Arts di Bangalore e al Teatro delle Muse di Marche Teatro ad Ancona, 22 novembre 2020
Il mondo altrove
di e con Nicola Galli
stereopsis, oggetti scenici Giulio Mazzacurati
maschere e costumi Nicola Galli
produzione TIR Danza, residenze artistiche DID Studio / Ariella Vidach, Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave /Kilowatt)
al Teatro delle Muse, Ancona, 22 novembre 2020

Ultima modifica il Venerdì, 27 Novembre 2020 10:15

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