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"ROSA RACCONTA ROSA", EVENTO A SAMBUCA: ROSA BALISTRERI, cantante siciliana impegnata, da conoscere e amare

Il mio incontro con Rosa Balistreri avvenne molti anni fa a Buenos Aires, durante un evento dedicato alla cultura italiana.
Ero stato invitato da Pietro Carriglio, allora direttore del Teatro Stabile di Palermo, appassionato sostenitore di Sipario di cui mi onoro di “animare”, che era presente con un ciclo di proposte, tra cui ricordo uno spettacolo di Moravia, di cui mi sfugge il titolo, “Uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, con Gianni Santuccio, e dalla presenza di Rosa Balistreri. Il suo canto mi intrigò subito, al di là del linguaggio siciliano per me incomprensibile, ma la sua voce ruvida, ricca di venature di sofferenza, così semplice nel mostrarsi ma intensa nell’interpolazione; e durante il lungo soggiorno, le dicevo sempre, “per me sei la Piaf siciliana”, lei mi sorrideva e mi ringraziava. Non sapevo niente di lei, del suo privato. Gli ammisi la mia ignoranza di toscanaccio, ma lei, glissava, e apprezzava molto il mio intercalare perché mi confessò di aver lavorato per anni a Firenze.
Ora sono stato preso da un evento a lei dedicato nel teatro principale di Sambuca, Teatro Comunale L’Idea, in Sicilia, dove mi trovo per proposte teatrali.
E ringrazio questa drammaturga e regista, Licia Callaci, che ha fatto un omaggio a questo personaggio che le autorità locali preposte alla cultura devono far conoscere ai giovani siciliani, perché Rosa Balistreri, pur avendo vissuto nella miseria, nei disagi e contrattempi della sua drammatica vita, ha fatto della sofferenza il suo strumento di lotta per una Sicilia migliore, affidandosi al “canto e cunto” dei suoi messaggi rivoluzionari.
L’evento che la Callaci, nella sua essenziale messa in scena, avvalendosi di un chitarrista (Accursio Alesi), di una cantante attrice solista (Mariangela Valenti), di un nutrito gruppo di attrici al naturale, semplici, umane, dirette, ha strutturato per me è stato illuminante: lo spettacolo si alternava da brevi narrazioni, a spaccati di vita di Rosa e si chiedevano sempre con la dizione dei testi che subito dopo sarebbero stati cantati con passione e amore dalla Valenti. Il tutto farcito da proiezioni di immagini della Sicilia che fu e di Rosa Balistreri.
Di buona lena, sono corso a Sambuca poiché quel nome mi aveva fatto fare un tuffo nella memoria, e volevo saperne di più. E così è stato: le emozioni scorrevano sulla mia schiena, i fatti raccontati dalle donne che uscivano da una simbolica porta contornata di tela rossa, perché chiamate dagli attacchi dei racconti le le chiamavano in causa.
Ha aperto e chiuso il rito dei racconti e dei canti la bimba Anna Chiara Firenze (Rosa da piccola), con tanto di pupazzo in braccio, a cui sono andati i sentiti applausi sia per lei, sia per tutti, meritevoli di apprezzamento.
Sono: Marilena Taffari, Lilla Marrone, Accursio Alesi, Giovanna Buscemi, Gisella La Porta, Maria Rizzo, Paola Ganci.
Suggerisco a questa Compagnia, impegnata nel sociale, di portare questo evento, che può vivere in qualsiasi spazio, nelle scuole, poiché Rosa Balistreri è stata una donna che “risorgeva sempre più viva dalla tragicità della vita”; e potrà essere d’esempio per i giovani a venire.

Mario Mattia Giorgetti

Ultima modifica il Domenica, 29 Maggio 2022 12:01

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