MONTE-CARLO, IL TRIONFO DELLE TROUPE
Un argento per gli animali esotici italiani
di FRANCESCO MOCELLIN
La 47a edizione del “Festival International du Cirque de Monte-Carlo” si è chiusa all’insegna delle grandi troupe che hanno conquistato i tre “Clown d’Oro” assegnati dalla giuria rispettando i pronostici che avevamo azzardato nella presentazione dell’evento, peraltro in buona compagnia con circofili ed addetti ai lavori.
La manifestazione ha confermato i tratti costanti che la caratterizzano negli ultimi anni, in particolare alla ripresa dopo la sospensione di due anni per la crisi pandemica, nel 2021 e 2022: dopo i due spettacoli di selezione ripetuti, la comunicazione del palmarès da parte della Principessa Stephanie – presidente effettiva del festival e della giuria – è avvenuta sotto lo chapiteau di Fontvieille domenica 19 gennaio mentre la consegna delle statuette ha concluso il galà de cloture del martedì successivo. Ancora una volta gli intermezzi danzati sono stati affidati all’ensemble degli ucraini del “Bingo Circo Teatro” e la conduzione degli show riservata a “Petit Gougou”, al secolo Alain André, nei panni del “Monsieur Loyal”, subentrato dal 2003 al leggendario Sergio.
Dicevamo del successo delle grandi troupe invitate alla kermesse monegasca dal direttore artistico Urs Pilz, anch’egli solidamente alla guida del festival da oltre vent’anni. Tanto eterogenee le specialità rappresentate e la loro provenienza geografica quanto ineccepibile è stata la decisione dei giurati alla luce dei livelli qualitativi altissimi delle tre attrazioni.
I messicani “Flying Caballeros” non hanno tradito le attese proponendo il meglio del momento nel repertorio del trapezio volante: alla loro terza partecipazione alla competizione del Principato hanno conquistato l’oro soprattutto grazie all’exploit unico nel panorama attuale del quadruplo salto mortale eseguito da tre agili diversi in successione. Tra l’altro, il leader Ruben jr. ha deliziato la platea con una tripla piroetta di ritorno dopo il suo elegante quadruplo. Se a questo si aggiunge una serie di altri esercizi di prim’ordine (come il triplo eseguito da Giuditta) si comprende come l’assegnazione della statuetta del metallo più prezioso sia stato l’esito naturale della performance.
I ciclisti della Troupe Nazionale Cinese
Indiscutibile anche il “Clown d’Oro” attribuito alla Troupe Nazionale Cinese che si è cimentata in quella che, probabilmente, è stata l’attrazione più intrigante dell’intera competizione. L’imponente gruppo di acrobati – ben ventiquattro in tutto – hanno sciorinato una serie di esercizi sulle biciclette di concezione nuova rispetto alla tradizione del “Celeste Impero”, ovvero piramidi e salti di matrice quasi equestre: geniale il finale quanto un acrobata corre letteralmente sulle schiene dei compagni in bicicletta per esplodere un salto mortale in uscita.
I cavallerizzi djighiti GALKINISH
Dal Turkmenistan la troupe Galkinish ha portato in pista la carica di energia selvaggia tipica dei cavalieri djighiti spinta all’ennesima potenza. Straordinario, tra gli altri, il passaggio sotto la pancia di due cavalli da parte di un componente: oro meritato anche per loro.
Un discorso a parte merita la comicità presente in cartellone. Un po’ sacrificata la coppia elvetica “Full House”, già vista al Circo Nazionale Knie, forse più adatta al cabaret che ai grandi chapiteau come quello di Fontvieille mentre sorprende il successo apparente dei due clown cileni Pastelito e Pastelito Junior, padre e figlio. Parliamo di successo apparente perché il pubblico presente è stato continuamente sollecitato agli applausi e a una partecipazione sguaiatamente forzata dagli stessi interessati. Ma quello che sconcerta è il repertorio di gag stantie e francamente puerili proposte unitamente ad una tempistica che ha visto le varie apparizioni dei due cileni durare sempre almeno dieci minuti. Il “Clown d’Argento” attribuito dalla giuria si può giustificare esclusivamente in ragione dell’indiscutibile energia profusa e, forse, dell’eco dell’enorme successo che riscuotono in patria.
Uno degli argenti più interessanti è andato alla troupe degli “Skandinavian board” che ha proposto un’essenziale quanto efficace performance di acrobatica alla “bascula coreana”. L’impostazione del numero guarda certamente al circo contemporaneo ma è fondata su un’indiscutibile qualità tecnica della performance, dimostrazione lampante che quando c’è sostanza non serve un impianto drammaturgico eccessivamente strutturato come capita sovente nelle tendenze attuali del circo/teatro.
Massimiliano Martini
L’Italia, rappresentata da Massimiliano Martini, è salita sul secondo gradino del podio grazie all’imponente ensamble di animali esotici del “Circo Madagascar”, forse l’ultimo grande numero del genere in circolazione in Europa. Sostenuto da una sontuosa coreografia Martini e la sua famiglia si sono meritati la statuetta d’argento per la dedizione con cui – in questi tempi assai complicati per gli addestratori – continuano a coltivare questa specialità.
Un ulteriore argento è stato consegnato nelle mani del trio della compagnia acrobatica cinese di Zhejiang per i loro equilibri con gli ombrellini mentre i quattro bronzi sono andati rispettivamente ai funamboli uzbeki “Triple breath”, al mano a mano dei fratelli colombiani Acero, ai cagnolini di Wolfgang Lauenburger e ad Alan Silva per le evoluzioni ai tessuti (con una chiaro richiamo all’idea di inclusione),
I giovani mongoli Bud X Roses
Nella sezione “New Generation” l’oro è andato alla troupe mongola "Bud-X Roses” che ha dimostrato come le strade del virtuosismo circense possano essere molteplici: i dieci giovani artisti, infatti, hanno dato vita ad una perfomance di verticalismo e contorsione in equilibrio su degli hoverboard-segway, ovviamente in movimento. A loro è andato anche il premio speciale del “Club Amici del Circo” italiano per la sezione giovani mentre quello per i senior è stato attribuito al brillante giocoliere ceco Zdenek Polach che forse avrebbe meritato miglior fortuna nel palmarés.
Il sipario è calato sulla 47° edizione del più prestigioso tra i festival del settore ma siccome il tempo del circo è sempre il futuro è già tempo di segnarsi le date del prossimo che si svolgerà dal 16 al 25 gennaio 2026.
Le foto di questo servizio sono di Stéphane Danna, Manuel Vitali e Frédéric Nebinger per gentile concessione della Direction de la Communication de la Principauté de Monaco.