Pelleas et Melisande di Claude Debussy e libretto di Materlinck all'Opera Bastille. La regia é di Wajdi Mouawad. Con Huw Montague Randall et Sabine Davieilhe nei ruoli del titolo. La direzione dell'orchestra è assicurata dall'eccellente Antonello Manacorda e il décor bello e oppurtunamente sognante è di Emanuel Colas.
L'opera è un melodramma, un racconto non lontano dal mito, delicato, onirico. Bella la sala dell'Opéra, illuminata con discrezione, lo spazio è ampio e l'acustica è perfetta. L'orchestra si allena, facedo prove. Gli spettatori ora silenziosi ora allegri e ciarlieri finiscono per prendere posto e lo spettacolo incomincia. Il grande regista ha saputo donare un aspetto nuovo e sommessamente fedele all'opera di Debussy.
La natura e il rapporto dei personaggi- cantanti con essa sarà molto importante nello spettacolo. Sullo sfondo,un telo cupo raffigurante rami e tronchi d'alberi incomincia a spostarsi. Golaud, nipote del re Arkel si aggira in tale misteriosa foresta dicendosi (é un baritono) che non ne potrà più uscire, si è perduto. Poi trova lei, Melisande. É affranta, seduta sui bordi di un ruscello . Gli sembra bella e le pone delle domande, lei esita a rispondergli e lui le chiede "Perché mi guardate? Perché non chiudete gli occhi?" Poi, lui cacciatore di cinghiali e nobiluomo la invita ad unirsi a lui; il fondo passa da una natura boschiva a una superficie d'acqua cupa; partono insieme, diventando piccoli piccoli sull'orizzonte della scena e spariscono.
Golaud la conduce nella regia dimora di suo padre e se ne innamora. Il guaio è che in seguito anche Pelleas, il fratello si invaghisce di questa bella,dolce,misteriosa fanciulla. E scoppia il dramma.
Il fondo della scena è rettangolare con siepi e cielo, marroni e verdi, sempre colori scuri come se le chiome degli alberi coprissero parte della luce che filtra appena. L'opera procede: i cantanti si rivelano ottimi attori che interpretano questa fiaba con profonda sensibilitá e voci straordinarie. Ombre di alberi e il loro crine sono collocati al contrario si specchiano nell'acqua e paiono presagire un'evoluzione triste della vicenda. Sospettoso Golaud fa sorvegliare i due protagonisti che si nascondono. Una lampada arancione sul telo di fondo fluttua, i rami ondeggiano. Si fa opaco il giardino, il fondo diviene calmo e un'onda d'acqua ipnotica appare.
Brume si addensano e il naviglio entra nella luce. Indi l'onda si ritira lentamente verso il mare, lasciando libera la spiaggia. L'ntrigo sembra facile da comprendere,ma é pieno di non detti. Infatti l'estetica di questa straordinaria rappresentazione è venata di naturalismo su un tessuto simbolista. L'opera di Debussy è accompagnata e vaĺorizzata.
L'elemento acquatico prende forma di un torrente che diviene scroscio con luci bianche, suoni più forti, poi sommessi. Indi Melisande appare grande sott'acqua in un video. Viene per un attimo alla mente Atalanta, il film di Jean Vigo dove la protagonista sognata, vestita di bianco si muove, sembra danzare nell'acqua. Melisande piange e non sa perché. Il fondo diventa un suolo di bosco coperto da foglie che si muovono nel vento. Poi c'è un'altra scena assai significativa in cui l'immagine di Melisande ingrandita nel video, mostra i lunghi che scendono, vengono giù dall'alto, paiono alghe, hanno la grazia di piccoli uccelli bianchi, ne hanno la deliziosa scolpita forma. I capelli lo coprono, lo turbano, ci gioca. Sembrano colombe spaventate. Si cerca come ciechi un tesoro immerso nell'Oceano.
Nel secondo atto appariranno sulla scena forme geometriche ben delineate, sono scale: il castello appare, come appaiono verdi prati. Si vedrà Melisande spegnersi dolcemente, dopo che Pelleas avrá trovato la fine dei suoi giorni.
Nel 1892 Claude Debussy ebbe un colpo di fulmine letterario per la pièce di Materlinck, nel quale trovó il libretto musicale che cerca: un dramma lirico in cui i personaggi cantano "come delle persone naturali".
Opera innovatrice, affascinante di cui Wajdi Mouawad firma la sua seconda regia all'Opéra de Paris.
PELLEAS ET MELISANDE ALL'OPERA BASTILLE CON LA REGIA DI WAJDI MOUAWAD. -di Maria Pia Tolu
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